La smentita di Matteo Renzi riguardo un intervento sulle pensioni di reversibilità da parte del Governo sembra proprio non bastare. Anche Ivan Pedretti, nuovo Segretario generale dello Spi-Cgil, dopo Romano Bellissima, suo omologo della Uilp, ritiene insufficienti le rassicurazioni del Premier e chiede un intervento concreto, dato che “carta canta e nel testo del disegno di legge delega si fa un esplicito riferimento a questo tipo di pensioni”. Dunque c’è una sola strada: cancellare quel passaggio nel testo del provvedimento. Stamattina Il Corriere della Sera ha dedicato un articolo, a firma di Enrico Marro, in cui sono contenuti i dati sulle “pensioni d’oro” di enti e organi costituzionali, tratti dal Rapporto 2016 di Itinerari previdenziali. Giuliano Cazzola, nelle sue “punturine” su Formiche.net ha pensato di commentarli evidenziando che innanzitutto si sta parlando di poco meno di 30mila pensionati, di cui oltre 16mila facenti parte del personale della Regione Siciliana. L’ex parlamentare ha anche ricordato che quasi la metà dei pensionati italiani non paga imposte (perché percepisce pensioni sociali, di invalidità o accompagnamento), mentre il 3,3% di loro (con le pensioni più elevate) paga il 28% di tutta l’Irpef.
Le dichiarazioni di Matteo Renzi sulle pensioni di reversibilità non bastano alla Uil Pensionati. Stamattina il Premier, intervistato da Rtl 102.5, ha infatti smentito che il Governo voglia intervenire sulle pensioni di reversibilità. Ma Romano Bellissima, Segretario generale del sindacato dei pensionati Uil, che “se il presidente del Consiglio Renzi vuole veramente tranquillizzare i cittadini, si deve fare una cosa sola: eliminare tutti i riferimenti alle prestazioni previdenziali e alle pensioni di reversibilità dal disegno di legge”. Una richiesta arrivata anche da altre parti, specie politiche. Vedremo se il Governo procederà con uno stralcio o meno.
Il Governo Renzi non farà interventi per aumentare le pensioni minime. Lo ha detto lo stesso Premier a Rtl 102.5 spiegando che pur essendo un intervento importante, “non siamo nelle condizioni di farlo”, perché “i soldi non li stampiamo”. Renzi ha spiegato che l’obiettivo del governo è ridurre il debito pubblico rispetto al Pil e per questo non intende “continuare a spendere i soldi che non ci sono”. Il Premier ha anche “smentito totalmente” che il Governo voglia varare misure sulle pensioni di reversibilità. “È la classica notizia che si autoalimenta”, ha detto Renzi, chiarendo appunto che non ci sarà alcun intervento anche su questo tema.
Matteo Salvini ha rilanciato la priorità della cancellazione della riforma delle pensioni targata Fornero. Partecipando a Otto e mezzo ieri sera il leader della Lega Nord ha detto quale secondo lui sarebbe la riforma da fare più urgentemente, rispondendo così alla domanda che Renzi aveva posto in mattinata via Facebook. Salvini ha ricordato che ci sono italiani a cui sono stati rubati anni di vita e che non è possibile chiedere a certe persone di lavorare fino a 67 anni. Dunque se non è possibile cancellare la Legge Fornero, come il Carroccio aveva chiesto, bisognerebbe quanto meno modificarla in alcuni punti, ha ricordato il leader leghista.
Secondo quanto dichiarato da Cesare Damiano nei giorni scorsi, oggi dovrebbe essere un giorno piuttosto importante in commissione Lavoro della Camera. È infatti previsto l’esame dei tempi e delle modalità di discussione della ddl delega al Governo in tema di contrasto alla povertà, che contiene la tanto discussa norma che ha fatto temere un intervento sulle pensioni di reversibilità. L’ex ministro ha già fatto sapere che proprio in questa occasione intende proporre un emendamento di cancellazione del testo nella parte in cui si fa riferimento alla razionalizzazione delle prestazioni previdenziale. Una proposta che dovrebbe incontrare un ampio consenso in commissione. Vedremo se le cose andranno effettivamente così.
Ieri si sono festeggiati i primi due anni di Governo del Premier Matteo Renzi con lo stesso Presidente del Consiglio che a tal proposito ha pubblicato su Facebook un post nel quale ha ricordato: “Siamo a metà del cammino, mancano ancora due anni. Qual è per voi la priorità? Qual è secondo voi la riforma più urgente, adesso?”. Un post con tanto di sondaggio che ha incuriosito i centinai di miglia di utenti, molti dei quali hanno lasciato il proprio commento evidenziando quella che vede come priorità. Ebbene la stragrande maggioranza dei commenti è incentrata nel richiamare l’attenzione del Premier sul tema della riforma delle pensioni con particolare riferimento alla flessibilità in uscita. Minimi sono i commenti dedicati al ddl Cirinnà, alla riforma del lavoro autonomo ed alla legge delega per combattere la povertà. Vedremo se il Premier ascolterà la voce del popolo della rete.