In vista di una possibile riforma delle pensioni, dalla Corte dei Conti arriva un nuovo segnale poco incoraggiante sui conti dell’Inps, dove l’intervento dello Stato risulta “sempre fondamentale per il contenimento dello squilibrio della gestione”. Uno squilibrio che potrebbe aumentare se dalla decontribuzione garantita per le nuove assunzioni a tempo indeterminato non dovesse arrivare un effettivo aumento dell’occupazione, ma una mera trasformazione di contratti già in essere. La spesa per prestazioni resta in generale più alta del gettito contributivo e dunque i numeri non sembrano essere promettenti per un intervento destinato ad aumentare la spesa previdenziale. Anche se c’è chi fa notare che nel lungo periodo la flessibilità pensionistica genererebbe dei risparmi. La Lega Nord si prepara a dare ancora battaglia per cambiare la Legge Fornero. Roberto Simonetti, Segretario della commissione Lavoro della Camera, ribadisce che la modalità migliore per introdurre la flessibilità pensionistica sia quota 100, che consente in pratica di poter accedere alla pensione quando la somma tra la età anagrafica e quella contributiva è pari a 100, tenendo però presente che occorrono almeno 62 anni di età e 35 di contributi. In un’intervista BlastingNews, il deputato del Carroccio ha spiegato che il suo partito è in ogni caso pronto a dare il suo sostegno alla proposta Damiano, i cui costi sono stati stimati dall’Inps in 1,5 miliardi per il 2017, 2,6 nel 2018 e poco più di 3 nel 2019. Cifre che non appaiono stratosferiche, dunque la flessibilità si potrebbe fare se ci fosse la volontà politica di introdurla. 



Molto spesso quando si parla di riforma delle pensioni vengono citati i vitalizi e le pensioni d’oro dei politici, tra cui i consiglieri regionali. La Regione Siciliana sta ora però discutendo l’autorizzazione di un mutuo da 145 milioni di euro per dare fondi agli enti locali, mettendo però come garanzia una parte dei fondi pensione dei dipendenti regionali. La proposta è contenuta nella manovra finanziaria che si sta discutendo anche stamattina. Ci sono diversi pareri contrari, che evidenziano come la cifra stanziata non aiuterà molto i comuni con le loro spese correnti. E c’è anche chi non è d’accordo a utilizzare il fondo pensioni. Da parte sua il Governatore Crocetta sostiene che quelle risorse debbano essere fatte fruttare e che l’intenzione della sua Giunta è proprio quella di investire delle risorse. Vedremo come si concluderà questo scontro. 



Non sembrano esserci buone nuove per coloro che attendono una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. Il Governo Renzi ha già fatto intendere che la questione verrà affrontata in autunno con la Legge di stabilità. Tuttavia un intervento verrà fatto solo nel caso ci siano delle risorse disponibili. In questo senso il report sugli squilibri economici dell’Italia presentato ieri dalla Commissione europea non sembra lasciare molti margini per delle “spese”, dato che il debito pubblico italiano viene visto come pericoloso addirittura per tutta l’Eurozona. In poche parole deficit e debito dell’Italia verranno tenuti sotto stretta osservazione e considerando che l’esecutivo sarà già impegnato a evitare che scattino nuove clausole di salvaguardia, sarà difficile che si trovino le risorse necessarie per un intervento sulle pensioni. 



In questi giorni è tornato prepotentemente d’attualità il tema della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro anche grazie al convegno organizzato dall’Associazione Lavoro e Welfare del Pd alla presenza del presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, l’onorevole Maria Luisa Gnecchi del Pd ed il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Quest’ultimo nel proprio intervento ci ha tenuto a precisare come il Governo Renzi abbia inserito nella propria agenda politica la questione della flessibilità che però verrà affrontata soltanto una volta che l’Unione Europea avrà trovato un accordo per quanto concerne le regole del bilancio pubblico. Ovviamente, verranno affrontate anche altre tematiche tra cui l’opzione donna e l’emergenza esodati.