Nuovo pressing di Tito Boeri sul Governo per varare una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. Stavolta, però, il Presidente dell’Inps non sembra segnalare una così forte urgenza del provvedimento se evidenzia che può essere varato con la Legge di stabilità 2017. Boeri ha ribadito che la Legge Fornero ha avuto degli effetti negativi sulle assunzioni dei giovani in Italia, per questo sarebbe importante far sì che, con la flessibilità pensionistica, si possa stimolare il turnover aziendale. Il Presidente dell’Inps ha anche replicato al ministro Poletti, spiegando che sa bene che il suo è solamente un ruolo di analisi e proposta. “La proposta l’abbiamo fatta fin da giugno del 2015 e rimane quella”, ha aggiunto. Non solo la riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità, Cesare Damiano chiede al Governo di intervenire per tagliare le tasse che pesano anche sui pensionati. “Una pensione da 1.5000 euro lordi diventa di 1.200 netti”, ha detto l’ex ministro intervento alla trasmissione di La7 Coffee Break. Bisognerebbe quindi costruire un coordinamento europeo anche per le politiche fiscali riguardanti le pensioni. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera ha anche criticato le scelte fatte dal Governo nella precedente manovra finanziaria, dove la tassazione sui fondi pensione è stata alzata: la previdenza complementare in questo modo non è certo incentivata.
Giuliano Poletti “frena” ancora una volta sulla riforma delle pensioni. In un’intervista a Il Corriere della Sera, rispondendo a Boeri che recentemente ha cominciato a pressare l’esecutivo per approvare al più presto la flessibilità ha innanzitutto spiegato che “un conto è fare il presidente dell’Inps, un conto governare. Lui può formulare proposte; a noi spetta decidere”. Quasi a voler marcare il confine tra i compiti di ciascuno. Quindi il ministro del Lavoro ha spiegato che “la flessibilità delle pensioni la volevo già nel 2016; ma non si fa in due minuti. Dobbiamo trovare i soldi, avere il via libera dell’Europa, individuare una soluzione che non penalizzi i più deboli. Non possiamo dare questa chance solo a chi ha una pensione tre volte la minima; e agli altri, che sono già i più sfavoriti, cosa diciamo? Gli diamo anche un calcio negli stinchi?”.
Durante un’assemblea con i lavoratori dell’Ospedale Gaslini di Genova, Susanna Camusso ha affrontato anche il tema della riforma delle pensioni. Il numero uno della Cgil ha ricordato che insieme a Cisl e Uil è stata presentata una piattaforma unitaria per chiedere al Governo di aprire una vertenza sul fronte delle pensioni. Va infatti rivisto il sistema attuale, così da dare “una prospettiva previdenziale ai giovani, perché così com’è il sistema pensionistico genererà solo tanta povertà. La nostra piattaforma punta sulla flessibilità in uscita e su una relazione tra quale lavoro fai e l’età in cui vai in pensione”. La sindacalista ha anche ricordato che il 2 aprile ci saranno mobilitazioni a livello territoriale per continuare a chiedere all’esecutivo un incontro su questi temi.
In un post sul blog di Beppe Grillo viene spiegato che uno degli obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di far sì che i lavoratori edili siano ricompresi tra gli usuranti. Davide Tripiedi, deputato pentastellato presente in commissione Lavoro, ha dovuto però amaramente constatare che il fondo per i lavoratori usuranti negli anni ha perso parte della sua dotazione, in particolare per finanziare alcuni interventi delle ultime due leggi di stabilità. Cesare Damiano ha quindi deciso di abbinare il suo testo sul tema a quello del Movimento, così che punta ad arrivare all’estensione “agli operai di quarto livello, operai specializzati, operai qualificati, operai comuni e ai “lavoratori in altezza” dei benefici previdenziali destinati ai mestieri particolarmente faticosi”. Vedremo se tale intento riuscirà a trasformarsi in legge vera e propria.
Inps e Agenzia per l’Italia digitale (Agid) hanno deciso di dar vita all’iniziativa “Cittadino digitale” con cui contano di inviare a 7 milioni di lavoratori italiani la famosa “busta arancione” contenente la previsione sulla loro futura pensione. All’interno della comunicazione, quindi, i cittadini troveranno un prospetto dell’estratto conto contributivo e la simulazione di base del loro futuro assegno pensionistico, insieme alla invito per richiedere lo “Spid” (Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale) con cui è possibile ottenere funzionalità aggiuntive rispetto al servizio on line di simulazione della pensione offerto dal sito dell’Inps.
LDopo gli attacchi di Matteo Salvini alla riforma delle pensioni targata Elsa Fornero arrivano le dichiarazioni di Maurizio Bianconi contro l’ex ministro del Lavoro. Il deputato di Conservatori e riformisti ha infatti rilasciato un’intervista a Radio Cusano Campus in cui ha raccontato di essere stato molto vicino a rifilare uno schiaffo alla professoressa torinese proprio a causa della riforma delle pensioni che aveva creato il problema degli esodati. “Ero arrivato a mezzo metro dalla Fornero. Avevo già alzato la mano per darle lo schiaffo. Lo schiaffo non era un atto di violenza, ma semplicemente di disprezzo. Non le avrei fatto male, avrei lanciato semplicemente un guanto di sfida”. Bianconi è stato però fermato da un collega. Il deputato ha poi aggiunte che l’ex ministro “è peggio della strega di Biancaneve. Crudelia in confronto a lei è una dilettante”.
Le pressioni che arrivano da Tito Boeri, dai sindacati e da alcuni politici, tra cui sostanzialmente i membri della commissione Lavoro della Camera, non sembrano convincere ancora il Governo a varare la riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità in tempi brevi. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, infatti, la scelta su un’eventuale modifica della Legge Fornero resta in calendario per la prossima Legge di stabilità. Ciò vuol dire che l’eventuale provvedimento verrebbe approvato alla fine del 2016 per entrare in vigore l’anno prossimo.
Ma non è tutto, perché il nodo delle risorse resta cruciale. Non si sa se ci saranno i soldi necessari a un intervento come quello auspicato da Cesare Damiano. Dunque il rischio è che venga approvata una flessibilità con delle penalizzazioni per i lavoratori piuttosto elevate o che si varino altri strumenti come l’assegno di pensione anticipata che andrebbe in ogni caso a incidere in maniera piuttosto consistente sull’importo delle pensioni rendendo più convenienti per gli interessati restare al lavoro.