Le dichiarazioni di Alessandra Moretti sulla riforma delle pensioni rilasciate ieri durante la trasmissione diMartedì non sono andate giù a uno dei lavoratori precoci, che ha quindi deciso di verificare se fosse vero che il Governo sta lavorando a una revisione strutturale del sistema pensionistico, come asserito dalla rappresentante del Pd. Per farlo ha quindi scritto all’Onorevole Maria Luisa Gnecchi, che gli ha risposto che “è da tempo che si fanno troppi annunci ma, ad oggi non abbiamo nessun testo da parte del Governo che abbia come oggetto una riforma strutturale delle pensioni”. Il lavoratore precoce ha quindi deciso di inviare una mail direttamente alla Moretti dai toni piuttosto duri. Ecco il testo del suo messaggio, che è stato anche postato sulla pagina Facebook del gruppo Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti: “Sono un lavoratore precoce. Ieri sera a Dimartedì lei ha asserito che il Governo sta lavorando ad una riforma strutturale delle pensioni. Ho richiesto all’On.le Gnecchi delle notizie, ma lei non ha nessuna notizia di questa riforma, per cui lei mentiva sapendo di mentire, come fa il suo carissimo Renzi. Alle prossime elezioni ne vedrete delle belle, vi scorderete il voto di tutti noi precoci. Lei, fino a prova contraria è falsa e bugiarda”.
Matteo Salvini ha potuto parlare ieri sera a diMartedì della sua iniziativa a San Carlo Canavese, città natale di Elsa Fornero, dove il leader leghista vuol manifestare contro la riforma delle pensioni varata dall’ex ministro. Giovanni Floris ha mostrato per l’occasione le dichiarazioni che la Fornero ha rilasciato alla sua trasmissione in merito proprio all’iniziativa di Salvini. “Non rispondo a queste provocazioni. Devo presumere che Salvini si muova strettamente in un contesto di legalità. Se poi ci fossero degli elementi di illegalità, sarà compito delle autorità competenti occuparsene”. Salvini da parte sua ha detto che la manifestazione sarà ovviamente pacifica, ma che quella riforma resta una delle leggi più infami dell’Italia dal dopoguerra. E che è davvero singolare che dopo 4 anni la Fornero non abbia chiesto scusa e nessuno abbia cambiato la legge che porta il suo nome.
I sindacati scenderanno in piazza sabato 2 aprile per chiedere di aprire un tavolo per la riforma delle pensioni, ma il giorno prima Matteo Salvini sarà a manifestare contro la Legge Fornero a San Carlo Canavese, paese in provincia di Torino dove è nata l’ex ministro del Lavoro. Il leader della Lega Nord ha ricordato l’appuntamento sulla sua pagina Facebook, ricordando come Renzi non abbia mosso un dito per cambiare la riforma delle pensioni che ha “rovinato milioni di italiani”. Salvini ha criticato anche i sindacati, ricordando quel che ha detto recentemente Mario Monti, quando ha ricordato che contro la Legge Fornero ci furono solo due ore simboliche di sciopero. “Anche per i sindacati…Ruspa!”, scrive Salvini.
Dall’Inps arrivano dei dati sulle pensioni italiane (escluse quelle pubbliche ed ex Enpals). Al 1° gennaio 2016 ammontano a più di 18 milioni, di cui 14,3 milioni di natura previdenziale (derivanti cioè dal versamento di contributi), mentre le altre sono di natura assistenziale (invalidità, pensione sociale, ecc.). Complessivamente tali assegni costano più di 196 miliardi di euro. Il 45% delle pensioni erogate agli uomini è inferiore a 750 euro, mentre tale soglia non viene superata dal 77,1% degli assegni erogati a donne. Al di là delle differenze di genere, ben il 63,4% degli assegni risulta inferiore ai 750 euro.
Il tema della riforma delle pensioni, ultimamente, sta causando diversi battibecchi televisivi. Ieri a di Martedì ce n’è stato un altro, tra Alessandra Moretti e Maurizio Belpietro. La capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Veneto ha infatti ricordato che la Legge Fornero si è resa necessaria per evitare il default del Paese e ha poi ricordato che il direttore di Libero, ospite in collegamento della trasmissione, era stato tra i sostenitori del Governo Monti. Il giornalista ha smentito, ricordando che la Moretti dice spesso “sciocchezze”. Ha in particolare citato il fatto che durante la campagna elettorale in Veneto, la Moretti aveva sostenuto che i pensionati che non arrivano alla fine del mese avrebbero potuto integrare il loro assegno ospitando un immigrato. Parole smentite dalla stessa Moretti. Clicca qui per il video della lite tra Moretti e Belpietro
Mentre i sindacati si preparano alla manifestazione di massa in programma per sabato 2 aprile per chiede al Governo Renzi una serie di modifiche tra cui quelli in ambito di pensioni per quanto concerne flessibilità, opzione donna, ottava salvaguardia e quant’altro, l’Istat ha reso noti i nuovi coefficienti per la rivalutazione della quota retributiva in ottica calcolo pensione. Coefficienti che sono importanti per la rivalutazione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dei redditi per lavoratori autonomi al fine di determinare la base annua pensionabile. La variazione dei coefficienti delle pensioni è stata apportata prendendo in considerazione l’applicazione del tasso medio anno composto di variazione del pil nominale nei cinque anni precedenti il 2015 (pari a 0,005058). In ragione di ciò il coefficiente di rivalutazione è 1,005058 per cui uno stipendio da 40 mila euro del 2013 in ottica pensione vale da 40080 a 40880 euro.