È stato pubblicato ieri una novità in Gazzetta Ufficiale sul tema della Riforma Pensioni 2016, che riguardo nello specifico il part-time agevolato. Il Ministero del Lavoro dichiara oggi che nella serata di ieri è stato pubblicato su Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplina le modalità di riconoscimento del part-time agevolato, introdotto da una norma contenuta nella legge di stabilità 2016. Si tratta di una misura sperimentale che intende promuovere un principio di “invecchiamento attivo” ovvero di uscita graduale dall’attività lavorativa. Si attende poi una ulteriore conferma specie sui decreti attuativi successiva all’incontro tra sindacati e Governo, previsto per il 24 maggio 2016. A questa misura potranno ricorrere i lavoratori del settore privato con contratto a tempo indeterminato e orario pieno, che possiedono il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) e che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018.



Mentre i sindacati sono scesi in piazza per la riforma delle pensioni, non mancano anche i commenti  di alcuni politici sull’atteggiamento del Governo riguardo il tema. Per esempio, Giorgia Meloni, non risparmia un’aspra critica al Premier, usando queste parole: “Renzi ha annunciato prima l’aumento delle pensioni minime e la cancellazione del bollo auto, poi il taglio dell’Irpef e l’abolizione di Equitalia: sotto campagna elettorale il figlio segreto di Wanna Marchi dà il meglio di sé e se le inventa tutte per prendere qualche voto in più”. Dunque per la leader di Fratelli d’Italia, candidata alla poltrona di Sindaco di Roma, il Presidente del Consiglio sta sfruttando, tra gli altri, anche il tema della pensioni per cercare di guadagnare voti.



Anche la Uil è d’accordo sullo sciopero generale se il governo non darà risposte alle richieste dei sindacati sulla Riforma Pensioni 2016. Per chiedere modifiche della legge Fornero sono scesi oggi in Piazza del Popolo a Roma i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Durante la manifestazione il segretario generale nazionale della Cgil, Susanna Camusso, ha annunciato un possibile sciopero generale. Ipotesi confermata anche dal segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa: “si cerca di discutere e trovare una soluzione ma se la soluzione non si trova non c’è altro da fare che lottare. “Se dal governo non ci sono risposte – ha detto – lo sciopero è inevitabile. Lo sciopero è l’ultima cosa che bisogna fare ma se è necessario bisogna farlo”.



Singolare quanto sta succedendo sulla Riforma Pensioni 2016, con i sindacati in piazza oggi a Roma con le confederazioni dedicate al mondo pensioni che non si trovano sulla stessa linea d’onda nel contestare la legge Fornero. Dopo le parole di fuoco della Camusso che minaccia lo sciopero generale se non vi saranno modifiche strutturali della Riforma – il 24 parte il tavolo Governo-Sindacati voluto dal ministro Poletti – risponde la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan che a dispetto della leader Cgil abbassa i toni. «Prima di parlare di sciopero si deve parlare di contenuti. Con il dialogo e il confronto si cambia la peggiore riforma. Quando si apre una trattativa si deve volere con forza una buona conclusione. Con questo spirito vado all’incontro del 24», chiude la Furlan. Le rivendicazioni dei pensionati e dei sindacati verranno portati al confronto con il Poletti e i rappresentanti del Governo il prossimo 24 maggio.

Interviene anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan nella manifestazione oggi dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil a Roma in Piazza del Popolo contro la Riforma Pensioni 2016. Furlan commenta le dichiarazioni del segretario generale nazionale di Cgil, Susanna Camusso secondo la quale se il governo non darà risposte sulla previdenza si dovrebbe andare allo sciopero generale. Il segretario della Cisl Furlan, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, ha dichiarato a proposito dell’incontro in programma la prossima settimana tra il governo e i sindacati proprio sulla questione della Riforma Pensioni 2016: “Il 24 maggio vado con questo spirito, ovvero che con il dialogo anche la peggiore legge pensionistica riusciamo a cambiarla. Prima di parlare di sciopero dobbiamo parlare di contenuti”.

Dalla piazza di Roma dove è in scena la manifestazione per la Riforma Pensioni 2016, ha parlato poco fa il segretario generale nazionale di Cgil, Susanna Camusso, che ha mandato una chiara frecciata al Governo sul tema molto complesso e urgente delle riforme pensionistiche. «Se non ci saranno risposte alle richieste dei pensionati e a quelle delle confederazioni sulla modifica della Legge Fornero sulla previdenza è perfettamente ragionevole pensare ad uno sciopero generale», sono le parole della Camusso. Secondo il leader Cgil «le cose si fanno così manifestando e scioperando se le risposte non ci sono, perché questa legge è profondamente ingiusta. Conviene a questo punto che il governo dia disponibilità a trovar una soluzione». Rispetto al taglio tasse annunciata da Renzi ieri nella sua diretta Facebook, la Camusso replica: «ci manca solo il mago Zurlì. Viviamo di annunci quotidiani. Invece serve una riforma seria e non un altro  bonus, un altro annuncio».

Al via a Roma stamattina la manifestazione dei sindacati per chiedere modifiche alla riforma pensioni 2016, la legge Fornero. Lo sciopero è stato indetto da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil: la richiesta è quella di interventi urgenti su reddito, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. In piazza del Popolo si sono dati appuntamento, oltre ai sindacati dei pensionati, anche i lavoratori precoci e gli esodati. Lo slogan della mobilitazione è “A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati”. Le richieste dei sindacati al governo riguardano la difesa delle pensioni di reversibilità e la tutela del potere d’acquisto. Ma non solo. La mobilitazione è stata organizzata anche per chiedere la separazione tra previdenza e assistenza, la parificazione fiscale tra pensionati e dipendenti, e l’estensione degli 80 euro alle pensioni più basse.

Oggi è un giorno importante per chi da tempo chiede una riforma delle pensioni. A Roma è infatti in programma una manifestazione che riunirà sindacati dei pensionati, lavoratori precoci, esodati, comitati per la proroga di Opzione donna per chiedere al Governo di procedere quanto prima a correggere la Legge Fornero. I sindacati, già da fine 2015, hanno presentato all’esecutivo una piattaforma unitaria sul tema pensioni, chiedendo, sulla falsariga del Ddl Damiano, che venga introdotta la flessibilità pensionistica a partire dai 62 anni, insieme alla Quota 41. Che è poi la richiesta dei lavoratori precoci, che vorrebbero poter andare in pensione dopo 41 anni di contributi, senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica.

Si tratta di richieste cui l’Ape ipotizzata dal Governo non risponde completamente. Senza dimenticare che ci sono gli esodati che chiedono un’ottava salvaguardia per i 24.000 italiani rimasti ancora senza  tutele. O le istanze di chi vorrebbe poter usufruire di Opzione donna, dato che il regime sperimentale è “bloccato” da requisiti anagrafici.