Il giudizio del Governo sull’affare Riforma Pensioni 2016 è assai delicato e nei prossimi giorni – a partire da domani con l’incontro davanti ai sindacati – potrebbe trovare una prima concreta delineazione. A parlare oggi a Rai News24 è stato il viceministro dell’Economia, Morando, e non ha lasciato ottime notizie per tutti i lavoratori interessati al futuro delle proprie pensioni: «il governo è pronto a qualche sacrificio di bilancio per introdurre la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, ma non potranno essere dedicate risorse enormi». Secondo il vice di Padoan, recuperare flessibilità in uscita è importante ma lo “è di più riuscire a far ripartire l’economia: vogliamo introdurre la flessibilità in uscita ma in un contesto di stabilità finanziaria”. Queste le parole del Governo alla vigilia del tavolo con i sindacati dove dovrebbe essere presentato l’ormai celebre Ape – Anticipo pensionistico.
In questi giorni i sindacati stanno cercando di ottenere dal Governo un confronto sul delicato tema delle pensioni ed in particolare per trovare una soluzione in ottica flessibilità in uscita e per estendere ai pensionati gli 80 euro che ricevono i dipendenti. Ci sono tuttavia già delle scappatoie che potrebbero permettere di accedere anticipatamente alla pensione come ad esempio l’opzione donna. Uno strumento che il Governo sta utilizzando in via sperimentale e destinato alle lavoratrici con almeno 57 anni e 3 mesi di età anagrafica con 35 anni di contributi versati. È bene rimarcare come l’assegno pensionistico venga calcolato con le regole del sistema contributivo per cui più penalizzante rispetto al regime di calcolo misto. Infine, occorre sapere che una volta deciso di accedere all’opzione donna non si potrà più tornare indietro con un assegno mensile che rimarrà tale per sempre.
Il nuovo Ape (Anticipo pensionistico) è al lavoro da Governo e Inps per la riforma pensioni 2016 che in tanti chiedono da anni e che ora, forse, potrebbe arrivare con alcune modifiche alla tanto contestata Legge Fornero. Domani ci sarà il primo incontro e tavolo tra Governo e sindacati generali che proveranno a discutere oltre che dell’Ape anche di altri punti chiave delle pensioni italiane. Intanto però proviamo a vedere in cosa effettivamente consiste la richiesta dei sindacati sull’anticipo pensionistico e prima ancora chi sarebbero gli eventuali beneficiari. Innanzitutto di questo nuovo Ape, dovrebbero essere beneficiari in via permanente gli ovvero 63 dal 2017 e si tratterà di una misura strutturale. Nel tavolo con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil proseguono nella rivendicazione di una piattaforma per tutelare il potere d’acquisto delle pensioni e il recupero di quattro perduto con il blocco della rivalutazione 2012-2013 per le pensioni superiori a 3 volte il minimo (fonte LeggiOggi). Altre richieste sono l’uscita flessibile per poter inventare il ricambio generazionale e l’estensione del bonus 80 euro a tutti gli assegni più esigui.
Cesare Damiano torna a “pressare” il Governo Renzi per varare una riforma delle pensioni che introduca la flessibilità nel sistema previdenziale italiano. L’ex ministro ha infatti evidenziato come in Europa stiano crescendo populismo e demagogia, a causa soprattutto del peggioramento delle condizioni di vita di tanti cittadini. Per Damiano la destra estrema è riuscita a crescere anche alle politiche economiche liberiste portate avanti negli ultimi anni. Dunque, “il ruolo del welfare e del lavoro di qualità, in questo contesto, è decisivo” per evitare il peggio. “Il nostro governo – ha aggiunto il Presidente della commissione Lavoro della Camera – ha di fronte a sé scelte decisive: quella sulla flessibilità delle pensioni, dopo gli annunci anche di Renzi, deve trovare una soluzione, condivisa dai sindacati e dal Parlamento, nella prossima Legge di stabilità. Non si commetta l’errore di imporre dall’alto una soluzione: questa volta non funzionerebbe”. Occorre dunque che l’esecutivo non sbagli mosse, perché un’insoddisfacente soluzione, avvisa Damiano “influenzerà l’orientamento di voto di milioni di cittadini”.
Un periodo di forte subbuglio per la riforma Pensioni 2016 e in generale di tutto il mondo Inps impegnato con l’emergenza sempre più alta di porre decisioni nell’immediato futuro previdenziale per tutti i cittadini. Sul tavolo del Governo, oltre che le possibili modifiche alla legge Fornero, vituperata da tutti i sindacati praticamente, ora vi è anche la proposta di legge ddl 857 Damiano-Baretta: gli onorevoli Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta propongono un’ipotesi di pensione anticipata per gli over 63, così strutturata. «Noi vogliamo un anticipo pensionistico e quindi un pagamento dell’assegno attraverso l’Inps. Se poi l’Inps possa fare accordi con le banche è un’altra questione», scrive Damiano in una nota trattando del tema fuoriuscito dal Governo per il quale sarebbe in ipotesi la copertura delle banche per i pensionati con una forma di prestiti da restituire poi a rate negli anni. «Noi proponiamo il 2% per ogni anno, non pensiamo che debba essere più pesante per i lavoratori questo interesse da restituire. Riteniamo inoltre che l’antico debba essere almeno di quattro anni e non di tre come dice il governo», scrive ancora Damiano insieme a Baretta.
A Domenica Live su Canale 5 spazio alla Riforma Pensioni e ai guai dei dipendenti statali “furbetti” che falsano i cartellini e in questo modo truffano sostanzialmente lo stato: presente uno scatenato Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che non perde tempo per attaccare la legge Fornero che sta “rovinando il nostro Paese”. «Ci sono milioni di pensionati truffati dalla Legge Fornero che aspettano dallo Stato migliaia di euro. Lo stato deve pagare i cittadini, la Legge Fornero è una legge infame, dovrebbe essere cancellata». Contro Salvini si è schierato l’onorevole Liprandi di Scelta Civica che ha evidentemente difeso la legge proposta dal suo partito: «il problema delle pensioni d’oro e mini pensioni, questi sono i problemi sui cui non è stata fatta ancora nessuna legge». A ruota di Salvini invece l’onorevole Alessandra Mussolini che ricorda come “le pensioni post-mortem e il lavoro sono tra i temi più richiesti dalla povera gente”. Molta confusione, come spesso nei dibattiti in tv, e le soluzioni che ancora faticano ad essere mostrate/presentate.
Mentre si attende tra due giorni l’incontro del governo sulla Riforma Pensioni 2016 assieme ai vari rappresentati dei sindacati, da qui dovrebbero esserci importanti novità in assetto sia legislativo – con eventuali modifiche sulla legge Fornero – e sia su questioni legate al futuro delle pensioni per i cittadini italiani. La pressione dell’INps di Tito Boeri è che si metta mano e alla svelta ad una nuova riforma che possa dare regole certe e un futuro non più nero come al momento paiono avviarsi i prossimi anni di contributi. A questo avviso, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha avvitato le proceder per il ricalcolo degli assegni nei confronti di quei lavoratori che hanno sommato i benefici di quote contributive su pensioni retributive. Lo riporta il portale di Pensioni Oggi, con fonte direttamente dall’Inps: la riforma Monti-Fornero aveva esteso la quota C, calcolata con il contributivo, a decorrere dal 31 dicembre. Ecco cosa scrive il legislatore: «previsto che l’importo complessivo del trattamento pensionistico liquidato con le regole vigenti dal 1° gennaio 2012 non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti prima della riforma Fornero computando, ai fini della determinazione della misura del trattamento, l’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione stessa». L’Inps ha ora deciso che dovrà effettuare due conteggi: il primo applicando il sistema di contributi dal 2012, il secondo applicando interamente il criterio contributivo, con il pagamento della pensione con importo più basso che arriverà in un secondo momento.