Walter Rizzetto interviene ancora sulla riforma delle pensioni. Sulla sua pagina Facebook, il Vicepresidente della commissione Lavoro della Camera segnala che su pensioni, esodati e lavoro si sta facendo molta confusione, dato che ci sono diversi temi, come flessibilità, lavoratori precoci, salvaguardia degli esodati, che vengono messi nello stesso calderone. “Cerchiamo di mettere un po’ di ordine interrogando, passo dopo passo, Il Governo sulle reali intenzioni. A fare un gran casino sono tutti capaci. È necessario invece lavorarci e, se d’accordo, facciamo assieme”, scrive Rizzetto. Che aggiunge: “ Caro Matteo Renzi, è tardi. Il tempo delle infinite discussioni, è terminato. Serve una risposta immediata e sostenibile. Soprattutto per i ‘pensionandi’ e i cosiddetti ‘esodati’”. Il tema della riforma delle pensioni si collega alle elezioni comunali che si terranno domenica. Cesare Damiano è infatti impegnato in questi minuti in un incontro a Torino (nella sale dei 100mila in Corso Orbassano 200) dedicato alla riforma delle pensioni cui partecipano i candidati del Partito democratico al consiglio comunale Dennis Maseri, Maria Elena Tufaro e Angelica Trovarelli. L’ex ministro del Lavoro è da sempre impegnato sul territorio e ha sempre dimostrato vicinanza al collega di partito Piero Fassino, Sindaco uscente del capoluogo piemontese che si è ricandidato. Come si intuisce dal titolo dell’incontro, in ogni caso il tema previdenziale sarà in primo piano e l’ex ministro del Lavoro potrà forse commentare l’ultima ipotesi di utilizzare un anticipo della pensione integrativa.



Gli effetti della riforma delle pensioni introdotto con l’ultima Legge di stabilità si sentono anche all’estero. Infatti, la no tax area è aumentata anche per i titolari di pensioni italiane residente all’estero. Lo evidenziano in una nota Marco Fedi e Fabio Porta, deputati del Pd eletti nella circoscrizione estero, ricordando che “a decorrere dal 2016, per favorire i pensionati con basso reddito, aumenta l’importo della detrazione spettante, da rapportare al periodo di pensione nell’anno, nonché il limite massimo del reddito complessivo di riferimento”. I deputati consigliano anche “a coloro i quali desiderino ulteriori e più approfonditi chiarimenti sulle modalità per richiedere le detrazioni spettanti di rivolgersi a un patronato locale di fiducia”.



Dopo l’Ape, per la riforma delle pensioni spunta una nuova sigla: la Rita, che sta per Rendita integrativa temporanea anticipata. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il Governo starebbe ipotizzando di dare la facoltà a chi si troverà nelle condizioni di accedere all’Ape e in possesso di una pensione integrativa, di incassare parte di quest’ultima, in modo da ridurre il prestito bancario necessario a usufruire della pensione anticipata. Vedremo se l’ipotesi resterà sul tavolo e se nel caso subirà delle modifiche. 

Cesare Damiano appoggia la richiesta fatta da Susanna Camusso al Governo di riconvocare urgentemente i tavoli di confronto sulla riforma delle pensioni e sul lavoro. “Il tema della flessibilità delle pensioni va definito entro il mese di settembre per poter essere recepito nella Legge di stabilità”, ha spiegato l’ex ministro, rimarcando come dopo settembre comincerà il confronto politico sul referendum costituzionale che si preannuncia molto duro. Dunque sarebbe meglio aver definito una soluzione sulla riforma delle pensioni prima che la campagna referendaria entri nel suo periodo più caldo.



Tito Boeri rilancia una delle sue ipotesi di riforma delle pensioni che certamente avrebbero seguito nell’opinione pubblica. Il Presidente dell’Inps ha infatti spiegato, durante un’intervista alla trasmissione Piazzapulita in onda su La7, che ricalcolando i vitalizi dei politici (compresi i consiglieri regionali) con il sistema contributivo puro si otterrebbero risparmi per 200 milioni di euro l’anno. Boeri ha anche specificato che questa cifra sarebbe tutt’altro che simbolico, dato che corrisponde al costo dei sussidi per i disoccupati di lunga durata erogati messi a bilancio per il 2015. Dunque un intervento sui vitalizi potrebbe finanziare misure sociali importanti.

Continua la battaglia dei lavoratori precoci per far sì che nella riforma delle pensioni annunciata dal Governo ci sia anche Quota 41. Così uno di loro ha deciso di inviare a Matteo Renzi e Giuliano Poletti la maglietta che i lavoratori precoci indossano durante le loro mobilitazioni accompagnata da una lettera, cercando di far capire loro le ragioni della loro richiesta. Del resto si tratta di persone che minorenni, anziché studiare, hanno dovuto scegliere di lavorare: dopo 41 anni di attività avranno pur il diritto di godersi la pensione. Vedremo se l’iniziativa sortirà l’effetto sperato.

Mentre è ancora in corso un confronto a distanza tra il Governo ed i sindacati su alcune questioni riguardanti le pensioni ed in particolar modo una possibile soluzione in ottica flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e l’estensione degli 80 euro ai pensionati, si ritorna a parlare di esodati e di una paventata ottava salvaguardia. Ad affrontare il nodo della riforma pensioni è l’esponente di Forza Italia, Rizzetto, che ha presentato in questi giorni una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro per rimarcare la necessità di porre fine ad una questione che vede in difficoltà ancora 24 mila esodati a cui andrebbero aggiunti altri 10 mila mobilitati. Rizzetto parla di annosa ingiustizia che peraltro ha violato l’articolo 38 della Costituzione ipotizzando una opportuna manovra per una copertura ampiamente recuperabile con il ripristino delle risorse del fondo stanziato con la legge numero 228 del 2012 che inizialmente prevedeva un importo complessivo pari a 11,6 miliardi di euro. Rizzetto, inoltre, chiede che la questione possa essere affrontata il prima possibile in maniera tale da eliminare le ingiustizie subite dalle persone che si ritrovano ancora nella condizione di esodati.