Elsa Fornero è tornata a parlare di riforma delle pensioni partecipando ieri sera, in collegamento, alla trasmissione diMartedì. L’ex ministro ha evidenziato come il Governo non intenda modificare la sua legge, confermando di fatto, a distanza di oltre 4 anni, che era necessaria e andava fatti. A suo modo di vedere si possono comunque apportare delle correzioni. Già in passato la Professoressa torinese ha dichiarato che a suo modo di vedere una “corsia preferenziale” deve essere data ai lavoratori precoci, consentendo quindi loro di poter approdare alla pensione dopo tanti anni di contributi versati.
Nella puntata di Ballarò andata in onda ieri sera su Rai 3, nella quale si è parlato, tra le altre cose, di riforma delle pensioni, era presente anche Maurizio Landini, che ha espresso un giudizio negativo sull’Ape che il Governo sta mettendo a punto. Il Segretario generale della Fiom ha spiegato che l’impostazione del provvedimento sembra non tenere conto della realtà che gli italiani devono affrontare tutti i giorni. E dunque non affronta i reali problemi dei cittadini. Come noto, Landini vorrebbe che ci fosse una reale flessibilità pensionistica, basata anche sulla tipologia di lavoro svolto e senza penalizzazioni come quelle elevate di cui si parla a proposito dell’Ape.
Mentre prosegue il dibattito sulla riforma delle pensioni, Pietro Iocca chiede che il “mondo dei pensionati” sia un po’ lasciato in pace. Il Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, parlando a margine della presentazione del Bilancio sociale 2015 di Inps Toscana, ha chiesto “più ponderatezza e tranquillità nei giudizi, anche perché chi sta attraversando questo ultimo periodo della sua vita terrena lo dovrebbe fare serenamente”. Tra le sue dichiarazioni, riportate da controradio.it, anche una sulle prese di posizione di Tito Boeri riguardo la riforma delle pensioni: “Esercita la sua funzione, quella di presidente dell’Inps. Di cosa dovrebbe parlare, se non delle pensioni?”.
I lavoratori precoci hanno deciso di inviare una lettera a Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Tommaso Nannicini, dato che il Governo sembra essersi dimenticato di loro nella riforma delle pensioni allo studio. In sostanza nel testo (clicca qui per il testo completo) si evidenzia come il risultato del ballottaggio del 19 giugno sia solo un “temporale”, ma in arrivo ci sarebbe una “tempesta” per l’esecutivo. I lavoratori precoci chiedono quindi che ci sia una “profonda revisione della Legge Fornero, che permetta un sano turnover nel mondo del lavoro”. “Siamo stufi – continuano i lavoratori precoci – dopo 38/40 e più anni di lavoro di sentirci ripetere che siamo troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per un nuovo lavoro, siamo stufi di vedere i nostri figli ‘pietire’ un lavoro in nero o sottopagato o part-time pagato con i voucher e senza alcuna tutela contrattuale o giuridica che possa difenderli”, mentre i privilegi dei politici non vengono toccati.
La riforma delle pensioni allo studio del Governo continua a essere uno dei temi al centro del dibattito nei talk show. Ieri se n’è parlato anche a Ballarò, dov’era presente tra gli ospiti Titti Di Salvo, deputata del Partito democratico, la quale ha spiegato che il Governo sta cercando di capire come cambiare le regole molto rigide della Legge Fornero, che al momento non consentono a diverse persone di accedere alla pensione. L’Onorevole, che fa parte della commissione Lavoro della Camera, ha ricordato che nella discussione Governo-sindacati si cercherà di capire anche come differenziare l’adeguamento dei requisiti pensionistici legati all’aspettativa di vita in base ai diversi lavori svolti, oltre a discutere dell’eventuale aumento delle pensioni minime.
Per domani, 23 giugno, gli esodati hanno organizzato un presidio davanti al ministero del Lavoro, per ribadire con forza la loro richiesta di un’ottava salvaguardia da varare al più presto, così da garantire una tutela anche ai quei 34.000 circa di loro che ancora ne sono sprovvisti. In attesa dell’evento hanno deciso di dare il via a una campagna su Twitter, invitando a ritwittare un messaggio diretto a Giuliano Poletti. Ecco il testo “@PolettiGiuliano IL 23 SAREMO DAVANTI AL MINISTERO PER RIVENDICARE L’OTTAVA SALVAGUARDIA PER I 34000ESCLUSI. RICEVA UNA LORO DELEGAZIONE”. Il messaggio è chiaro, vedremo se il ministro domani incontrerà gli esodati o meno.
Sulla riforma delle pensioni allo studio del Governo arrivano importanti dichiarazioni di Tommaso Nannicini. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che sta seguendo da vicino il dossier relativo all’Ape, ha infatti spiegato che “la nostra non è una nuova riforma delle pensioni, l’impianto rimane quello attuale anche perché il sistema non è in sofferenza”. Sembra quindi confermata l’intenzione non rivedere la Legge Fornero sulle pensioni, ma di inserire solamente alcuni elementi di flessibilità. Nannicini è però chiaro e “lapidario”: “Chi vuole uscire prima dal mercato del lavoro non può farlo totalmente gratis”. Le dichiarazioni vengono riportate dall’agenzia Lapresse e il Professore della Bocconi ha anche parlato della vicenda degli esodati, spiegato che il problema “lo abbiamo quasi completamente risolto”.
Nannicini ha comunque voluto ricordare che il sistema pensionistico italiano è solido: “Il nostro Paese ha fatto varie riforme previdenziali che ci rendono ottimisti per il futuro. Bisogna solo considerare che su questo terreno la transizione è lunga: noi oggi paghiamo il conto di una riforma che darà i suoi frutti nei prossimi anni. È un prezzo che si deve pagare ma che verrà ripagato”.