Riforma pensioni in discussione da parte di governo e sindacati. Tra le parti sociali, come riferisce Pensionioggi.it, la Uil ha ribadito la propria disponibilità a trovare un accordo con il governo sulla flessibilità in uscita e sull’anticipo pensionistico. Fino a questo momento è stata definita solo la ‘cornice generale’ del Progetto del Governo. Si tratta della definizione della restituzione del prestito erogato dalla banca: questo avverrà con un meccanismo a rate che scatterà al momento del raggiungimento del requisito di vecchiaia. Per quanto riguarda l’ammortamento questo sarà ventennale e i rischi saranno garantiti da un dispositivo che ne assicurerà il rimborso del prestito in caso di morte dell’interessato prima del termine. Questo significa che non graveranno sugli eredi o con l’attivazione di garanzie reali. Ma il nodo che governo e sindacati dovranno sciogliere riguarda l’entità delle rate che dipenderà dall’importo del prestito: “le penalizzazioni sull’importo della pensione regolare, dovrebbero oscillare da un minimo dell’1% per ogni anno di anticipo (quindi massimo 3%) fino al­ 5-6% annuo (massimo 15-18% in corrispondenza del massimo anticipo) per i redditi più alti. In media il taglio sarebbe del 2-4% l’anno. Le detrazioni saranno tarate in base al reddito e alla condizione lavorativa del richiedente (per esempio chi ha perso l’occupazione)”.



Mentre si stanno definendo le misure da adottare per riformare in maniera efficace l’attuale sistema pensionistico, arrivano importanti chiarimenti per il riscatto dei periodi di vuoto contributivo tra un rapporto di lavoro a tempo determinato ed un altro. Nello specifico i lavoratori che hanno sostenuto attività lavorative discontinue oppure a carattere stagionale dal 1996 in avanti, ora possono avvalersi dell’importante possibilità di riscattare i periodi intercossi tra la fine di un contratto di lavoro e l’inizio di un altro, pagandone il relativo onere ai fini contributivi. Inoltre, è prevista la possibilità di esercitare il riscatto senza attenersi ad alcun vincolo temporale per cui esso può avvenire in qualsiasi momento a discrezione del contribuente. Grazie a questo strumento, sarà possibile recuperare preziosi periodi contributivi e quindi accedere prima al sistema previdenziale. Naturalmente occorre presentare una opportuna documentazione da allegare alla domanda.



Ci sarebbe già una data per il vertice governo – sindacati sulla riforma pensioni 2016. Secondo quanto riferito da Pensionioggi.it l’incontro avverrà il prossimo 21 settembre quando il governo e le parti sociali scioglieranno i nodi sulle misure da inserite nella Legge di Stabilità. Sarebbero confermati l’APE, la flessibilità in uscita per gli ultra 63enni. Il tavolo politico di fine settembre sarà preceduto da un altro incontro, di livello tecnico, in programma lunedì prossimo 12 settembre, in cui sarà approfondita proprio la portata delle misure da inserire nella Legge di Stabilità. A confermare le tappe degli incontri tra governo e parti sociali è stato ieri il Segretario della Uil, Carmelo Barbagallo: il sindacalista ha ribadito la disponibilità a trovare un accordo con il governo sulla flessibilità in uscita e sull’anticipo pensionistico.



Continuano a circolare ipotesi di possibili misure che il Governo Renzi starebbe prendendo in esame per modificare l’attuale sistema pensionistico italiano al fine di renderlo più flessibile e socialmente equo. Lo stesso presidente Renzi nel corso della partecipazione alla trasmissione Porta a porta,ha elencato alcune priorità tra cui quella di aumentare le pensioni minime attraverso l’allargamento della quattordicesima ad una platea più ampia. Si parla di passare dagli attuali 1,2 milioni di pensionati italiani che ne beneficiano ai possibili 2,4 milioni nel prossimo futuro. Per quanto concerne l’entità dell’aumento sembra che non si riesca ad arrivare agli 80 euro mensili più volte sbandierati piuttosto ci dovrebbe essere un aumento quantificabile intorno ai 50 euro mensili per cui gli italiani che si trovano in tale situazione si potrebbero ritrovare con circa 600 euro in più all’anno.

La giornata di lunedì 12 settembre potrebbe essere quella decisiva per quanto concerne le misure da adottare per la riforma delle pensioni. Infatti, il Governo probabilmente nelle persone del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, e le parti sociali si incontreranno nuovamente per definire le soluzioni da adottare nella prossima Legge di Stabilità al fine dei renderle operative già nell’anno 2017. Il punto principale è costituto dall’uscita anticipata dal mondo del lavoro che dovrebbe essere regolata grazie all’Ape a fronte di penalizzazioni mensili sotto forma di rimborsi per un prestito pensionistico di durata ventennale. Nel confronto tuttavia si parlerà anche di lavoratori precoci con il possibile bonus contributivo, di lavori usuranti, di una prevedibile proroga della sperimentazione rappresentata dall’opzione donna e dell’Ottava Salvaguardia a favore degli esodati che sono rimasti fuori dai precedenti interventi messi in atto dal Governo nel corso degli anni. Infine, probabile che venga sciolto il nodo sulle risorse da destinare alle misure.