La Cgil guarda al futuro: non solo chiede una terapia schock per dare lavoro a giovani e donne, ma lavora al suo interno per organizzarsi al meglio in vista del Congresso del 2018 che porterà alla definizione di un nuovo Segretario Generale e di una nuova Segreteria Confederale. Come avevamo scritto qualche mese fa su queste pagine, dopo tante tensioni tra Maurizio Landini e Susanna Camusso – ma più in generale tra la Fiom e la Cgil – sembra essere arrivato il tempo della pace.



Nell’ottica di tenere insieme le varie anime del sindacato di corso d’Italia, Camusso ha spesso arginato il vivace Landini, anche con l’aiuto di chi non condivideva la linea del leader delle tute blu. Vero è che, per quanto si possa discutere sulle proposte che arrivano dal Segretario della Fiom, indubbiamente in casa Cgil è stato a lungo l’unica voce a sollevare le vere questioni che animano il mondo sindacale, prima di concentrarsi totalmente sul rinnovo del Ccnl metalmeccanico. In particolare, negli ultimi mesi, Landini aveva richiamato l’attenzione su due cose: la necessità di una coalizione sociale che allargasse la rappresentanza in particolare a chi – dall’introduzione del lavoro flessibile (1997, legge Treu) – è restato strutturalmente escluso; il rischio della fine del sindacato confederale. La proposta di coalizione sociale è naufragata; evidentemente, quanto al rischio della fine del sindacato confederale, Landini è stato ascoltato considerato quanto sta avvenendo in casa Cgil.



Succede infatti che dalla Segreteria Confederale sono usciti Fabrizio Solari, Vera Lamonica e Serena Sorrentino, quest’ultima – inizialmente la più indiziata a succedere a Susanna Camusso – passata a guidare la Funzione Pubblica. L’Assemblea Generale, riunitasi meno di una settimana fa per sciogliere la posizione (no) della Cgil circa il referendum costituzionale, non ha però deciso chi entra al posto dei tre in uscita, ma i nomi sono quelli di Rosanna Dettori (che ha lasciato la guida della Fp a Serena Sorrentino), Vincenzo Colla (Segretario Emilia Romagna) e proprio lui, Maurizio Landini.



È chiaro che se Landini entra in Segreteria Confederale lo fa con uno scopo ben preciso: è infatti intenzionato a candidarsi come Segretario Generale al prossimo Congresso; ma pare proprio che la stessa Susanna Camusso stia facendo convergere su Landini molto del consenso interno alla Cgil. Insomma, dopo qualche litigio, oggi il grande amore.

La realtà è che la figura di Maurizio Landini è ritenuta ed è interessante per guidare la Cgil nel futuro prossimo, questo perché Landini è efficace e anche riconoscibile dalle nuove generazioni, che il sindacato oggi non può più permettersi di ignorare. Così si spiega, anche, il suo profilo basso nella delicata trattativa del rinnovo metalmeccanico: Landini ha bisogno di portare a casa questo contratto e di presentarsi al Congresso con un rinnovo che sul futuro delle relazioni industriali porterà importanti innovazioni.

Non solo: l’eventuale consenso che cresce intorno a Landini chiede, indirettamente, all’intero movimento sindacale scelte audaci e meno tradizionali. Landini può provocare un effetto interessante anche su Cisl e Uil: sarà un sindacato a maggior trazione metalmeccanica?

 

Twitter: @sabella_thinkin

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