L’incontro in programma nella giornata di domani tra il Governo Renzi ed i sindacati per discutere del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici è stato spostato al prossimo 12 settembre. Una tematica piuttosto complessa che dopo essere stata rinviata per anni dai vari Governi, si ritrova ad essere dibattuta in un periodo non proprio semplicissimo per le casse dello Stato. L’Esecutivo ha dato piena disponibilità nel conferire alla categoria un congruo aumento mensile dello stipendio tuttavia escludendo, per ovvi motivi di bilancio, quei redditi che sono decisamente più alti della media (la Ministro Madia ha sottolineato che dirigenti da 200 mila euro l’anno non possono attendersi un aumento). A proposito di risorse, il Governo ha intenzione di mettere sul piatto circa 300 milioni di euro a cui si dovranno aggiungere altri 70 milioni di euro che invece dovranno essere sborsati dai vari enti locali ed in particolar modo dalle Regioni.



In questi giorni il Governo Renzi si sta interfacciando con le parti sociali per riuscire a trovare un’intesa per quanto concerne il rinnovo dei contratti per i dipendenti della pubblica amministrazione. Una situazione che il Governo vuole affrontare cercando di ottimizzare al massimo le esigue risorse sulle quali più contare in questo momento. Da monitorare soprattutto i tantissimi contratti di collaborazione esterna (circa 40 mila) che in ragione di quanto inserito nel Jobs Act sono a rischio. Nello specifico, il Jobs Act prevede che entro il mese di gennaio 2017 debbano essere azzerati tutti i contratti. Sull’argomento si è espresso Michele Gentile della CGIL che ha rimarcato “è molto probabile immaginare che i contratti che finiranno tra tre mesi siano tantissimi. Bisogna trovare una soluzione”. L’ipotesi è quella di passare ad una soluzione ponta con contratti della durata di un anno. Vedremo.



Sono giorni di incontri tra governo e sindacati per quanto riguarda i contratti statali. Sul tavolo delle trattative ci sono appunto il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e l’aumento degli stipendi nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione e delle novità per le pensioni. Come riporta però Businessonline.it nelle ultime ore si sono state delle modifiche al calendario degli incontri tra governo e parti sociali. Oggi 6 settembre resta in programma la riunione tecnica sul lavoro, dopo l’accordo realizzato tra Confindustria e forze sociali giovedì scorso sulle modifiche al Jobs Act e sugli ammortizzatori sociali. Slittano invece gli altri incontri in programma: il confronto tecnico sul sistema previdenziale, che era previsto per domani 7 settembre dovrebbe tenersi il prossimo 12 settembre e quello politico, fissato inizialmente proprio il 12 settembre, dovrebbe slittare al 21.



Da qui alla fine del mese di settembre Governo e sindacati dovrebbero riuscire a trovare un’intesa in merito al rinnovo dei contratti dei dipendenti della pubblica amministrazione che per troppi è stato messo da parte in ragione di conti statali non in grado di affrontare il discorso. Il Governo Renzi ha dato piena disponibilità nel valutare gli aumenti senza perdere il controllo dei conti pubblici che tuttavia non permettono voli pindarici. In ragione di ciò, si cerca di trovare un meccanismo che, come sottolineato dalla stessa Ministro Madia, dia un premio (aumento) a quanti hanno un reddito meno pesante. Si dovrebbe parlare anche di modello dei contratti di secondo livello. Insomma, ci sono tutti i presupposti per un passo rivoluzionario per il mondo statale come del resto hanno sottolineato anche esponenti sindacali che hanno fatto presente la necessità di rivedere in toto il modello contrattuale. In tal senso vanno le dichiarazioni di Maurizio Bernava, segretario confederale della Cisl, che ha ribadito l’importanza di arrivare ad un nuovo modello contrattuale anche nel pubblico e “poter partecipare all’organizzazione del lavoro e anche il welfare deve avere spazio nella contrattazione”.