Sarebbe stato interlocutorio il primo incontro all’Aran sul rinnovo dei contratti statali. I sindacati sono stati convocati all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni per avviare la trattativa vera e propria per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Secondo quanto riportato da Forexinfo.it, difficilmente per il rinnovo del contratto degli statali si arriverà ad un accordo già in questa settimana. Il primo confronto di ieri 111 gennaio sarebbe appunto stato interlocutorio e quindi si dovranno aspettare i nuovi incontri nei prossimi giorni. Dunque la trattativa vera e propria dovrebbe ancora decollare per portare allo sblocco dei contratti statali che sono fermi dal 2009 quindi da ormai 7 anni. I dipendenti pubblici attendono di sapere quale sarà l’esito della firma dell’accordo quadro siglato da Cgil, Cisl e Uil con il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia lo scorso 30 novembre.



Il rinnovo dei contratti statali è passato sul tavolo del nuovo governo dopo che lo scorso 30 novembre Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l’intesa politica con il ministro della Pubblica amministrazione sotto il governo Renzi. Ora le trattative per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici devono essere avviate all’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Ma sul ruolo della contrattazione ci sono polemiche. Subito dopo la firma dell’accordo quadro di 85 euro medi lordi per il rinnovo dei contratti statali i sindacati hanno salutato positivamente l’intesa con il governo, sottolineando la ripresa della contrattazione come punto fondamentale nelle relazioni tra parti sociali ed Esecutivo. Proprio sulla contrattazione è arrivato però il commento negativo di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Brunetta in un recente post sul proprio profilo Facebook ha infatti attaccato i sindacati sostenendo che abbino firmato l’accordo per “smontare la riforma Brunetta”. “L’obiettivo – scrive Brunetta – è quello di reintrodurre la supremazia della contrattazione e cioè del Sindacato, nel rapporto di lavoro del pubblico impiego”.



In attesa della ripresa della trattativa per il rinnovo dei contratti statali arriva un attacco del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta alla riforma della Pubblica amministrazione. Brunetta ha infatti pubblicato martedì scorso un post sul proprio profilo Facebook in cui sostiene che si sia passati “dalla riforma alla restaurazione”. “La riforma Brunetta – afferma il capogruppo di FI – aveva ridotto il ruolo della concertazione nel pubblico impiego, dando il giusto ruolo ai sindacati e ai dirigenti e aveva stabilito che non ci fossero più erogazione di premi a pioggia. Sminuiti nel proprio anomalo potere i sindacati hanno sempre contrastato la mia riforma ed ecco perché quando la Madia li ha chiamati al tavolo, il loro obiettivo primario non era la contrattazione, consapevoli della scarsità delle risorse, bensì modificare la legge Brunetta”. E il capogruppo di Forza Italia alla Camera sottolinea che se questo accadesse nei prossimi giorni di trattativa per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici “si tornerà indietro di dieci anni, quando c’era l’esplosione della spesa per la contrattazione integrativa”. Sul budget previsto per il rinnovo dei contratti statali Renato Brunetta sostiene poi che non ci sarebbero le risorse necessarie e ci sarebbero per ora a bilancio “poco più di 35 euro mensili, le altre si vedranno, forse, l’anno prossimo” (clicca qui per leggere tutto).