Uno dei dubbi sopraggiunti con le novità al pagamento pensioni 2017, secondo qui il Decreto Milleproroghe ha rinviato di un anno l’erogazione al secondo giorno bancabile, è che tali novità possano influire ed essere collegate con i provvedimenti inseriti nella Legge di Stabilità riguarda alle riforma pensioni messa a punto dal governo Renzi prima e Gentiloni poi. Con il rinvio tramite il Decreto MIlleproroghe non si sono modificate per nessuna ragione le novità della riforma, ma si sono solo messo a punto decisioni sul pagamento degli assegni, come vi stiamo raccontando in questi giorni. La riforma delle pensioni contenuta nella legge di Bilancio prevede misure per pensione anticipata agevolata per tutti come il cumulo gratuito, come l’Ape, o per alcune categorie più disagiate come la sua variante Social, la Quota 41 per i precoci, l’ottava salvaguardia per gli esodati, l’Opzione Donna.



Il Decreto Milleproroghe come abbiamo visto in questo inizio 2017 ha stabilito una novità sul pagamento pensioni dell’Inps, in termini sostanzialmente di Calendario: ha congelato il Decreto Pensioni del maggio 2015 dove si stabilisca il pagamento per poste e banche al secondo giorno “bancabile”. Su richiesta invece dell’Inps, per questo 2017 ancora, si rimane alle origini con i pagamenti, tranne per questo gennaio, al primo giorno bancabile disponibile. Ecco cosa dice, nel dettaglio, l’articolo 6, quello specifico sul pagamento pensioni contenuto nel Decreto Milleproroghe approvato a fine dicembre dal governo Gentiloni. «Al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’INPS, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonchè le rendite vitalizie dell’INAIL sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico mandato di pagamento ove non esistano cause ostative, eccezion fatta per il mese di gennaio 2016 in cui il pagamento avviene il secondo giorno bancabile. A decorrere dall’anno 2018, detti pagamenti sono effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese».



Siamo al quarto giorno di pagamenti per le pensioni 2017: con l’eccezione di questo gennaio che ha visto il secondo giorno bancabile come prima data disponibile per l’erogazione, da febbraio torna tutto nella norma, almeno fino al prossimo anno quando entrerà in vigore il nuovo regolamento stabilito dal Decreto Pensioni del maggio 2015. Nel frattempo, andiamo a vedere quali sono state le eventuali ultime modifiche sul fronte della riscossione in termini pratici, in questo caso per comprendere come avviene la delega a terzi per riscuotere l’assegno pensionistico. Il portale Inps riporta tutte le ultime specifiche sulla possibilità di delegare a una persona terza la riscossione della pensione: «Nel solo caso di pagamento allo sportello, si può delegare una persona di fiducia per riscuotere la pensione. Non è possibile essere delegati a riscuotere per più di due pensionati». In questo caso ultimo caso di imitazione, sono esclusi i tutori incaricati dalle autorità giudiziari o coloro che per dovere d’ufficio riscuotono le pensioni per le persone ricoverate in case di cura o comunità di anziani. Secondo le ultime specifiche rilasciate dal portale Pagamenti online, «La delega può essere richiesta all’Inps al momento della domanda di pensione oppure successivamente. La firma del pensionato deve essere autenticata dal funzionario dell’Inps che riceve la domanda o dalle altre autorità indicate nell’apposito modulo. L’Inps rilascia una copia della delega al pensionato per la riscossione delle rate giacenti e, d’ufficio, comunica i dati del delegato all’ufficio pagatore per le rate successive». Nel frattempo queste sono le date di pagamento delle prestazioni pensionistiche per l’anno 2017 per le Poste, per le quali anche il sabato è considerato bancabile, e per le banche, così come risulta dal calendario pubblicato dall’Inps: 3 gennaio, 1 febbraio, 1 marzo, 1 aprile (3 per le banche), 2 maggio, 1 giugno, 1 luglio (3 per le banche), 1 agosto, 1 settembre, 2 ottobre, 2 novembre, 1 dicembre.



In periodo di pagamento pensioni, resta ancora aperto l’arcinoto problema in sede Inps della rivalutazione degli assegni pensionistici, ovvero quella richiesta di “restituzione” dello 0,1% a titolo di “risarcimento”. Si tratta di una vicenda legata al 2015 e che lo scorso anno era stata congelata per evitare ai pensionati in periodo di crisi e instabilità economica di dover “pagare” anche quella restituzione dovuta allo Stato. Resta però il dubbio, e il governo dovrà scioglierlo nei prossimi giorni prima del pagamento di febbraio: secondo Spi-Cgil si tratta di «una tegola per i pensionati italiani», poi aggiungono che nel decreto Milleproroghe non c’è l’intervento per risolvere questa questione. Per il sindacato dei pensionati della Cgil tutte le pensioni avranno così una perdita di valore: di 6,50 euro per una pensione al minimo, di 13 euro per una da mille euro: «Cifre che possono sembrare di poco conto ma che incidono in particolare sulle pensioni basse per le quali qualche euro in più o in meno al mese fa la differenza» dichiara Spi-Cgil. Nella nota poi si fa riferimento alla promessa del governo di rimandare la rivalutazione a quando l’economia si fosse ripresa per neutralizzarne gli effetti negativi. «Anche quest’anno il governo si era reso disponibile ad intraprendere la stessa strada ma per ora non lo ha fatto» scrive Spi-Cgil, chiedendo poi al ministro Poletti di intervenire per evitare che vengano “paralizzati” i pensionati italiani.