CAMUSSO: IL GOVERNO DIA RISPOSTE CONCRETE

Domani i sindacati saranno in piazza per manifestare a sostegno della proposta unitaria sulle pensioni e lunedì si terrà un nuovo confronto con il Governo sul tema. Susanna Camusso ha fatto sapere di augurarsi che l’esecutivo presenti delle proposte concrete, in particolare sulla richiesta di bloccare l’aumento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita che dovrebbe scattare dal 2019 e su quella per una pensione minima di garanzia per i giovani. La Segretaria generale della Cgil non dimentica altre richieste sindacali, come l’estensione dell’Ape social e il riconoscimento ai fini previdenziali del lavoro di cura svolto dalle donne. “Dare risposte positive a queste richieste sarebbe un gesto di responsabilità del Governo. Se ciò non avverrà il sindacato rafforzerà e darà continuità alla sua mobilitazione”, ha aggiunto la sindacalista.



ELSA FORNERO CONTESTATA DAI GIOVANI

Elsa Fornero è stata contestata. Non da un gruppo di pensionati o di lavoratori anziani che si sono visti allontanare il traguardo della pensione per via della sua riforma o da un esponente leghista, ma da alcuni studenti universitari. L’ex ministro del Lavoro è stata infatti all’ateneo di Siena per parlare di alfabetizzazione finanziaria e un gruppo di giovani l’ha attesa per contestarla, esponendo anche uno striscione con scritto “Addio pensione. Benvenuta disoccupazione”. ilcittadinoonline.it, nel riportare la notizia, spiega anche che a margine dell’incontro Fornero ha evidenziato che “tornare indietro sulla riforma delle pensioni non credo corrisponda agli interessi del Paese”. Quindi ha anche sottolineato che il lavoro per i giovani non si crea mandando in pensione qualcun altro. “Se noi avessimo speso in passato più soldi per crearlo e investire meno per mandare le persone in pensione da giovani, allora non ci troveremmo in questa situazione”, ha aggiunto.



PRECOCI CONTRO L’AUMENTO DELL’ETÀ PENSIONABILE

Erica D’Adda ha recentemente evidenziato come anche l’età media degli insegnanti in Italia (la più alta in Europa) sia il segnale della necessità di rimodulare il sistema pensionistico, evitando anzitutto il possibile aumento dei requisiti che dovrebbe scattare dal 2019. Moreno Barbuti, uno dei rappresentanti dei lavoratori precoci, ha voluto far presente alla Senatrice del Pd che “non solo gli insegnanti stanno invecchiando sul lavoro, purtroppo si sta verificando che nelle varie attività troviamo persone sempre più stanche e demotivate dopo avere lavorato qualcosa come 40 anni”. È quindi importante la battaglia per fermare il meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita, soprattutto per chi, come i precoci, lavora da ormai tantissimi anni e già si è visto “sfuggire” il traguardo pensionistico in passato. “Grazie per il suo impegno. In tanti speriamo che riesca, insieme ai suoi colleghi che sono d’accordo con lei, ad ottenere il risultato sperato”, ha scritto Barbuti a D’Adda.



FORZE DELL’ORDINE IN PIAZZA

Oggi in piazza Montecitorio è in programma (dalle 11:00) una manifestazione della Consulta di sicurezza, composta da Sap, Sappe e Conapo, i sindacati che rappresentano poliziotti, penitenziari e vigili del fuoco. Una mobilitazione che non riguarda solamente il rinnovo del contratto di lavoro, ma anche la richiesta di un piano straordinario di assunzione per far fronte a carenze di organico. Il Conapo chiede ancora una volta che i vigili del fuoco non siano considerati un corpo di serie B, anche per quel che riguarda le retribuzioni e le pensioni. Dunque la richiesta è quella di un’effettiva parificazione con le altre forze che fanno capo al ministero dell’Interno. I poliziotti segnalano invece che l’emergenza stranieri “ha determinato la distrazione di oltre 4000 uomini solo nella Polizia di Stato”, oltre che un aumento della popolazione carceraria di cui devono occuparsi i penitenziari.

L’APE VOLONTARIO SLITTA AL 2018

E dire che era stato presentato come un primo passo importante per una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. L’Anticipo pensionistico sarebbe dovuto partire a maggio, dando l’opportunità, a chi rispettava precisi requisiti ed era pronto anche a sostenere un costo, di accedere anzitempo alla quiescenza. Una scelta costosa, dunque, ma pur sempre una scelta. Il punto è che ancora questa “corsia” di accesso anticipato alla pensione non si può usare. E, come scrive Il Sole 24 Ore, c’è il serio rischio che ci sia da attendere il 2018 per poterla utilizzare. Infatti, dopo non pochi ritardi, più di un mese fa Paolo Gentiloni ha firmato il decreto attuativo sull’Ape volontario, ma ancora il testo non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Infatti, occorre ancora il via libera della Corte dei Conti e non solo. Sono stati sì chiusi gli accordi quadro con Abi e Ania, ma ancora non si sa a quanto ammonterà il costo finale del prestito pensionistico necessario per l’Ape. Inoltre, saranno necessarie le istruzioni dell’Inps, che dovranno essere sottoposte al vaglio del ministero del Lavoro.

“Anche se Inps riuscisse a pubblicare in tempi record le disposizioni operative, l’Istituto potrebbe non rispondere subito alle domande di certificazione Ape visto che la norma prevede una scadenza di 60 giorni”, si legge sul quotidiano di Confindustria, secondo cui “per vedere se funzionerà e quanto risulterà appetibile per lavoratori e imprese (nella versione Ape aziendale) questa flessibilità a costo zero per lo Stato bisognerà aspettare ormai il 2018”.

ESODATI E DONNE, LE PAROLE DI ANNA GIACOBBE

Secondo Anna Giacobbe, occorre riconoscere il lavoro di cura delle donne, oltre che lo svantaggio che hanno nella crescita professionale e nella stabilità lavorativa, ai fini previdenziali. La deputata del Partito democratico ritene poi importante introdurre dei corretti all’Ape social, di modo che nessuno degli aventi diritto resti escluso. Intervistata da Blasting News, Giacobbe ha anche ricordato l’esistenza di esodati che sono rimasti esclusi anche dall’ottava salvaguardia. Dal suo punto di vista, se sono avanzate delle risorse stanziate per le salvaguardie finora varate, è giusto che queste siano utilizzate per aiutare gli esclusi. La deputata dem ha anche evidenziato come il ripristino del turnover, favorito da una flessibilità pensionistica, potrà aiutare i giovani a trovare lavoro e a migliorare le loro prospettive previdenziali.

LE MOBILITAZIONI PRONTE IN PIEMONTE

Si avvicina la mobilitazione dei sindacati a sostegno della piattaforma unitaria sulle pensioni in vista della stesura della Legge di bilancio. Per Cgil, Cisl e Uil resta importante riuscire a portare avanti il lavoro iniziato l’anno scorso con il verbale d’intesa firmato con il Governo. Dato che per il momento le indiscrezioni dicono che non ci saranno interventi previdenziali particolari nella manovra, le organizzazioni dei lavoratori hanno deciso di “incoraggiare” il Governo a dare una risposta chiara alle loro richieste. Le manifestazioni si terranno in tutte le province d’Italia e il sito di Rassegna Sindacale fa sapere che per quanto riguarda il Piemonte, saranno a: Torino, in piazza Castello alle ore 10:00; Alessandria, dove alle 9:00 ci sarà un incontro con il prefetto e un volantinaggio in piazza Marconi, Asti, in piazza del Palio alle ore 9:00; Biella, in piazza Vittorio Veneto alle ore 10:00; Cuneo, in piazza Galimberti e via Roma alle ore 10:00; Novara, in via Dante, alle ore 9:00; Verbania, in piazza del mercato alle ore 10:00; Vercelli, di fronte alla prefettura alle ore 10:00.