APE SOCIAL, PING-PONG TRA INPS E MINISTERO

Dopo il caso scoppiato sull’Ape social, Tito Boeri ha dato rassicurazioni sul fatto che l’Inps rispetterà i tempi previsti ed “entro il 15 ottobre consegneremo tutto come previsto”. Inoltre, secondo quanto riporta Adnkronos, ha voluto anche evidenziare l’impegno profuso dall’Istituto da lui presieduto, con 900 funzionari C1, laureati, impegnati per tre mesi a esaminare le domande per l’accesso all’Anticipo pensionistico agevolato, quando oltretutto “a settembre ci sono da liquidare tutte le pensioni degli insegnanti”. Boeri ha anche voluto sottolineare che l’Inps aveva posto dei quesiti sul tema al ministero del Lavoro. “Più di così non potevamo veramente fare”. C’è da dire che il ministero solo ieri ha comunicato di aver fornito all’Inps i chiarimenti interpretativi chiesti. Che potranno essere usati anche per “rivedere in autotutela le decisioni eventualmente già assunte”. C’è da sperare che si possa considerare chiuso il “ping-pong” tra Inps e ministero e che soprattutto tutti gli aventi diritto possano accedere all’Ape social.



PENSIONI, APE: PER ELSA FORNERO SI PUÒ CAMBIARE

Secondo Elsa Fornero, l’Ape, sia nella sua versione “standard” che in quella social, potrebbe essere ritoccata. Intervistata da Termometro Politico, l’ex ministra del Lavoro ha spiegato di ritenere “che gli aggiustamenti fatti (in particolare, l’Ape social, ma anche quella volontaria e il cumulo gratuito) possano essere eventualmente ritoccati”. Tuttavia, dal suo punto di vista occorre fare attenzione “a non scardinare il nuovo metodo contributivo”, che rappresenta una sorta di salvaguardia nei confronti delle giovani generazioni. Rispetto alle continue richieste di modifica o cancellazione della sua riforma, Fornero ha spiegato che è sicuramente “molto più facile alleggerire le riforme severe che non realizzarle. Si è sempre ‘buoni’, almeno sull’oggi (il domani si vedrà)”. In questo modo è tornata a ribadire che non è semplice scardinare l’impianto dell’attuale sistema pensionistico senza che ciò comporti dei costi.



APE SOCIAL, LA DECISIONE DEL VENETO

La Regione Veneto ha deciso di riammettere nelle liste dei disoccupati anche coloro che hanno più di 63 anni e hanno maturato i requisiti per accedere all’Ape social. “Il provvedimento, proposto dall’Assessore regionale al lavoro, è stato approvato dalla Giunta in tempo utile perché coloro che hanno presentato domanda all’Inps per ricevere l’assegno dell’Ape sociale possano presentare ricorso contro l’eventuale rigetto”, si legge in una nota. La quale spiega anche che con questo intervento si “corregge” una dimenticanza della legislazione nazionale e quanti hanno presentato già la domanda di accesso all’Ape social potranno “reiscriversi alle liste di disoccupazione presso i Centri per l’impiego, in modo da possedere tutti e tre i requisiti necessari (essere disoccupati, 63 anni di età e 30 anni di contributi) per accedere alla misura di accompagnamento alla pensione”.



CUMULO CONTRIBUTIVO, LE PAROLE DI ANNA GIACOBBE

Una delle novità in tema di riforma delle pensioni introdotta lo scorso anno con la Legge di bilancio è stata quella del cumulo contributivo gratuito. Che finalmente potrà essere utilizzato, grazie alla circolare Inps. Anna Giacobbe, sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Tanti professionisti, oltre ai contributi versati alle Casse previdenziali delle loro categoria professionale, hanno anche periodi di lavoro dipendente e autonomo. Sino ad oggi non era possibile metterli tutti insieme per andare in pensione. Un po’ di mesi fa abbiamo fatto una legge che invece lo consente. Ora è sul sito dell’Inps, finalmente pubblicata, la circolare applicativa sul cumulo tra contributi versati all’Inps e contributi versati alle casse previdenziali dei professionisti”. La deputata del Partito democratico riconosce che “ci sono ancora problemi da risolvere”, ma ricorda che “il più è fatto”. E conclude il suo post con un post scriptum difficile da non condividere: “Ci vuole sempre troppo tempo per applicare le leggi dello Stato, anche quando le leggi ci sono e sono giuste”.

IN PIAZZA PER LA RIFORMA DELLE PENSIONI ANCHE I POLIZIOTTI

Domani i sindacati scenderanno in piazza per sostenere la proposta unitaria sulle pensioni. E alle mobilitazioni parteciperà anche il Silp, il sindacato dei poliziotti che fa capo alla Cgil. Il Segretario generale, Daniele Tissone, ha spiegato che “i lavoratori delle forze dell’ordine non possono non essere presenti a un’iniziativa confederale in cui si chiede di cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, garantire una sanità per tutti e rinnovare i contratti”. In particolare, c’è preoccupazione per il fatto che il sistema previdenziale “non fa presagire niente di buono per i più giovani; al riguardo, chiediamo che si istituiscano, da subito, fondi di comparto per l’avvio della previdenza complementare”. Il sindacalista, secondo quanto riportato dal sito di Rassegna sindacale, ha anche fatto notare che l’aumento dell’età pensionabile “determinerebbe un ulteriore aumento dell’età media del personale delle forze dell’ordine, che fa, dell’Italia, il Paese con gli addetti più vecchi d’Europa”.

SINDACATI AL GOVERNO: LE RISORSE PER LE PENSIONI CI SONO

Continuano gli incontri sul territorio tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in vista delle mobilitazioni di domani a sostegno della piattaforma unitaria sulle pensioni. A Perugia i segretari generali regionali si sono incontrati insieme ai delegati. Un incontro cui ha partecipato anche Carmelo Barbagallo che ha ricordato come le manifestazioni davanti alle prefetture serviranno “a rivendicare gli obiettivi della piattaforma unitaria e a sostegno delle trattative in corso con il Governo. Noi vogliamo completare la seconda fase del confronto sulla previdenza, perché bisogna tutelare sia i giovani, costruendo sin da ora pensioni decenti, sia le donne, su cui spesso gravano i lavori di cura, sia i pensionati, sia i lavoratori che svolgono lavori gravosi”. Il Segretario generale della Uil ha anche ribadito che le risorse per questi interventi ci sono: basta recuperarli da miliardi di evasione, corruzione e usura. Inoltre, ha evidenziato la necessità di separare la previdenza dall’assistenza, oltre che quella di bloccare l’aumento dell’età pensionabile per via dell’aspettativa di vita. Dal suo punto di vista occorre che sia riconosciuto che “i lavori non sono tutti uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età”.

Il sito di Rassegna sindacale riporta anche le dichiarazioni di Vincenzo Sgalla, Segretario generale della Cgil Umbria, per il quale “sul piano nazionale la vertenza aperta per cambiare la legge Fornero è la più importante battaglia unitaria che stiamo conducendo. È doveroso che il governo trovi le risorse necessarie a rendere più flessibile ed equo un sistema che oggi è invece percepito dalle lavoratrici e dai lavoratori come profondamente ingiusto”.

OPZIONE DONNA, DATI SUL CONTATORE IN RITARDO

Orietta Armiliato riporta sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social un’informazione importante: ancora il ministro del Lavoro, nonostante avesse dovuto farlo entro il 30 settembre, non ha trasmesso alle Camere i dati relativi al cosiddetto “contatore” di Opzione donna. Si tratta di cifre importanti, in quanto danno conto delle risorse che ancora sono disponibili rispetto a quelle stanziate alla fine del 2015. Dalle recenti dichiarazioni di Cesare Damiano e Marialuisa Gnecchi si è emersa la convinzione che i fondi stanziati fossero “eccessivi” e dunque è altamente probabile che ci siano dei risparmi. Per averne conto è però necessario che ci sia un atto ufficiale. Come noto, i fondi residui dovranno essere utilizzato per un’ulteriore proroga di Opzione donna o per iniziative analoghe (che andranno anche individuate).

SUSANNA CAMUSSO IN PIAZZA A MILANO

I sindacati si preparano alla giornata di mobilitazione a supporto della proposta unitaria sulle pensioni. Alla manifestazione di Milano prenderà parte Susanna Camusso. Per quanto riguarda le iniziative in Lombardia, il sito di Rassegna sindacale ne ha riportato l’elenco: Brescia ore 9.30-11.30 davanti alla Prefettura Piazza Paolo VI; Monza ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Via Carlo Prina; Como ore 9-12 davanti alla Prefettura, in Via A. Volta; Cremona  ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Corso Vittorio Emanuele II; Lecco ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Corso Promessi Sposi; Lodi ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Corso Umberto; Mantova ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Via Principe Amedeo; Milano ore 10-12 in Piazza Beccaria; Pavia ore 10-12 davanti alla Prefettura, in Piazza Guicciardi; Sondrio ore 10-12 davanti alla Prefettura in Piazza Garibaldi; Varese ore 9.30-11 davanti alla Prefettura, in Piazza Libertà.