Rappresenta una ghiotta occasione per tutti i cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 28 anni il concorso di Polizia Penitenziaria che mette in palio 197 posti di lavoro da agenti. Bisogna sottolineare come la ricerca da parte del Ministero della Giustizia sia interessata da una distinzione di genere: sono infatti 147 i posti riservati agli agenti penitenziari uomini, mentre 50 sono quelli destinati alle sole donne. Come si può leggere nel bando di concorso, un’altra precisa richiesta è quella riguardante due posti (un maschio e una femmina) riservati, subordinatamente al possesso degli altri requisiti, a coloro che sono in possesso dell’attestato di bilinguismo (lingua italiana e tedesca), dal momento che per loro è prevista l’assegnazione agli istituti penitenziari della provincia di Bolzano. (agg. di Dario D’Angelo)



CONCORSO POLIZIA PENITENZIARIA 2017, LE DATE

Da oggi è possibile iscriversi al nuovo concorso indetto dal Ministero della Giustizia per l’assunzione di 197 agenti di Polizia Penitenziaria. Il bando è uscito in Gazzetta Ufficiale, oltre che sul sito del ministero, quindi da oggi, sabato 14 ottobre, è possibile seguire la procedura di iscrizione, aperta anche ai civili. Al concorso possono partecipare tutti i cittadini italiani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 28 anni, non compiuti alla data di scadenza del bando, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. Al concorso possono partecipare anche militari in servizio e in congedo, visto che non è specificato alcun divieto a tal proposito nel bando. L’iscrizione è possibile da oggi, ma entro e non oltre il 12 novembre. Il 23 gennaio prossimo, invece, si avranno notizie sul diario d’esame e sulla banca dati per la prova scritta. Il consiglio è di prepararvi anche sulla banca dati del precedente concorso per cominciare a prepararvi in vista dell’esame.



CONCORSO POLIZIA PENITENZIARIA, REQUISITI ATTITUDINALI

Tra i requisiti specificati nel bando di concorso per gli agenti di Polizia Penitenziaria sono previsti diversi requisiti, tra cui alcuni di natura attitudinale. Ai candidati viene, infatti, chiesto «un livello evolutivo che consenta una valida integrazione della personalità con riferimento alla maturazione, alla esperienza di vita, ai tratti salienti del carattere ed al senso di responsabilità»; «un controllo emotivo contraddistinto dalla capacità di contenere i propri atti impulsivi e che implichi l’orientamento dell’umore, la coordinazione motoria e la sintonia delle reazioni»; «una capacità intellettiva che consenta di far fronte alle situazioni nuove con soluzioni appropriate, sintomatica di una intelligenza dinamico-pratica, di capacità di percezione e di esecuzione e delle qualità attentive»; infine, «una adattabilità che scaturisce dal grado di socievolezza, dalla predisposizione al gruppo, ai compiti ed all’ambiente di lavoro».

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