RIFORMA PENSIONI, ATTESA PER LE RISPOSTE DEL GOVERNO
I sindacati sono scesi oggi in piazza per sostenere la piattaforma unitaria sulle pensioni. Carmelo Barbagallo ha partecipato alla manifestazione che si è svolta a Matera e ha mandato un chiaro messaggio: “Chiediamo al Governo di chiudere il confronto in atto sulla seconda fase della previdenza e di ascoltare le nostre rivendicazioni per dare dignità alle future pensioni dei giovani, per creare condizioni di equiparazione per le donne che fanno lavori di cura, per dare più potere d’acquisto ai pensionati e per bloccare l’automatismo della crescita dell’età pensionabile. Lunedì si potrà vedere quali saranno le risposte dell’esecutivo a queste richieste, dato che Giuliano Poletti incontrerà i leader di Cgil, Cisl e Uil. In questo senso Barbagallo ha auspicato di ricevere risposte positive alla vigilia della presentazione della Legge di bilancio. Sarà difficile vedere tutte le richieste soddisatte.
CUMULO GRATUITO, ANCORA PROBLEMI DA RISOLVERE
La circolare dell’Inps sul cumulo contributivo gratuito è certamente importante per dare il via libera definitivo e operativo a una delle novità in ambito di pensioni della scorsa Legge di bilancio. Tuttavia sulla vicenda pare che qualche problema da risolvere resti. L’Enpam, l’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, segnala infatti di aver cominciato a inviare all’Inps le pratiche di cumulo presentate dai suoi associati, ma “resta il problema di quando queste pensioni saranno pagate. Tuttavia la legge, fino a quando non sarà cambiata, per quanto riguarda le prestazioni in cumulo ha trasformato l’Enpam in mero ente esattore di contributi mentre spetta esclusivamente all’Inps inviare materialmente i pagamenti ai pensionati”. L’ente è contrario al fatto che “l’Inps diventi erogatore di prestazioni proprie delle Casse e chiede un intervento legislativo per correggere questo attacco all’autonomia”. A questo punto, insieme alle altre casse dei professionisti, l’Enpam attende di poter stilare una convenzione operativa con l’Inps, come quella vigente sulla totalizzazione dei contributi.
L’OPZIONE DONNA STRUTTURATA DELL’ONOREVOLE RIZZETTO
Mentre si discute in maniera animata delle tante bocciature delle domande presentate all’Inps per l’ottenimento dell’Ape Sociale, ci sono tante altre questioni ancora aperte riguardanti la riforma delle pensioni. Per quanto concerne l’opzione donna, l’onorevole Walter Rizzetto (FdI-An) nel corso di una intervista rilasciata al portale ContattoNews.it, ha presentato la sua proposta di una opzione donna – strutturata. Ecco quanto evidenziato da Rizzetto: “È molto semplice: si fanno un determinato numero di anni lavorativi durante i quali si versano dei contributi. Stabiliamo un numero minimo, 30 o 35 anni ad esempio; sulla base di quanto hai versato, Inps calcola il tuo assegno mensile, anche con leggere decurtazioni, e si sceglie volontariamente se andare in pensione. Stessa cosa anche per i maschi e non solo per le donne. Serve reinventarsi il sistema pensionistico e chi dice che mancano fondi per poter supportare questo sistema, mente. Inoltre una sana flessibilità in uscita promuove una sana flessibilità in entrata nel mondo del Lavoro. E con la disoccupazione giovanile al 35% ne abbiamo bisogno”.
L’FP CGIL DA SUPPORTO AI LAVORATORI CON DOMANDA APE RESPINTA
C’è grande fermento in Italia non solo per la questione della Legge elettorale ma anche e soprattutto per alcuni aspetti della riforma delle pensioni. In particolare, sembrano essere tantissimi i lavoratori che si sono visti respingere dall&rsqu o;Inps la domanda per l’ottenimento dell’Ape sociale. A sostegno dei lavoratori che si sono ritrovati in queste condizioni c’è il sindacato FP Cgil che ha pubblicato in queste ore a mezzo dei social un post in cui da utili indicazioni: “Secondo i dati in nostro possesso sono moltissime le respinte che sono state emesse INGIUSTAMENTE da parte dell’Istituto, in particolare quelle che riguardano le categorie dei lavoratori addetti ad attività gravose, indicando per la maggioranza dei casi, un livello di tariffa Inail inferiore al 17%. È evidente che non è stata svolta correttamente l’istruttoria da parte degli enti coinvolti (Inps, Ministero del Lavoro e Inail) come previsto dalla norma.. Con l’impegno di garantire il pensionamento anticipato a tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti previsti rivolgiti all’Inca insieme al tuo delegato Fp Cgil”.
LA POLEMICA SULL’APE SOCIAL
Entro domani, 15 ottobre, l’Inps dovrà fornire una risposta alle domande di accesso all’Ape social presentate da oltre 60.000 italiani. Secondo l’Inca, sarebbero però in arrivo brutte sorprese per chi ha chiesto di accedere all’Anticipo pensionistico agevolato. A modo di vedere del patronato della Cgil, “ancora una volta, l’Istituto previdenziale pubblico si rende protagonista di interpretazioni eccessivamente restrittive delle norme, tali da ridurre in modo consistente il numero dei beneficiari dell’indennità Ape sociale a 63 anni di età, anche se sono nelle condizioni di particolare fragilità occupazionale”. Le domande già respinte non lasciano infatti ben sperare: “Con motivazioni diverse in contrasto con le disposizioni della norma e del decreto applicativo relativo all’Ape sociale, il rigetto delle richieste da parte di Inps è tutt’altro che circoscritto a casi isolati”, evidenzia l’Inca. Che fa degli esempi pratici, come il fatto che un disoccupato che abbia lavorato anche un solo giorno con i voucher negli ultimi tre mesi non è ritenuto idoneo.
E, cosa più grave, il patronato segnala che l’Inps ha respinto domande “senza o con motivazioni generiche”, che di fatto rende impossibile per chi ha presentato la domanda far valere le proprie ragioni entro il termine stabilito di 30 giorni. C’è da scommettere le polemiche sui limiti dell’Ape social a seguito di questo allarme andranno inevitabilmente a intrecciarsi con il dibattito sul Legge di bilancio, dato anche che i sindacati, oggi in piazza, hanno chiesto in diverse occasioni di rivedere le norme sull’Ape social.
LE PAROLE DI IVAN PEDRETTI (SPI-CGIL)
Domani i sindacati saranno in piazza, davanti alle prefetture, per rinnovare le richieste contenute nella loro proposta unitaria a proposito di pensioni. Lunedì, i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil incontreranno invece Giuliano Poletti proprio per fare il punto su questo tema, oltre che sulle misure a sostegno dell’occupazione. A tal proposito Ivan Pedretti sulla sua pagina Facebook ha scritto un post: “Il governo ci ha convocati per lunedì 16 alle ore 10 al Ministero del Lavoro. Si riapre quindi il tavolo sulle pensioni in vista della prossima legge di bilancio. Andiamo a sentire che cosa hanno da dirci e soprattutto se hanno delle risposte da dare a tutte le questioni che abbiamo posto in questi mesi di confronto. Come sempre vi terrò aggiornati e non appena ci saranno delle novità ve le comunicherò”, ha scritto il Segretario generale dello Spi-Cgil. Le richieste dei sindacati sono chiare. Quindi in effetti l’attesa è tutta per le risposte che darà il Governo.
BARBAGALLO: AL GOVERNO CONVIENE TROVARE UNA SOLUZIONE
Mancano meno di 24 ore alle mobilitazioni che i sindacati terranno in tutte le province italiane per sostenere la piattaforma unitaria sulle pensioni. E Carmelo Barbagallo insiste su un punto che ritiene fondamentale: il blocco dell’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita che dovrebbe scattare dal 2019. “Al governo conviene trovare una soluzione”, ha detto ieri a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci. Il Segretario generale della Uil ha ricordato che la richiesta sindacale è quella di insediare una commissione “per discutere su come si va in pensione in questo Paese. Vogliamo sapere come fanno i conti”. Una richiesta simile a quella della commissione Lavoro della Camera, che vorrebbe venisse studiata l’aspettativa di vita delle varie professione, in modo da capire se è possibile fissare età pensionabili differenziate a seconda del lavoro che si svolge.