Non c’era posto migliore di Milano, del Palazzo del Lavoro di Gi Group, per un incontro-seminario su “La funzione HR nell’era di Linkedin”. La metropoli lombarda è la quinta città al mondo più connessa con il più importante social media orientato a lavoro e professioni: lo ha ricordato Stefania Romeo, account executive di Linkedin durante il convegno organizzato dal Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale /HRDA, presieduto da Paolo Citterio
Dopo Londra, San Francisco Amsterdam e Giacarta, da Milano genera 847mila dei 12 milioni di connessioni dall’Italia, a loro volta una fetta importante dei 530 milioni di account complessivi finora aperti sulla piattaforma. “Gli abitanti del pianeta terra occupati sono stimati in 3,3 miliardi – ha sottolineato la manager . e Linkedin ha come obiettivo strategico raggiungere tutti”. Il ritmo di crescita è di 2 nuovi utenti al secondo, con una prevalenza sempre più elevata (oggi 60%”) per i contatti dal mobile.
Di Linkedin sembra dunque non poter più fare a meno nessuno che si affacci sul mercato del lavoro: per offrirlo o per chiederlo, come i gestori di risorse umane. E’ un universo con regole e prassi proprie, in costruzione e continuo divenire: capace fra l’altro di dettare standard al più ampio cosmo dei social media, come anche di imporre ai propri utenti modalità e stili nettamente diversi da quelli usati su Facebook, Twitter o altrove.
Fra “attrazione” e “scoperta”, su Linkedin la parole d’ordine è “reputazione”: sia per il candidato e per il social recruiter. Per tutti la sfida è la costruzione di un profilo che associ attrattività e credibilità e poi l’accumulo di esperienza nella navigazione all’interno di una massa di dati movimentata da 190 miliardi di contatti all’anno. L‘employer branding – la strutturazione di un’identità digitale attiva e non passiva per un’azienda) è il piedistallo per un efficace riecrca del personale attraverso Linkedin.
Al PalaLavoro la conversazione, introdotta da Antonio Bonardo (Public Affairs Senior Director di Gi Group) si è poi allargata ad alcune tematiche relative alle policy sui social network all’interno dei luoghi di lavoro. Qui le problematiche legate alla gradualità delle sanzioni per eventuale abusi si sommano a rischi/opportunità più squisitamente organizzativi, fusi con la gestione del personale e la comunicazione interna.
Al pomeriggio seminariale, molto partecipato, hanno preso parte Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Manager, docente allo Iulm di Milano e digital strategist al ministero della Salute; Barbara Cottini, HR senior director di GiGroup, Paola Boromei, executive vice president HRO&Organization di Snam; Marco Scippa, senior vicepresident HR di Vitec Group; e due discussant: Emanuele Zelioli (segreteria generale Felsea Cisl Lombardia) e Alessandro Glisenti dell’area sindacale di Assolombarda.