I contratti statali e il rinnovo dell’intera Pubblica Amministrazione portano in seno da mesi ormai la querelle sui permessi per malattia che sono stati rivoluzionati dalla riforma della PA a firma del ministro Madia: in queste ore però una polemica in particolare è scattata sui social dopo le frasi choc scritte su Facebook da Micol Tuzi, pedagogista bolognese e sindacalista della Cgil, che ha lamentano le decisioni sui permessi per malattie gravi. «”Il male non si augura a nessuno, ma porca miseria… Un po’ di chemio anche a te, giusto da farti capire come si sta, da farti perdere un po’ di capelli… Poi che guarisci, eh… Ma provare, forse, ti farebbe smettere di partorire aberrazioni come queste!». Nella foto a corredo del post si vedono il ministro Madia e la Sottosegretario Boschi al banco del Governo: “Assenze dal lavoro, stretta per i malati gravi: ‘Chi fa la chemio, dovrà dimostrare di stare male…’ questo è il titolo della denuncia di Tuzi, pieno però di inesattezze nate dai tanti rumors di questi mesi non suffragati da prove reali sul testo della riforma Madia.
La stessa ministro della Pa ha scritto poco fa, «Vorrei incontrare presto Susanna Camusso e Micol Tuzi per chiarire nuovamente come nuovo contratto aumenti le tutele per malati oncologici». I punti infatti sono un po’ diversi da quanto scritto dalla sindacalista, con i permessi che in realtà esistono e non “condannano” i malati gravi tra i dipendenti pubblici: «Attualmente i giorni nei quali si effettuano terapie salvavita (es. chemioterapia) non hanno un limite – spiega Madia – e così continuerà a essere. Tuttavia, ad oggi, non esiste una specifica garanzia per i giorni nei quali una persona è poi costretta ad assentarsi nei giorni successivi alle terapie, quando sta male a causa degli effetti, ad esempio, della chemio. Ecco – prosegue il ministro – con l’atto di indirizzo noi interveniamo su questo punto: diciamo che deve esistere una garanzia in più; devono esserci dei giorni nei quali è possibile assentarsi a causa degli effetti collaterali di alcune terapie, senza che queste assenze vengano conteggiate nel monte massimo di assenze consentito dai contratti, come invece accade oggi», conclude la Madia in un lungo post pubblicato lo scorso luglio dopo la firma sulla sua riforma.
Vorrei incontrare presto @SusannaCamusso e Micol Tuzi per chiarire nuovamente come nuovo #contratto aumenti le tutele per malati oncologici. https://t.co/BRehUezblt
— Marianna Madia (@mariannamadia) 18 ottobre 2017
MADIA, “AGGIUNTI GLI 85 EURO AL BONUS 80 EURO
Se ieri aveva twittato dopo il via libera alla manovra sulla promessa rimasta intatta degli aumenti per i contratti statali, ora la Ministro della Pubblica Amministrazione torna sul provvedimento del proprio governo e in particolar modo sul famoso bonus Renzi di 80 euro. A chi infatti aveva messo in dubbio il possibile aumento per alcuni dipendenti pubblici con fascia di reddito interessata dal bonus, Marianna Madia spiega come «L’aumento di 85 euro arriverà da risorse aggiuntive rispetto al bonus degli 80 euro». Durante il congresso della FP Cisl a Milano, il ministro della Pa ha spiegato come si è arrivati fino alla decisione unanime del “nodo-Bonus”: «c’è stata una condivisione unanime e abbiamo confermato l’aumento degli 85 euro. Un impegno rispettato. Le risorse aggiuntive sono uno sforzo per non perdere il bonus degli 80 euro. Ora è il momento di far partire le trattative e trovare le modalità per dare i contratti rinnovati ai lavoratori ed alle lavoratrici». È invece ancora attesa per la convocazione all’Aran delle sigle sindacali nazionali per concludere definitivamente la vicenda del contratto pubblico: probabilmente si attende l’inizio delle discussioni in Parlamento proprio sulla Manovra per ovviare ad eventuali emendamenti e cambiamenti dell’ultimo momento.
CON LA MANOVRA ASSUNZIONE DI 1500 RICERCATORI
Interviene anche il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli dopo le ultime anticipazioni uscite dopo il via libera del CdM alla Manovra Economia 2018: sul rinnovo dei contratti statali e sull’aumento dei posti di lavoro, in particolare, la responsabile del Miur rivendica l’importante sblocco di nuove assunzioni all’interno dei dipendenti pubblici del mondo scuola. «Grazie a questa nuova legge di Bilancio, sarà possibile l’assunzione di oltre 1500 ricercatori tra le università e gli enti di ricerca, in tutta Italia», spiega la Fedeli, e aggiunge all’Ansa: «Dopo tanti anni siamo tornati a investire sulle nuove generazioni, sulla formazione, sulla ricerca, sull’innovazione. Un segnale concreto per l’oggi, un contributo importante per il domani del nostro Paese».
LA MANOVRA E GLI STATALI
Le critiche rimangono sul fronte del rinnovo dei contratti statali, anche se il Governo ieri ha compiuto un passo importante dal quale si potrà ripartire per il tavolo con i sindacasti e chiudere finalmente la lunga stagione di trattative sul piano Pa. Ieri in Consiglio dei Ministri è stata data il via libera alla Legge di Bilancio 2018: «”Il nostro primo obiettivo era quello di evitare aumenti dell’Iva e l’introduzione di nuove tasse, gabelle, accise, obiettivo che abbiamo raggiunto», ha spiegato in conferenza stampa il Primo Ministro Paolo Gentiloni. Un impegno mantenuto con la crescita tenuta e la stabilizzazione finanziaria del Paese: le convinzioni del Governo dovranno ovviamente vedere la conferma o la smentita nei prossimi mesi cruciali tra nuove Elezioni e impegni in Europa a livello politico ed economico. «Sì al rinnovo dei contratti degli statali, una risposta ai sindacati», spiega ancora il premier che ha confermato per il rinnovo “puro” previsto dalla riforma Madia – che serve a garantire 85 euro di aumento ai 3,2 milioni di statali – la dote prevista da Padoan, ovvero 2,6 miliardi di euro. Secondo quanto stima Repubblica, ci sarà anche l’atteso aumento per gli stipendi dei presidi nel mondo scuola, gradualmente equiparati ai dirigenti pubblici, e quelli dei professori del scuola pubblica. Intanto sempre ieri è arrivato il commento su Twitter del ministro della Pa chiamata ora a riconvocare il tavolo all’Aran per porre conclusione all’intera trattativa sul contratto pubblico: «mpegno mantenuto. Si rinnovano i contratti per donne e uomini nella PA come da accordo raggiunto il 30 novembre 2016. #LeggeDiBilancio».
Impegno mantenuto. Si rinnovano i contratti per donne e uomini nella #PA come da accordo raggiunto il 30 novembre 2016. #LeggeDiBilancio
— Marianna Madia (@mariannamadia) 16 ottobre 2017
CONTRATTI STATALI, RINNOVO “SALVATO” ANCHE COL GRATTA E VINCI
E se fossero i Gratta e Vinci a “salvare” il rinnovo dei contratti statali per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione? No, non è una fake news, ma è la possibilità messa sul piatto dal Governo con il prossimo decreto fiscale che è stato esaminato venerdì scorso in Consiglio dei Ministri. Come anticipa il Mattino di Napoli nell’edizione online, l’esecutivo starebbe per presentare una proroga di nove anni alla concessione del Gratta & Vinci – il gioco gestito da un consorzio guidato da Lottomatica – in modo da arrivare fino al 2028 rimanendo l’attuale concessione che scade da meno di due anni. Secondo i tecnici del Ministero del Tesoro, allunga questa concessione potrebbe permettere di incassare circa 800milioni di euro, molti di più di quelli che si otterrebbero con una eventuale gara di nuova concessione. «Importante per l’apporto di risorse alla prossima manovra di bilancio, ancora affamata di coperture finanziarie per disinnescare l’aumento dell’Iva e finanziare le misure promesse dal governo, dalla decontribuzione per i neo assunti, al rinnovo del contratto per gli statali», spiegano i colleghi del Mattino e del Messaggero.