APE SOCIAL, LE INTENZIONI DEL GOVERNO

Anche se l’Inps riesaminerà le domande di accesso all’Ape social respinte, è molto probabile che non verranno raggiunti i circa 60.000 accessi all’Anticipo pensionistico agevolato previsti lo scorso anno. Il che dovrebbe lasciare un residuo rispetto alle risorse stanziate per questa misura. Soldi che potranno essere utilizzati per ampliare la platea dei beneficiari. Il ministero del Lavoro, una nota, ha infatti spiegato che l’esecutivo ha questo obiettivo, confermato “dalle norme inserite nel disegno di legge di bilancio che vanno in direzione di un allargamento della platea dei beneficiari della misura, con particolare riferimento alle lavoratrici con figli e ai lavoratori disoccupati a seguito della conclusione di contratti a tempo determinato”. Resta da capire se il Governo vorrà prorogare l’Ape social come sembra voglia fare con quello volontario.



DAMIANO PRONTO ALLA BATTAGLIA

Cesare Damiano non ha alcuna intenzione di darsi per vinto e annuncia battaglia per far sì che nella Legge di bilancio ci siano interventi positivi sulle pensioni. Per l’ex ministro del Lavoro, infatti, non potrà che aumentare  “il senso di frustrazione e di ingiustizia tra i lavoratori” se il Governo confermerà l’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019 e se solamente il 50% delle domande presentate per accedere all’Ape social verrà accolto. Su questi due punti il Presidente della commissione Lavoro ha proposte chiare: spostare a giugno 2018 la decisione sull’aumento dell’età pensionabile, aprendo nel frattempo un confronto sull’aspettativa di vita, e presentare degli emendamenti per migliorare l’attuale normativa sull’Ape social. Vedremo quale sarà l’esito di questa battaglia di Damiano.



AL VIA ASSEMBLEE DEI SINDACATI

Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di avviare una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, che andranno avanti fino alla prima metà di novembre, per informare i confrontarsi sugli incontri con il Governo circa la previdenza e il mercato del lavoro. Queste assemblee, come ricorda il sito di Rassegna sindacale, potrebbero essere il preludio di una mobilitazione generale. Roberto Ghiselli nel frattempo chiede che l’Inps e l’esecutivo pongano rimedio alla situazione creatasi con l’Ape social, con moltissime domande respinte, “impedendo così a decine di migliaia di persone di accedere alle prestazioni cui hanno diritto”. Il Segretario confederale della Cgil vorrebbe inoltre che per il prossimo anno si apportassero “delle modifiche sostanziali a questi strumenti per permettere a molti più lavoratori di poterne usufruire, in una condizione di maggior certezza procedurale e normativa”.



FASSINA: RIMEDIARE A SCELTE INIQUE DELLA LEGGE FORNERO

Questa mattina Stefano Fassina è stato ospite di Agorà, la trasmissione in onda su Rai 3, alla quale ha partecipato in collegamento anche Elsa Fornero. L’ex viceministro ha evidenziato come con la riforma delle pensioni del 2011 siano state fatte scelte inique, non certo dovute alla sola ex ministra, cui ora occorre porre rimedio. Il deputato di Sinistra italiana ha ricordato in particolare gli esodati che sono ancora senza salvaguardia, le condizioni di svantaggio in cui sono le donne rispetto all’attuale sistema pensionistico e le evidenti carenze dell’Ape social, visto che due terzi delle domande di accesso sono state respinte dall’Inps. Fassina ha poi evidenziato che occorre bloccare l’aumento dei requisiti pensionistici legati all’aspettativa di vita per non rischiare di spostare all’infinito il traguardo della quiescenza.  

SINDACATI PRONTI A INCONTRARE I GRUPPI PARLAMENTARI

Secondo Domenico Proietti, in Italia l’età pensionabile dovrebbe essere “intorno ai 63 anni. Poi ci vuole un elemento vero di flessibilità e volontarietà, perché un lavoratore che fa un bel lavoro e sta bene in salute sicuramente deciderà di continuare a lavorare. Se però lavora sopra i ponteggi, in edilizia, bisogna consentirgli di poter andar via”. Il Segretario confederale dell’Inps, intervistato da Tiscali News, ricorda che “l’anno scorso siamo riusciti a riportare l’età a 63 anni per 11 categorie di lavori gravosi, un primo passo importante. Dobbiamo continuare su questa strada, perché è una strada che porta a mantenere in equilibrio i conti pubblici dando però al contempo una risposta adeguata alle esigenze sociali delle persone”. Cosa che non si sta facendo adesso con la Legge di bilancio che ha approvato il Governo, il quale pare intenzionato a non fermare il possibile aumento, a partire dal 2019, dell’età pensionabile.

“Non si può continuare ad aumentare l’età per la pensione, noi siamo già la maglia nera d’Europa. In Italia si va in pensione a 66 anni e 7 mesi, tre anni sopra la media europea. Se dovesse scattare questo nuovo adeguamento dunque, sarebbe anche peggio, e non è possibile”, spiega Proietti, evidenziando che i sindacati avevano chiesto all’esecutivo di congelare l’aumento, anche perché l’aspettativa di vita non è uguale per tutti i lavori e andrebbe quanto meno differenziata. Il sindacalista annuncia che ora inizierà un attività presso la Camera e il Senato “per presentare a tutti i gruppi parlamentari la nostra proposta. Una proposta ragionevole che speriamo possa essere accolta”.

MOVIMENTO OPZIONE DONNA SCRIVE A DI MICHELE

Dal Movimento Opzione donna è stata scritta una lettera aperta indirizzata a Gabriella Di Michele, Direttore generale dell’Inps, che, secondo quanto riportato da Alessia Rotta, dovrebbe incontrare oggi alcuni parlamentari per parlare della possibilità di prorogare la forma di pensionamento anticipato sperimentale riservata alle donne, che prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno. “Vorremmo condividere con Lei la posizione favorevole alla Proroga di Opzione Donna al 2018 che ha più volte sostenuto il Prof. Boeri, proprio per la sostenibilità economica della misura”, si legge nel testo della missiva pubblicato sulla pagina Facebook del Movimento. Si sottolinea inoltre che il Governo non pare intenzionato a procedere alla proroga “nonostante sia presumibile che vi siano fondi sufficienti, in parte già accantonati, in parte derivanti dalle ultime risultanze del Contatore che avrebbero dovuto nel merito dar luogo alla relazione del ministro Poletti, già entro il 30 settembre”. A Di Michele viene quindi rivolta la richiesta di un aiuto per sostenere le ragioni della proroga di Opzione donna al 2018.

MAZZIOTTI DIFENDE LE SCELTE DEL GOVERNO

È piuttosto ampio il fronte di coloro che si oppongono al possibile aumento dell’età pensionabile che potrebbe scattare dal 2019 in virtù dell’aspettativa di vita. Andrea Mazziotti ritiene però sbagliata questa battaglia. Ha infatti dichiarato che leggendo i dati Ocse si chiede “in che mondo vivano Susanna Camusso e tutta la batteria, anche parlamentare, che in questi mesi ha alimentato l’inutile dibattito sullo stop all’adeguamento dell’età pensionabile”. Il deputato di Civici e Innovatori ha ricordato infatti che l’organizzazione di Parigi segnala che l’Italia nel 2050 sarà il terzo Paese più vecchio del mondo e “che una maggiore disparità tra i giovani di oggi comporterà probabilmente una maggiore diseguaglianza fra i futuri pensionati. Sono condizioni che dovrebbero farci preoccupare più delle pensioni di domani e non di quelle di oggi”.  Quindi per Mazziotti il Governo ha fatto bene “a finanziare con la legge di bilancio la decontribuzione per assumere i giovani e non l’anticipo delle pensioni”.