ETÀ PENSIONABILE, IL GOVERNO PREPARA IL RINVIO DI 6 MESI

I sindacati incontreranno Paolo Gentiloni a palazzo Chigi il 2 novembre e sicuramente gli ribadiranno la richiesta di bloccare l’aumento dell’età pensionabile che dovrebbe scattare dal 2019 dopo i dati che l’Istat ha diffuso sull’aspettativa di vita. Le aperture fatte da Matteo Renzi, Giuliano Poletti e altri esponenti del Partito democratico potrebbero portare il Premier a prendere in considerazione le istanze. Secondo quanto riporta Repubblica, l’idea dell’esecutivo sarebbe quella di rimandare di sei mesi la decisione, di fatto lasciando al Governo che verrà la “patata bollente” sul decidere cosa fare. Allo studio ci sarebbe un emendamento al decreto fiscale per raggiungere questo risultato. Ciò non vuol dire che verrà per forza aperto un confronto per rivedere il meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita. Considerando che appuntamento la legislatura volge al termine. Di certo, quindi, l’intervento non sarebbe risolutivo, ma solamente il rinvio a breve termine di una decisione.



APE SOCIAL, NUOVA RICHIESTA DI DAMIANO

Feneal, Filca e Fillea sono pronti alla mobilitazione a sostegno della modifica del sistema pensionistico, anche perché per i lavoratori dell’edilizia non ci sono stati interventi significativi. I sindacati di categoria hanno ricevuto anche il sostegno di Cesare Damiano, secondo cui se occorre allargare la maglie dell’Ape come sostiene Renzi bisogna altresì farsi “carico di chi svolge lavori particolarmente pesanti e discontinui. Far lavorare un edile su un’impalcatura in altezza a 67 anni è, oltreché stupido, anche crudele”. Per l’ex ministro si potrebbe quindi “modificare la norma che prevede l’accesso all’Ape sociale soltanto se si è svolto quel lavoro per almeno 6 anni in via continuativa. Noi proponiamo, invece, di prendere a riferimento un periodo di 6 anni su 8, in considerazione del fatto che questa particolare attività è discontinua”. Damiano ha segnalato che tra l’altro, visto l’alto numero di domande respinte per accedere all’Anticipo pensionistico agevolato, le risorse per questo tipo di intervento ci sarebbero.



BOERI ATTACCA I SINDACATI

Le ultime dichiarazioni di Tito Boeri sono destinate, al solito, a far rumore. Il Presidente dell’Inps, intervistato da Repubblica, ha infatti detto che bloccare o spostare l’aumento dell’età pensionabile “potrebbe provocare un forte aggravio dei costi del servizio del debito pubblico e un conseguente aumento dello spread”. Ha quindi ribadito che c’è il serio rischio di dover creare una spesa fino al 2040 di 140 miliardi di euro e ha poi attaccato i sindacati, dicendo che  “ormai si battono solo per far aumentare la spesa pensionistica. Non difendono i salari che, tra l’altro, contribuirebbero a pagare le pensioni. Sembrano seguire le stesse logiche del ciclo politico dei parlamentari. Con il loro comportamento stanno minando alle basi il sistema pensionistico, mettendo a grave rischio gli stessi pensionati”. Un’accusa molto forte, cui certamente non mancheranno repliche.



CAPONE (UGL): NO ALLE PROMESSE ELETTORALI A COSTO ZERO

La proposta di rinviare di sei mesi la decisione sul possibile aumento dell’età pensionabile dal 2019 non piace a Paolo Capone, che evidenzia come “noi siamo abituati ai fatti e non alle promesse elettorali a costo zero, perché tra sei mesi ci sarà un altro governo e perché la pausa non esclude che tra sei mesi l’adeguamento automatico scatterà comunque”. Il Segretario generale dell’Ugl aggiunge anche che con la sentenza della Corte Costituzionale sul bonus Poletti il Governo “ha già ottenuto un grande aiuto, noi non possiamo regalare ulteriore fiducia e tempo su speranze che incidono sulle condizioni di vita di milioni di persone”. Il sindacalista ha quindi citato i recenti dati Inps relativo all’ammontare degli assegni pensionistici in Italia spiegando che “se neanche di fronte a questi dati si capisce che bisogna intervenire subito sulle legge Fornero, e che magari si sarebbe dovuto intervenire meglio e prima, non sarà una incerta quanto aleatoria vittoria elettorale dell’attuale maggioranza a far sperare ai pensionati di oggi e di domani in un futuro migliore”.

SIMONETTI CRITICA IL PD

Cesare Damiano non nasconde una certa soddisfazione per il fatto che “l’appello firmato da oltre 100 parlamentari, lanciato dal sottoscritto e dal senatore Sacconi il 14 luglio scorso, che chiedeva la revisione del meccanismo che collega l’aumento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, sta facendo proseliti”. Il riferimento dell’ex ministro del Lavoro è al fatto che anche Maurizio Martina, oltre che Lorenzo Guerini, si sono espressi contro l’aumento dell’età pensionabile, chiedendo quanto meno di rimandare la decisione in merito a metà del 2018. Persino il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha detto di aver apprezzato il fatto che i vertici del Pd abbiano “raccolto il reiterato invito di Damiano” in merito a una riflessione sul previsto aumento dell’età pensionabile. Non manca però chi fa notare che qualcosa non torna in tutte queste dichiarazioni che arrivano dal campo del Pd.

Roberto Simonetti, infatti, fa notare che il Governo, di cui Martina e Orlando fanno parte, “ha sempre rifiutato la richiesta della Lega di bloccare l’età per andare in pensione”. “Hanno avuto quasi 5 anni per cancellare o almeno modificare la legge Fornero e oggi si ergono a paladini delle pensioni”, evidenzia il deputato del Carroccio, che aveva recentemente presentato in commissione Lavoro proprio una proposta di legge per bloccare l’età pensionabile fino al 2021. “Se realmente vogliono risolvere il problema sostengano la nostra proposta di legge già calendarizzata in commissione che prevede, appunto, la sterilizzazione del requisito anagrafico per accedere al pensionamento”, aggiunge non a caso Simonetti.

CAMUSSO: DA RENZI UNA NOTIZIA POSITIVA

Le parole di Matteo Renzi sull’aumento dell’età pensionabile vengono salutate con soddisfazione da  Susanna Camusso, che ai microfoni di Radio Anch’io parla di una “notizia positiva”. La Segretaria della Cgil ha anche spiegato che se il Governo andrà avanti con l’ipotesi di incrementare i requisiti pensionistici, “continueremo la mobilitazione”. Annamaria Furlan si è detta “contentissima” per le parole dell’ex Premier e di altri esponenti del Pd. Partecipando al Consiglio generale della Cisl canavese, la sindacalista ha ricordato che, scattando eventualmente nel 2019 l’aumento dell’età pensionabile, c’è tutto il tempo per analizzare le diverse aspettative di vita reali in base al tipo di attività che si svolge. Dunque i sindacati hanno una grande aspettativa. Vedremo se il Governo la deluderà oppure no.

SALVINI CONTRO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

La sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi presentati contro il bonus Poletti non viene accolta con favore da Matteo Salvini. Sulla propria pagina Facebook, il leader della Lega Nord ha infatti scritto: “Nel silenzio delle tivù, la Corte Costituzionale salva il governo e condanna 6 milioni di pensionati italiani, a cui vengono sottratti 30 miliardi di euro di mancate rivalutazioni, grazie alla ‘signora’ Fornero. VERGOGNA! Grazie PD…”. Il riferimento è al fatto che con questa decisione della Consulta i pensionati non riceveranno il rimborso pieno per la mancata indicizzazioni dovuta alla riforma delle pensioni del 2011. Salvini rilancia quindi la proposta di cambiare la Legge Fonero, ma anche di rivedere “la modalità di scelta di giudici della Corte Costituzionale”. E aggiunge: “Volere è potere, lo faremo”.