Dal sindacato Snals-Confsal arrivano nuove richieste sul fronte del rinnovo contratti e del riordino delle carriere all’interno del mondo scuola: in un recente incontro a Tivoli, il segretario generale Elvira Serafini ha posto l’attenzione sul particolare caso del personale Ata che assieme agli insegnanti raggruppa la maggiorate dei dipendenti pubblici nella scuola italiana. «Va riordinata chiaramente la carriera degli Educatori e del personale Ata ridefinendone con chiarezza le mansioni. A proposito dei dirigenti scolastici, occorre certezza nell’indizione delle tornate concorsuali», spiega la Serafini davanti anche ai rappresentanti del Miur. Ripensare il personale Ata fa allargare anche sul discorso dei giovani in merito al rilancio della Pubblica Amministrazione: «una società che non investe in istruzione e ricerca nega ai giovani ogni futuro e rischia di renderli oggetto solo di logiche del mercato, di breve periodo, senza reale sviluppo e senza vere opportunità occupazionali», conclude la Serafini.
SINDACATI CHIEDONO NUOVO TAVOLO
Da giorni i sindacati hanno mandato una missiva urgente al Ministero della Pubblica Amministrazione per convocare un nuovo tavolo per il rinnovo generale dei contratti statali in tutta la Pa: «Un incontro con il Ministero per avere chiarimenti sul rispetto dell’intesa del 30 novembre e la riattivazione dei tavoli negoziali all’Aran per il rinnovo dei contratti», spiegano i segretari confederali di Cgil, Uil, Cisl Franco Martini, Antonio Foccillo e Maurizio Petriccioli nelle lettere mandate all’Aran e alla Pubblica Amministrazione. Il problema è che da fine settembre ancora né da Gasparrini né da Madia sono arrivate risposte, quantomeno pubbliche: il tempo passa e le urgenze rimangono, come spiegavano nella lettera gli stessi sindacati. «Anche alla luce delle recenti notizie sulla nota di aggiornamento del Def e del ritardo nella trasmissione all’Aran di tutti gli atti di indirizzo, ribadiamo la necessità di un incontro di approfondimento e chiarimento sul rispetto dell’Intesa del 30 novembre scorso – sia della parte economica che di quella normativa – per accelerare le procedure dei rinnovi dei contratti di lavoro».
RICORSO CGS AL CONSIGLIO D’EUROPA
Il Consiglio d’Europa ha dato ragione al Cgs e ora il Governo dovrà rispondere per alcuni punti nodali sul rinnovo dei contratti statali pubblici: lo annuncia la stessa Confederazione Generale Sindacale in una nota resa pubblica questa mattina su AgenParl. «I nodi vengono al pettine. E ora il Governo è chiamato a rispondere in merito a tutte le violazioni in materia di contratti a termine. Nella scuola, ma anche nei settori amministrativi e tecnici delle altre pubbliche amministrazioni. Una risposta che dovrà arrivare entro il prossimo 15 novembre ma che ci aspettiamo giunga anche prima da Palazzo Chigi», spiega il sindacato, confermando il forte movimento interno di fronte al rinnovo del contratto e alla riforma della Pubblica Amministrazione. Era stato fatto reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali (presso il Consiglio d’Europa, ndr) proprio per verificare il rispetto della Carta sociale europea. Secondo il reclamo accolto, problematica è la violazione degli articoli della Carta inerenti al diritto al lavoro, a una equa remunerazione, ad organizzarsi, alla negoziazione collettiva, alla tutela in caso di cessazione del rapporto di lavoro, e alla non discriminazione. Intanto però ieri sono arrivate importanti novità sul fronte delle risorse stabilite dal Governo per l’intero rinnovo del contratto pubblico: nella Manovra ci saranno circa 2,6 miliardi destinati al rinnovo, come garantito dal Ministro Padoan, ecco qui l’intero dettaglio della novità contenuta nel Def.
IL PROBLEMA DEGLI ARRETRATI STIPENDI
Gli arretrati degli stipendi nella Pubblica Amministrazione restano un punto dolente in discussione sul tavolo delle trattative per i contratti statali: ai dipendenti statali, specie sul mondo scuola e sanità, bonus da 80 euro e aumento di stipendio mettono in discussione una delle due misure, anche se è arrivata in questi giorni la conferma che le coperture ci sono per non far decadere una delle due misure in quelle fasce di lavoratori statali che verrebbero coinvolti. Ma i sindacati vogliono più soldi per alcune categorie, tra cui il personale scolastico: ed è qui che torna il problema degli arretrati, dato che numerosi lavoratori della Pa lamentano varie centinaia di euro di arretrati stipendi per l’adeguamento del costo della vita fissato nel 2015. In più, come spiega il sindacato Anief, ci sarebbero ancora altrettanti arretrati previsti negli ultimi due anni che vanno assolutamente discussi per capire come farli arrivare nelle tasche dei lavoratori pubblici senza “intaccare” il meccanismo dell’aumento effettivo degli stipendi Pa.