Sul tema dei contratti statali interviene anche Edmondo Cirielli, responsabile del dipartimento giustizia di Fratelli d’Italia, secondo cui la legge di Bilancio conferma che la sicurezza degli italiani non è tra le priorità dell’esecutivo Gentiloni. Il deputato ha criticato «la mancata convocazione da parte del ministro della Funzione pubblica Marianna Madia delle rappresentanze delle forze dell’ordine per discutere del rinnovo del contratto fermo da 8 anni». Cirielli non ritiene più tollerabile «l’indifferenza dell’esecutivo nei confronti del comparto difesa» e ha invitato il ministro Madia a «convocare immediatamente un tavolo di concertazione con le forze dell’ordine, cocer e sindacati di polizia avviando l’iter per il rinnovo contrattuale». Il deputato di Fratelli d’Italia definisce «discriminatorio» l’atteggiamento e ricordato «che quello delle forze dell’ordine resta l’unico contratto dei dipendenti pubblici in attesa di rinnovo, nonostante gli uomini in difesa siano chiamati, senza risorse sufficienti, a garantire la sicurezza della Nazione e degli italiani». (agg. di Silvana Palazzo)



GILDA, TUTTI I PROBLEMI DELLA MANOVRA

Dopo Professione Insegnante, Anief e Uil Scuola, si muove contro la Manovra e contro questo rinnovo dei contratti statali introdotto nell’ultima riforma Pa, anche la Gilda Insegnanti: nei giorni delle trattative tra Aran e sindacati anche sul settore scuola, si fanno sentire le tante associazioni e sindacati che non accettano una copertura risorse non ancora confermata dal Governo. «Chiediamo maggiori risorse per l’aumento stipendiale in vista delle trattative per il rinnovo del contratto all’Aran da cui difficilmente si uscirà andando oltre gli 85 euro lordi pattuiti un anno fa, e anche meno burocrazia per la funzione docente», si legge nella nota diffusa dalla Gilda che tra l’altro partecipa al tavolo delle trattative. La sigla guidata da Rino Di Meglio ha deciso per la giornata di oggi e domani 16 novembre 2017 uno sciopero in cui i propri docenti si asterranno dal lavoro per poter partecipare alle iniziative di protesta organizzate dalle sedi provinciali del sindacato. Lo slogan è bello che servito: «diritto a un contratto di lavoro dignitoso e difendere la libertà di insegnamento».

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