Permessi a ore e mobilità volontaria tra le tappe del rinnovo «combinato disposto» delle direttive impartite dal Governo all’arai lo scorso luglio e dal comitato di settore del comportato regioni ed enti locali nei giorni scorsi in merito al rinnovo dei contratti statali. Alcune delle principali indicazioni riguardano – come riportato dal Sole 24 Ore – l’introduzione della possibilità di fruire delle ferie e dei permessi anche a ore, potenziamento del welfare aziendale, maggiore attenzione alla previdenza integrativa, disciplina contrattuale delle modalità di svolgimento della mobilità volontaria e strutturazione delle relazioni sindacali in informazione e consultazione. Queste, dunque, sono solo alcune tappe del rinnovo del contratto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Intanto sul fronte sicurezza si registrano nuovi malumori circa l’aumento delle retribuzioni, così come del resto avvenuto nel comparto scuola. (agg. di Silvana Palazzo)
MEDICI E DIRIGENTI SANITARI IN AGITAZIONE: “VOGLIAMO IL RINNOVO”
Medici e dirigenti sanitari in fermento per il rinnovo dei contratti statali in legge di Bilancio. La fase di stallo della trattative hanno spinto i sindacati a proclamare uno stato di agitazione. Da lunedì comincerà il rispetto assoluto dell’orario previsto dal contratto, mentre per il 23 e 24 novembre sono state organizzate assemblee di due ore nelle Aziende sanitarie sul contratto di lavoro e sui fondi contrattuali. Il 30 novembre ci sarà poi a Roma una riunione per spiegare le ragioni di una o più giornate di sciopero nazionale che si terranno nel periodo compreso tra dicembre e febbraio del prossimo anno. «Le trattative per il rinnovo del CCNL della dirigenza medica e sanitaria sono in fase di stallo, a differenza di altre categorie del mondo sanitario, segno della volontà di sabotare il contratto prorogandone di fatto il blocco», questa una delle motivazioni espresse da medici e dirigenti sanitari. Inoltre, ritengono che «le risorse economiche stanziate sono inadeguate rispetto al prolungato saccheggio dei fondi contrattuali e alle economie realizzate grazie al turn-over dei dirigenti medici e sanitari».
SCUOLA, INSEGNANTI PRONTI A SFIDUCIARE I SINDACATI
Prosegue la battaglia sul rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, ma non solo tra governo e sindacati. Questi ultimi sono finiti nel mirino degli insegnanti, al punto tale che Professione Insegnante con un duro comunicato ha minacciato di sfiduciare i sindacati se non prenderanno parte alla loro lotta. Intanto la petizione sull’aumento di 200 euro netti dopo il blocco contrattuale di 9 anni ha quasi raccolto 75mila firme, un numero tutt’altro che da sottovalutare. Il timore di Professione Insegnante è che, visti i ritardi, la questione contratti non venga risolta a breve. Per questo ha deciso di lanciare un richiamo ai sindacati: «Qualora dovessero firmare un accordo su un aumento come quello proposto dal governo, i docenti firmatari della petizione si riterranno liberi di stracciare le deleghe. Decine di migliaia di tessere stracciate che avranno il significato di sfiduciare quei sindacati cui ormai molti docenti non credono più», si legge nel comunicato.