La Fondazione Gimbe ha aperto la sessione di lavori del Forum Risk Management in questi giorni sull’ambito della Sanità, dal titolo “Crisi dell’universalismo e sostenibilità del sistema sanitario nazionale: i cambiamenti e le riforme possibili”. Ma il banco di discussioni vede ancora il rinnovo dei contratti statali nel comparto Sanità e le ultime modifiche apportate con la Manovra (oggi in votazione al Senato). Secondo il presidente della Gimbe, Nino Cartabellotta, «Nessuno si aspettava miracoli per la sanità, ma il rinnovo di contratti e convenzioni e l’eliminazione del superticket rappresentavano il segnale minimo che la sanità, seppur ai margini, ha ancora diritto di cittadinanza nell’agenda politica».
RISORSE RINNOVO SCUOLA: IL GIUDIZIO DEL MIUR
In attesa che oggi il Senato sottoponga le prime votazioni della Manovra Economica 2018, il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha spiegato in una lunga nota diffusa dal Miur i vari aspetti che toccheranno il mondo scuola e il rinnovo dei contratti statali nella prossima Legge di Bilancio. «Un importante e doveroso investimento sulle nuove generazioni e sul sistema Paese nel suo complesso», spiega il Ministro Miur. «Basti pensare al rinnovo, dopo 9 anni, dei contratti delle e dei docenti: una conferma della nostra volontà di rimettere al centro il valore sociale, oltre che economico, di questa figura professionale, con la quale il Governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l’accordo del 30 novembre 2016. L’apertura della contrattazione è partita per avere il rinnovo entro la fine dell’anno. Abbiamo a disposizione sia il tempo che le risorse per centrare l’obiettivo e dare una risposta a chi la aspetta da troppi anni». Resta il problema sollevato nei giorni scorsi, dei tanti sindacati e delle associazioni di categoria, sul ritardo estremo di questo rinnovo che ancora manca a livello complessivo. Su questo la Fedeli, come del resto anche la Madia ieri, non hanno dato un nuovo appuntamento in Aran per ricominciare la trattativa. L’impressione è che si attendi almeno il passaggio al Senato della Manovra per potersi confrontare con cifre certe e non con “ipotesi”, ma il tempo scorre e il 2017 sta entrando nel suo ultimo mese disponibile…
MIUR E PA: “OLTRE 2MILA ASSUNZIONI”
Nel giorno in cui arrivano nuove polemiche contro la Pubblica Amministrazione per la lentezza nel rinnovo dei contratti statali, giunge finalmente una buona notizia per molti precari nel mondo della ricerca scientifica pubblica. «Un emendamento del Pd alla manovra economica sblocca risorse per consentire di assumere fino a 2.170 unità negli enti di ricerca, complessivamente e a regime dal 2019», spiegano in un comunicato integrato i Ministri della PA e dell’Istruzione, Marianna Madia e Valeria Fedeli. Nel fondo lanciato di cofinanziamento è di fatto permesso il via libera di circa 420 unità di ricercatori e tecnologi nel 2018 e nel 2019 potranno essere assunte ulteriori 1.750. Come riporta l’Ansa, il finanziamento preciso in questa manovra mette a disposizione circa «10 milioni per il 2018 e 50 milioni a decorrere dal 2019 per la trasformazione e la stipula di contratti a tempo indeterminato di ricercatori e tecnologi».
QUANDO ARRIVA IL RINNOVO PA?
Abbiamo scritto in questi giorni della notizia sull’aumento una tantum dei contratti statali, ma la seconda anticipazione data dal Sole 24 ore ieri arriva a coinvolgere un alto numero di lavoratori statali: come previsto dalla Manovra, sono circa 80mila i nuovi dipendenti che verranno assunti dal gennaio 2018 e dai primi mesi del nuovo anno, senza ancora contare il numero non stabilito delle assunzioni per il mondo scuola. «L’ampliamento del turnover negli enti locali, deciso dalla manovrina di primavera, e l’avvio della maxi-staffetta generazionale nella Pa porteranno nel 2018 a nuovi ingressi dell’ordine di 80 mila nuove unità», spiega il quotidiano economico con sede a Milano. Le elezioni sono all’ordine delle cose tra qualche mese e le “promesse” lanciate dalla Pubblica Amministrazione sono probabilmente previste ancora nelle prossime settimane. Ora però resta la vera partita da giocare nella Pa, quella del rinnovo, con le cifre della Legge di Bilancio che ancora devono essere comprese del tutto prima di apportare l’ultima significativa firma sul nuovo contratto nazionale.
UILPA, I SINDACATI TORNINO AL CENTRO DELLA TRATTATIVA
Non ha una tensione polemica, ma nei fatti lo è, l’ultima nota prodotta dalla Uilpa responsabile alle altre sigle sindacali affiliate a Cgil e Cisl della partita importante del rinnovo dei contratti statali. Un ritorno alla trattativa nel periodo in cui ancora latita la convocazione all’Aran per discutere gli aumenti stipendiali dei vari comparti della Pubblica Amministrazione. «I rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego devono valorizzare il ruolo della contrattazione attraverso il riequilibrio del rapporto tra la fonte legislativa e quella contrattuale. Solo attraverso i nuovi istituti della partecipazione, che devono ricondurre nell’alveo della negoziazione ogni aspetto concernente il rapporto il rapporto di lavoro o che comunque abbia delle ricadute su di esso, è possibile rendere i lavoratori pienamente partecipi dei processi produttivi dell’organizzazione di cui costituiscono la parte attiva ed operativa», spiega il Segretario generale della Uilpa Nicola Turco. L’appello lanciato poi al Ministro Madia sul fronte del rinnovo immediato prende toni “soft” ma contenuti decisi: «Il ministro della Pubblica Amministrazione sia consapevole di tale priorità che, del resto, corrisponde al perseguimento di un obiettivo comune, che è quello di restituire efficienza e funzionalità alla macchina pubblica. Per chiudere i contratti entro l’anno bisogna accelerare sulla risoluzione di questi nodi».