Tra le novità emerse con il rinnovo dei contratti statali per tutti i dipendenti pubblici spuntano anche elementi che già dalla Riforma Madia venivano messi sul tavolo: ci sono ad esempio permessi di 15 giorni anche per le unioni civili e non solo per i matrimoni, con l’equiparazione alle nozze che dunque avviene in maniera definitiva all’interno della Pubblica Amministrazione. Il testo presentato stamane dall’Aran, come spiega Il Sole 24 ore, riguarda gli statali in senso “stretto” ma è chiaro che una decisione del genere non può che portare possibili future novità per tutti i contratti di lavoro a livello nazionale. La bozza presentata dal governo affronta anche il tema della tutela in caso di terapie salva-vita, «prevedendo che le assenze retribuite senza tagli siano possibili anche nei giorni in cui si manifestano gli effetti collaterali di trattamenti come la chemioterapia o la radioterapia», riporta l’anticipazione del quotidiano economico.
IL NODO ARRETRATI
Stamani è il grande giorno di rinnovo… delle trattative sul rinnovo dei contratti statali. Perdonandoci il gioco di parole, nelle prossime ore ci sarà ben poco spazio per i “giochi” con l’Aran impegnato a trarre le conclusioni verso gli aumenti stipendiali attesi da oltre 8 anni. Stando alle ultimissime novità emerse in questi giorni, se da un lato il vero obiettivo è sempre caricare la prima tranche sulle buste paga aumentate nei primi mesi del 2018, dall’altro resta aperto il nodo degli arretrati: «i dipendenti pubblici hanno già maturato gli arretrati 2016 e 2017. Con i primi aumenti sullo stipendio arriverà quindi anche un ‘una tantum’, una tranche, che ristorerà gli scatti del biennio. Dote a cui aggiungere 85 euro dal prossimo anno», spiega l’Ansa nell’ultimo aggiornamento pre-trattativa Aran. Gli aumenti di 85 euro vedono sempre “l’ombra” del bonus da 80 euro che è stato a più riprese promesso e confermato (anche in Manovra) dal ministro Madia ma che per molti analisti dei sindacati non sarebbero così “certi” del mantenimento, almeno per tutti i lavoratori del settore pubblico.
RIPARTE LA TRATTATIVA SUL RINNOVO
Domani l’Aran riapre i battenti per la trattativa sul rinnovo dei contratti statali arenata a metà settembre, appena dopo la pausa estiva, per il calcolo delle risorse stanziate in Manovra Economica che ora fornisce un piano di discussione piuttosto stabile tra sindacati e Governo rappresentato dall’Aran. Domani mattina dunque tutti di nuovo al tavolo per cercare di portare in cascina l’aumento degli stipendi a circa 85 euro medi per ogni lavoratore del settore pubblico che da 8 anni ormai attende il congruo rinnovo del proprio contratto. La legge di Bilancio dice 1,65 miliardi di euro per gli statali anche se non è assolutamente dato per certo che la trattativa arrivi a buon fine visti i tanti dubbi sulle risorse e la copertura finanziaria: va detto che, con l’ultima modifica del Governo, qualcosa è migliorato visto che per gli statali andranno circa 2,85 miliardi di euro a partire dal 2018, con aumento di 85 euro mensili e il mantenimento del bonus da 80 euro. «Le risorse finalmente ci sono ma per garantire il bonus occorrerebbe aumentare un po’ il tetto dei redditi di circa 200-300 euro. E dunque portando la fascia, già aumentata di 600 euro, dai 24.600-26.600 attuali a 24.800-26.800. La Uil chiede che si proceda a una trattativa no stop per accelerare. Dobbiamo ripartire per chiudere la partita entro dicembre», spiega il problema il segretario confederale Uil Antonio Foccillo all’Adnkronos.
SINDACATI E SCUOLA, CAOS PER IL RINNOVO
All’interno delle discussioni sul rinnovo dei contratti statali, specie nel mondo scuola, le varie sigle sindacali e le associazioni di insegnanti e lavoratori Miur sono in subbuglio: domani 8 novembre l’Aran incontra i sindacati nazionali, ma per i vari comparti specifici della scuola bisogna ancora aspettare. Tecnica della Scuola ha confermato che l’incontro che doveva tenersi lo scorso 30 ottobre – per fissare cronoprogramma delle tappe di contrattazione all’ARAN per il rinnovo del contratto scuola – non c’è stato e verrà recuperato nei prossimi giorni, probabilmente a ridosso di quello centrale sulla partita della Pa. «Nell’atto di indirizzo inviato all’ARAN per aprire i tavoli tecnici per il rinnovo del CCNL scuola, c’è scritto che ai sindacati verrà proposto, da parte del Miur, di sottoscrivere un contratto della mobilità che abbia una scadenza triennale e non annuale, come è sempre stato», spiega ancora Tecnica della Scuola, segnalando come se da un lato l’accordo è già stato stipulato dai sindacati Confederali, mancano invece ancora le firme di Snals e della Gilda insegnanti.