RENZI E SPERANZA SULLA MOBILITAZIONE CGIL

Roberto Speranza si schiera a fianco della mobilitazione della Cgil  sulle pensioni, spiegando ad Adnkronos che “il governo poteva e doveva fare molto di più nel dare risposta ai tanti che vivono con sofferenza l’aumento dell’età pensionabile. Soprattutto rispetto ai giovani è stata persa un’occasione e resta un problema enorme non risolto che riguarda il futuro previdenziale delle nuove generazioni”. Il coordinatore nazionale di Mdp rispetta in ogni caso la scelta di Cisl e Uil di non contestare l’esecutivo, anche perché si tratta di sindacati che rappresentano milioni di persone.  “Si possono avere opinioni divergenti ma il confronto e il rispetto per me non devono mancare mai”, aggiunge. Matteo Renzi, intervenendo a L’aria che tira, ha invece detto, a proposito della possibilità di vedere in piazza Salvini a fianco della Cgil: “Non do un giudizio politico, se si trovano bene loro…”.



APE SOCIAL, I DATI SULLE NUOVE DOMANDE

L’Inps ha fatto sapere che nella seconda finestra utile, chiusa ieri, sono state presentate 16.917 domande per accedere all’Ape social. Nello specifico, sono state 8.394 quelle relative ai lavoratori precoci e 8.523 le altre. Ora l’Istituto presieduto da Tito Boeri esaminerà le varie istruttorie per dare un riscontro agli interessati nel più breve tempo possibile. L’Inps ha fatto anche sapere che l’erogazione della prestazione per coloro che avevano presentato domanda entro lo scorso 15 luglio avverrà a partire da gennaio 2018. Nei primi giorni di dicembre verrà inoltre completato il riesame di 6.384 domande di certificazione per il riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape sociale e di 5.592 domande di certificazione relative al beneficio “precoci”. Al momento, questo riesame ha portato complessivamente all’accoglimento di circa 2.000 domande del primo tipo e di circa 1.780 domande del secondo.



SCIOPERI FIOM AD ANCONA

La Rsa della Fiom dello stabilimento New Holland di Jesi ha deciso di proclamare uno sciopero per sostenere la mobilitazione della Cgil sulle pensioni. Ci sarà un’astensione di due ore dal lavoro nei vari turni nella giornata di oggi, mentre a partire da stanotte, e per tutta la giornata di domani, ci sarà lo sciopero degli straordinari, delle flessibilità e dei turni. centropagina.it segnala che la Fiom di Ancona ha fatto sapere che la mobilitazione con gli scioperi delle Rsu delle aziende metalmeccaniche è partita mercoledì dalla Whirlpool di Melano e coinvolgerà anche Fincantieri, Elica, Aristonthermogroup e altri stabilimenti sul territorio. La mobilitazione, spiega il sindacato è sia contro la manovra finanziaria che la Legge Fornero. Probabile che domani a Roma ci siano diversi manifestanti provenienti da Ancona.



FORNERO CONTRO LE PROMESSE ELETTORALI

I dati sulla continua diminuzione della natalità in Italia sono stati commentati anche da Elsa Fornero sulle pagine de Il Foglio. L’ex ministra del Lavoro ha ricordato che uno degli effetti di questa situazione è che ci sono “meno contributi da utilizzare per pagare pensioni e altri trasferimenti o servizi a una popolazione anziana in costante crescita”. Fornero ha evidenziato come le regole pensionistiche del passato pesino sul presente, dato che hanno consentito “un eccesso di prestazioni sui contributi, con la differenza generalmente finanziata a debito, e quindi posta a carico delle generazioni giovani e future”. E poi “c’è stata una tendenza a interpretare i ‘diritti sociali’ (specialmente quelli previdenziali) come diritti acquisiti, senza considerare che quando questi diritti sono tutelati non già in uno scenario di crescita, dove tutti possono guadagnare qualcosa, ma a spese di qualcun altro, si realizza spesso un trasferimento di ricchezza contrario all’equità, ossia dai più poveri ai più ricchi”. Dal suo punto di vista, quindi, “la politica deve comprendere l’insostenibilità della situazione presente, anziché continuare ad alimentarla con promesse elettorali che, se realizzate, ci porterebbero nuovamente sull’orlo di un baratro finanziario”.

LE PAROLE DI CHIARA SARACENO

Chiara Saraceno non ha dubbi: il tema del futuro pensionistico dei giovani non doveva essere affrontato “all’ultimo momento, alla fine della legislatura e all’interno della discussione sulla legge di stabilità”. Intervistata dal Manifesto, la sociologa evidenzia che è impossibile pensare che si possa lavorare fino a 75 anni. “È vero che aumenta la durata di vita, succede dal Dopoguerra. Però bisogna guardare non solo a quanti anni si vive in più, ma a quanti anni di buona salute si vivono. Le donne vivono più a lungo degli uomini, ma hanno più anni di cattiva salute. Quest’ultimo è un dato fondamentale, purtroppo si continua a vedere solo il dato dell’aumento della durata della vita”, dichiara Saraceno, che spiega anche come la soluzione al problema dei bassi assegni non possa essere risolta con la previdenza complementare: “Se i giovani non hanno un’occupazione regolare, un reddito buono e sicuro, come fanno a iniziare un programma di contribuzione extra con i contratti che durano qualche mese? In più devono pagare bollette e affitti, investire per farsi una famiglia”.

Dal suo punto di vista queste indicazioni si ispirano a modelli caratterizzati da un mercato del lavoro stabile, come poteva essere quello vigente fino a qualche anno fa. Ma ora è tutto diverso, visto che i giovani già faticano a entrare nel mondo del lavoro. “Conosco molti genitori, me compresa, che da anni hanno aperto un’assicurazione privata per i figli. Una possibilità riservata solo a chi può permetterselo”, aggiunge.

OPZIONE DONNA, PARLA ANNA GIACOBBE

La proroga di Opzione donna era al centro di un emendamento della Legge di bilancio che è stato poi ritirato in quanto il Governo aveva dato parere contrario. Probabilmente quando la manovra arriverà alla Camera verrà fatto un nuovo tentativo, almeno questo è quanto aveva detto Raffaela Bellot, prima firmataria dell’emendamento al Senato. Anna Giacobbe ritiene che sia difficile arrivare a “una proroga per un tempo significativo”, visto che l’utilizzo dei risparmi rispetto ai fondi stanziati per Opzione donna è “condizionato al fatto che il diritto è ‘cristallizzato’”. “Per opzione donna (come per gli esodati) esiste anche un altro problema, che vogliamo risolvere: la possibilità di utilizzare il cumulo tra gestioni diverse per maturare i requisiti previsti. Le donne rimangono comunque in credito, troppo poche le misure per alleggerire una condizione particolarmente pesante dopo la legge Fornero”, ha aggiunto la deputata del Pd intervistata da Blasting News.

BOERI SULLA COMMISSIONE PER SEPARARE ASSISTENZA E PREVIDENZA

Per venire anche incontro alle richieste che sono state fatte in questo senso dai sindacati, nella Legge di bilancio è stata inserita una norma che mira a creare una commissione per studiare la separazione tra spesa previdenziale e assistenziale. Tito Boeri ha però avvertito che “quando si mette in piedi una commissione è sempre bene chiarire l’obiettivo, perchè‚ non è stato chiarito”. Secondo quanto riporta Public Policy, il Presidente dell’Inps ha anche dato piena disponibilità a contribuire ai lavori della commissione se il suo obiettivo “è isolare le tre componenti del sistema previdenziale, cioè la parte contributiva, quella assistenziale e di benevolenza o privilegio”. Rispetto a quest’ultima, ha sottolineato che negli anni i politici hanno voluto favorire “questa o quella categoria di lavoratori e dare loro delle pensioni che non erano minimamente giustificate alla luce dei contributi versati”. Boeri ha comunque avvisato che il lavoro della commissione non potrà far scendere la spesa pensionistica, in quanto “Eurostat considera la spesa previdenziale come l’insieme delle prestazioni pensionistiche, quindi non si scappa”.