DI MAIO: RIPORTEREMO LA PENSIONE A 65 ANNI

Luigi Di Maio è stato intervistato da Radio Anch’io e ha parlato anche del programma economico del Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda le pensioni, il vicepresidente della Camera ha spiegato che l’obiettivo è abolire “gradualmente e totalmente” la Legge Fornero, cominciando col consentire di andare in pensione prima a coloro che svolgono lavori usuranti. Il risultato finale di questo graduale percorso consisterebbe nel ritorno all’età pensionabile a 65 anni. Di Maio ha spiegato che per fare questo tipo di cambiamenti occorrono delle risorse che possono essere prese tagliando le pensioni d’oro e gli sprechi nel bilancio dello Stato che ammontano almeno a 50 miliardi di euro. Il candidato Premier pentastellato ha anche rassicurato un ascoltatore sul fatto che in caso di vittoria alle elezioni non verrà abolito il bonus da 80 euro in busta paga di Renzi, ma anzi si punterà a tagliare ulteriormente le tasse.



APE, LA PROVA DEL FALLIMENTO DI GENTILONI

Secondo Libero, Paolo Gentiloni è il Premier dei disastri e ci sarebbero ben 10 prove che lo dimostrano. Una di queste riguarda le pensioni. “Ricordate l’Ape social? È stata introdotta un anno fa per permettere ad alcune categorie (lavoratori gravosi e disoccupati) di non aspettare i 67 anni per andare in quiescenza. Ebbene, l’Inps è ancora impegnata ad esaminare le oltre 60mila domande pervenute. Peggio è andata con l’Ape volontaria, cioè quel sistema che permette di uscire prima dal lavoro a costo di prendere un assegno previdenziale decurtato: attualmente non è ancora attiva, per cui non è ancora possibile presentare la domanda. Forse non è ancora la volta buona, come avrebbe detto Renzi”, si legge nell’articolo di Giuliano Zulin. Nel quale si fa anche notare che il 2017 farà segnare un boom di spesa per le pensioni di invalidità.



PROIETTI: SI ALLARGA LA BRECCIA NELLA LEGGE FORNERO

Domenico Proietti esprime soddisfazione per la presentazione da parte del Governo dell’emendamento alla Legge di bilancio che contiene l’estensione dell’Ape social e l’istituzione di un fondo in cui far confluire le risorse necessarie a una proroga dell’Anticipo pensionistico agevolato. Si tratta di “misure che si aggiungono a quelle già approvate al Senato: lo stop all’aspettativa di vita, le nuove modalità di misurazione degli incrementi della speranza di vita, l’istituzione di una commissione che valuti l’impatto dei diversi lavori e la loro gravosità e della commissione per la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale, l’estensione dell’ape sociale ai tempi determinati e l’equiparazione, nella previdenza complementare, della fiscalità incentivante ai lavoratori del  settore pubblico con quella prevista nel settore privato”, afferma il Segretario confederale della Uil, secondo cui questi interventi, insieme a quelli dell’anno scorso, “allargano la breccia aperta nella legge Fornero”.



L’APPELLO DI CAMUSSO AI PARLAMENTARI

Susanna Camusso nel presentare le iniziative che la Cgil intende portare avanti dopo la mobilitazione del 2 dicembre per protestare contro le proposte del Governo sulle pensioni, ha evidenziato che il suo sindacato continua “a mantenere la pressione, perché pensiamo che le soluzioni date al tema pensioni non diano nessuna prospettiva. Rinnoviamo l’appello ai parlamentari perché si possono dare segnali di cambiamento, basterebbe introdurre una norma che cambia i vincoli per i giovani che sono a sistema contributivo per dare loro la possibilità di avere la flessibilità”. La sindacalista, secondo quanto riporta il sito di Rassegna Sindacale, ha anche ricordato che il tema delle pensioni non riguarda solo gli anziani, ma anche i giovani che devono entrare nel mondo del lavoro e le donne che devono vedersi riconosciuto a fini previdenziali il lavoro di cura svolto a casa.

I SINDACATI CHIEDONO INTERVENTO SULLA DATA DI PAGAMENTO

Come noto, dal 2018 il pagamento delle pensioni dovrebbe passare al secondo giorno bancabile del mese. Il condizionale è d’obbligo visto che la modifica sarebbe già dovuta entrare in vigore lo scorso anno, ma il milleproroghe ha poi riportato l’erogazione degli assegni al primo giorno bancabile del mese (salvo che per il mese di gennaio). Dunque il Governo potrebbe intervenire anche questa volta. E Il Fatto Quotidiano scrive di aver appreso da fonti dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil che all’esecutivo è già stato chiesto di ripristinare la scadenza che è stata finora in vigore, ma che ancora non ci sono state risposte concrete. Il Fatto segnala che anche l’Inps sarebbe convinto che sia meglio mantenere la soluzione del primo giorno bancabile del mese. Non resta che aspettare le mosse del Governo.

LA SARDEGNA PUNTA AI PENSIONATI STRANIERI

Giuseppe Ciccolini, Sindaco di Bitti, comune nella provincia di Nuoro, ha presentato un testo di legge per cercare di attirare in Sardegna i pensionati stranieri, sul modello di quanto fa il Portogallo. L’assessore regionale della Programma, bilancio, credito e assetto del territorio, secondo quanto riporta Ansa, ha detto di essere pronto a sostenere questo tipo di iniziativa, anche se ci sono alcuni passaggi ancora da mettere a punto. L’idea sarebbe di offrire uno sconto fiscale ai pensionati stranieri che si trasferiranno in Sardegna. Ciò potrebbe consentire alla Regione di incassare comunque l’addizionale regionale sulla pensione estera e aiuterebbe anche a contrastare la perdita di abitanti che diversi comuni sardi stanno incontrando. Ovviamente, poi, i pensionati stranieri farebbero aumentare i consumi interni, aiutando l’economia sarda.

LA LETTERINA CGIL AI PARLAMENTARI

Come annunciato, Susanna Camusso ha presentato ieri le iniziative che la Cgil intende portare avanti dopo la mobilitazione del 2 dicembre per protestare contro le proposte del Governo sulle pensioni, ritenute insufficienti. Simbolicamente il sindacato ha preparato delle letterine natalizie che sono state affidate a otto Babbi Natale con il compito di consegnarle ai parlamentari italiani. Riportiamo il testo di questa letterina: “Caro onorevole, ho ricevuto migliaia di lettere da lavoratrici e lavoratori, giovani, disoccupati e pensionati. Mi chiedono regali che ho cercato ma che non ho trovato nel mio deposito. Poi ho capito perché…. Non erano regali ma erano diritti! Per questi io non posso fare nulla, ma sicuramente Lei sì! Potrebbe dare loro risposte usando, ad esempio, la Legge di bilancio che il Parlamento sta per approvare, non crede?

Vede, caro Onorevole, sulle pensioni moltissimi chiedono il blocco del meccanismo di adeguamento del requisito pensionistico all’attesa di vita, che è sbagliato, perché non tiene conto del fatto che i lavori non sono tutti uguali. I giovani mi chiedono un lavoro, una vita meno precaria e certezze sul proprio futuro pensionistico. Mentre le donne chiedono un riconoscimento del proprio lavoro, anche quello di cura, che attualmente non è riconosciuto a nessuno. Chi invece il lavoro non ce l’ha più chiede protezioni sociali più ampie e una nuova occupazione. Con l’approvazione della Legge di bilancio si può iniziare a tracciare un sentiero fatto di risposte e certezza, quelle che i lavoratori chiedono da anni e che io proprio non posso dargli. Adesso tocca a Lei!”.

POLETTI CONFERMA LE MODIFICHE ALL’APE SOCIAL

Giuliano Poletti conferma le indiscrezioni che si erano diffuse nei giorni scorsi: il Governo intende ampliare la platea dei beneficiari dell’Ape social e lo farà attraverso un emendamento alla Legge di bilancio che verrà presentato alla Camera. “I risparmi ci sono, l’emendamento ci sarà e gli argomenti sono essenzialmente quelli riferiti al documento che avevamo presentato ai sindacati”. Secondo quanto riporta pensionioggi.it, il ministro del Lavoro ha sottolineato che saranno previsti anche degli sconti contributivi per le donne che hanno avuto figli. “L’emendamento arriverà in commissione alla Camera e sarà costituito sulla base dei risparmi”, ha aggiunto Poletti. Dovrebbe poi essere istituito il fondo per far sì che l’Ape social possa essere prorogato in caso di nuovi risparmi rispetto alle risorse stanziate.

LA CGIL PREPARA LA PROSSIME MOSSE

“Continueremo la mobilitazione, domani annunceremo le prossime mosse per cambiare questo sistema ingiusto”. Con queste parole, riportate dall’Agenzia Vista, Susanna Camusso dà appuntamento alla stampa per le 11:00 in piazza della Rotonda a Roma. La Segretaria generale della Cgil spiegherà infatti le iniziative che il sindacato metterà in campo nei prossimi giorni per portare avanti la mobilitazione che ha avuto un primo “step” importante con le manifestazioni svoltesi in cinque città italiane. La Cgil non ha infatti giudicato sufficienti le proposte contenute nel pacchetto pensioni presentato dal Governo, soprattutto per la mancanza di provvedimenti riguardanti i giovani e le donne. Dunque, come promesso, la mobilitazione del sindacati continua, mentre la Legge di bilancio ancora deve essere portata in aula alla Camera.