CGIL IN PIAZZA: PARLA SUSANNA CAMUSSO
Susanna Camusso è tornata a parlare di pensioni: la segretaria Cgil lo ha fatto in occasione della manifestazione di protesta contro l’innalzamento dell’età pensionabile. La Cgil è scesa in piazza a Roma, Bari, Cagliari, Palermo e Torino. Dalla capitale ha parlato Susanna Camusso, soffermandosi anche sulla questione delle mancate risorse: “Le esigenze di bilancio non sono un termine astratto se si continuano a fare condoni e non si contrasta l’evasione. Così è certo che le risorse non bastano mai”, ha attaccato. Bisogna allora “trovare dei cambiamenti” sul tema previdenziale. “Se si continua a decidere che il fisco può pesare di più in basso invece che rispetto a chi ha ricchezze, certo le risorse non ci saranno mai. Sono scelte politiche non è una condizione inevitabile”, ha proseguito Susanna Camusso durante la manifestazione accompagnata dallo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”. (agg. di Silvana Palazzo)
IN ARRIVO AUMENTO DEGLI ASSEGNI NEL 2018
A partire da gennaio 2018 è in arrivo un aumento dell’importo delle pensioni, che sarà pari all’1,1%. Lo ricorda Il Sole 24 Ore, spiegando che lo specifico decreto del ministero dell’Economia che applica agli assegni l’aumento in base all’inflazione stimata per il 2017 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il quotidiano di Confindustria evidenzia che solamente gli assegni più bassi (fino a tre volte il minimo) avranno una rivalutazione integrale, mentre per chi ne percepisce uno da 3 a 4 volte il minimo (che ricordiamo essere pari a circa 502 euro) avrà diritto al 95% dell’adeguamento. Chi invece incassa un importo tra 4 e 5 volte il minimo si vedrà riconosciuta una rivalutazione del 75%, percentuale che scende al 50% per chi percepisce un assegno tra 5 e 6 volte il minimo. Per chi prende più di 6 volte il minimo, infine, la rivalutazione sarà del 45%.
MALANDRA (CISL): “LO SCIOPERO NON AIUTA”
Dopo la rottura da parete della CGIL nel confronto con il Governo in fatto di riforme delle pensioni, la CISL continua a tenere la barra bella dritta nel proprio intendimento di collaborazione con lo stesso Governo rimarcandone i risultati già ottenuti nell’ultimo incontro a fine novembre. Un concetto che in queste ore ha rimarcato il segretario generale Cisl Abruzzo Molise Leo Malanda che ha dichiarato: “Lo sciopero e lo scontro non aiutano a farci uscire dalla crisi, non serve fermare il Paese, è invece necessario un confronto serio con tutta la politica e con il Governo. L’approvazione da parte della commissione Bilancio del Senato dell’emendamento sulle pensioni, che recepisce proprio il contenuto dell’intesa sottoscritta lo scorso 21 novembre con il sindacato, è un primo risultato fondamentale per iniziare un processo di riforma. Sono tante le cose da cambiare, ma per farlo c’è bisogno di un’azione svolta con continuità e costanza. La Cisl sta proseguendo il confronto con i gruppi parlamentari della Camera e Senato, in attesa dell’approvazione definitiva di tutto il pacchetto pensioni e della Legge di Bilancio”.
FURLAN (CISL): ”I RISULTATI VOGLIAMO PORTARLI A CASA”
Nel giorno della mobilitazione generale indetta dalla CGIL, la CISL continua a rimanere defilata proseguendo nel proprio intendimento di confronto costruttivo con il Governo. Una linea che è stata ribadita dalla stessa segretaria Annamaria Furlan che nel corso dell’Assemblea Interregionale di Lazio, Marche, Abruzzo e Molise ha evidenziato: “Senza la scelta di proseguire il confronto con il Governo, i 300 milioni stanziati sulla previdenza che si sommano ai 7 miliardi dello scorso anno sull’Ape social, avrebbero preso altre strade. Noi invece i risultati vogliamo portarli a casa, lavoriamo concretamente per le persone, per i delegati, per la nostra gente. Abbiano ottenuto lo sblocco della contrattazione per i lavoratori della PA, l’accoglimento dentro la finanziaria del progetto contro la povertà, l’intesa sulla previdenza con il blocco dell’innalzamento dell’età pensionabile e abbiamo condiviso la scelta sulla decontribuzione del 50% al nord e del 100% al sud per il lavoro giovanile, vera priorità del Paese”.
GHISELLI: VERTENZA ANDRÀ AVANTI
È tutto pronto per la giornata di mobilitazione odierna della Cgil e Roberto Ghiselli, ospite della redazione di Rassegna Sindacale, ha ribadito come nell’emendamento alla Legge di bilancio presentato dal Governo sulle pensioni ci siano di fatto “solo due piccoli interventi, ma per noi del tutto insoddisfacenti”, ovvero quello relativo alle 15 categorie di lavoratori che saranno esentati dall’aumento dei requisiti pensionistici e quello per la parificazione fiscale tra pubblico e privato per quel che concerne la previdenza complementare. Il Segretario confederale della Cgil ha quindi evidenziato che “sui giovani non c’è assolutamente nulla. Non è rimasto neanche il timido abbassamento dall’1,5 all’1,2 per cento della soglia – rispetto all’assegno sociale – per andare in pensione. Traducendo: oggi, se non hai una pensione maturata di almeno 670 euro circa, non vai in pensione a 66 anni e 7 mesi, ma vai a 70 anni e 7 mesi”.
Il sindacalista, per quel che concerne gli interventi a favore delle donne, parla di “finzione nell’emendamento: le donne che sono già ‘dentro’ l’Ape sociale hanno diritto a uno sconto per ogni figlio. Non 30 anni di contributi, ma 29 con un figlio, 28 con due. Stimano che questa misura coinvolga circa 4.000 donne, noi però ne contiamo al massimo 1.500. In ogni caso, questa misura minima non la si può certo spacciare per un riconoscimento del lavoro di cura delle donne italiane che, ricordo, dal 1° gennaio 2019 andranno in pensione alla stessa età degli uomini”. Ghiselli ha quindi spiegato che la vertenza sulle pensioni andrà avanti anche dopo la Legge di bilancio: “Chiederemo dunque a chi compete nelle prossime elezioni cosa pensa delle nostre proposte e come intende agire”.
CAMUSSO: SERVONO ANCORA RISPOSTE SULLE PENSIONI
Chiudendo gli Stati generali della Cgil Lombardia, Susanna Camusso ha parlato della mobilitazione di domani. “Saremo in tanti per dire che così non va, che sulle pensioni sono necessarie risposte che garantiscano ai giovani un lavoro e una pensione dignitosi, alle donne il riconoscimento del lavoro di cura, al sistema previdenziale una maggior equità. E che servono politiche economiche che rilancino investimenti e sviluppo, per dare un futuro diverso al Paese”, ha detto la Segretaria generale della Cgil. Secondo quanto riporta il sito di Rassegna sindacale, Camusso ha voluto chiarire che la mobilitazione “non è la premessa, come qualcuno ha insinuato, allo schieramento con chissà quale forza politica”, ma si tratta di “una vertenza che parla del diritto dei giovani e delle donne di andare in pensione. La risposta che il sentiero è troppo stretto vuol dire condannare i giovani alla certezza di un futuro di povertà”.
LE FAKE NEWS SULLA SPESA PENSIONISTICA
Sul sito di Michele Santoro è stato pubblicato un articolo di Gianni Dragoni dedicato alle pensioni. In particolare ai dati sulla spesa pensionistica, visto che negli ultimi giorni sono stati ancora al centro di dichiarazioni e analisi giornalistiche, come quella di Federico Fubini sul Corriere della Sera. Dragoni ha dapprima ricordato i dati di Itinerari previdenziali, secondo cui, considerando anche le imposte che gravano sulle pensioni, c’è un saldo positivo tra i contributi versati e gli assegni erogati. Il problema è che “una buona fetta della spesa dell’Inps se ne va per l’assistenza, come assegni d’invalidità, integrazioni alle pensioni più deboli, ammortizzatori sociali, anche il bonus bebè”. “Smettiamo di fare confusione e di dire che lo squilibrio nel bilancio dello Stato è colpa delle pensioni. Questa è la fake news”, scrive Dragoni, ricordando come il problema sia il finanziamento della spesa sociale, risolvibile con un’imposta patrimoniale.