Proseguono le trattative sul rinnovo dei contratti statali ed emergono ancora novità in merito ai possibili cambiamenti che il nuovo contratto rinnovato e aumentato nello stipendio per il prossimo 2018 potrebbe contenere. In particolare, un altro argomento di discussione è il tetto agli straordinari per i lavoratori della Pa: la volata finale dovrebbe portare l’Aran e i sindacati fino a Capodanno nella discussione sull’aumento degli stipendi medi, e ovviamente anche l’eventuale “taglio” agli straordinari per i comparti centrali della Pa (dunque non nella Sanità e sulla Scuola, dove il rinnovo è ancora lontano e molto dal possibile accordo raggiunto). Non solo, l’ipotesi di tagliare i tempi della pausa pranzo è in parte sostenuta da alcuni sindacati che vorrebbero eliminare quello che ritengono un ostacolo alla flessibilità dell’orario.
BUONI PASTO DA 7 EURO
I dipendenti pubblici hanno atteso quasi 15 anni ma finalmente si è giunti al nuovo contratto statale che sembra ormai essere pronto ad essere presentato ai sindacati. Tante le novità in vista dell’incontro di domani tra l’Aran e i sindacati. L’intento, come riporta Il Fatto, è quello di arrivare a prima di Natale ad una conclusione, sebbene non si esclude possa volerci più tempo. Oltre alla durata della pausa pranzo per i dipendenti, principale novità auspicata dalla bozza e che vedrebbe la riduzione dagli attuali 30 minuti a soli 10 minuti ma anche in materia di buoni pasto. Il valore di ciascun buono per i 250 mila dipendenti pubblici sarebbe stato fissato a 7 euro con l’indicazione dello stesso ammontare per ciascun ufficio, anche se già qualche amministrazione aveva provveduto ad abbassare il valore. Ancora da stabilire, invece, il meccanismo con il quale si provvederà a portare gli stipendi ad un aumento medio di 85 euro nonché quello legato alle ore di straordinario con l’ipotesi di fissare il tetto massimo annuo a 180 ore. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TUTTI I NODI APERTI
Nella mattinata di oggi è previsto il nuovo tavolo Aran-sindacati per il rinnovo dei contratti statali, con la nuova bozza in mano all’ente che gestisce le trattative per conto della Pubblica Amministrazione, pronta ad essere presentata ai sindacati con tutti i nodi spinosi ancora completamente aperti. Sono in tutto 95 cartelle con annesse tabelle retributive allegate: il punto centrale sono ovviamente gli aumenti da 85 euro per tutti i lavoratori statali, ma in pista ci sono anche tutte le regole sul licenziamento, i permessi, la lotta all’assenteismo e la conservazione dei bonus Irpef. «Sotto l’aspetto dell’aumento di stipendio le ultime indicazioni», che emergono dalla bozza di contratto visionata dall’Ansa, «riguardano un bonus relativo ai redditi più bassi: distribuito secondo criteri di equità a chi soffrirà di più le misure della nuova dinamica salariale, con particolare riguardo alle conseguenze che lo scatto stipendiale avrà sul bonus degli 80 euro». Il meccanismo di aumento resta ancora confuso visto che per molti rappresentanti sindacali non ci sarebbero le coperture per garantire quel tipo di aumento stipendio considerato l’elemento “minimo” sotto il quale è impossibile andare, visto che contraddirebbe l’accordo firmato lo scorso 30 novembre 2016. La partita è aperta e l’intenzione dell’Aran è quella di arrivare alla firma ultimata prima di Natale, almeno per quanto riguarda il comparto centrale della Pa, fungendo come una sorta di apripista delle più complesse “partite” da giocare su Scuola e Sanità.
LOTTA ALL’ASSENTEISMO: RIDUZIONI PREMI A TUTTO L’UFFICIO
Secondo quanto riporta l’Ansa in un’altra anticipazione della bozza-contratto degli statali, sul fronte della lotta serrata all’assenteismo nella Pubblica Amministrazione emerge un fatto non proprio marginale: «correttivi e significative riduzioni delle risorse a titolo di premio non solo per il singolo ma a tutto l’ufficio a cui appartiene», è la misura pensata per disincentivare gli elevati tassi di assenza del personale previste col nuovo contratto rinnovato (domani il vertice forse decisivo in Aran, ndr). «Sarà un organismo ad hoc a proporre le contromosse in caso siano rilevate assenze medie sopra i tassi di riferimento, o siano osservate concentrazioni in date particolari», riporta la bozza della firma proposta da Aran alle principali sigle nazionali sindacali, protagoniste del tavolo di mercoledì. La lotta all’assenteismo e ai cosiddetti “furbetti del cartellino” prosegue dopo le promesse e le novità nella riforma Pa del ministro Madia: ora il nodo forte, quello degli aumenti, che deve ad ogni modo essere risolto almeno per il comparto centrale, come forma di “apripista” e accelerazione per gli altri settori decisivi come Sanità e Scuola.