Continua la nostra rassegna delle soft skills su cui lavorare per essere pronti a reagire alle sfide continue che la rivoluzione del mondo del lavoro ci pone di fronte. L’unica segnalazione che anticipo è che si tratta di competenze personali, per cui non si possono comprare come qualsiasi macchina, ma necessitano di un lavoro serio e metodologico su di sé. Quindi non mettete nessuna soft skills nella letterina a Babbo Natale, ma prendetevi del tempo durante queste feste per fare il punto della situazione e capire quale area della vostra sfera personale desiderate migliorare. Come? Nel modo che preferite, però occorre che lo facciate con originalità, che è anche la soft skill che presento oggi.
In un mercato globale in cui la velocità è una necessità più che una virtù, come ricordato nell’articolo precedente, essere originali deve diventare un mantra. Essere originali significa pensare in maniera diversa sia ai problemi nuovi che ai problemi vecchi. Infatti, con originale io intendo l’attività di tornare alle origini per rivederle, rigenerarle, traendo tutto ciò che di buono ha insegnato il passato e dirigerlo verso una terra sconosciuta quanto affascinante.
Si potrebbe chiedermi come si fa a essere originali. A ciò risponderei in maniera paradossale. Se volete essere originali dovete fare innanzitutto un’attività: studiare! Chi è originale nel mondo del lavoro dietro di sé ha quasi sempre un’enorme mole di ore passate a leggere libri e studiare il mercato. Non solo quello in cui opera, badate bene, bensì anche quelli limitrofi e altri ancora che apparentemente non sono connessi con il core business della propria attività. Persone come Elon Musk, per citare uno degli imprenditori più noti al momento, si dice che legga moltissimo e soprattutto libri sia generalisti che specifici di attività lontane dalle sue.
Per fare un altro esempio, più in piccolo, ma altrettanto interessante racconto di un imprenditore con cui ho lavorato recentemente. Quest’uomo mi ha confidato che da tre anni una volta a settimana va a pranzo con uno “smanettone” dei social e del mondo digital per imparare di più su quegli aspetti che gli sembrano assolutamente strategici per il futuro della sua azienda. Se un uomo come lui che guida una realtà da 300 milioni di fatturato riesce a trovare tempo per leggere e studiare penso che sia evidente che possiamo uscire dalla confort zone e studiare un po’ di più anche noi.
Originali lo si può essere però anche nelle piccole cose, senza “scomodare” grandi capitani d’industria come i due citati sopra. Volendo fare un piccolo esempio in tema natalizio, visto il periodo, confesso che ormai mi sono stancato di ricevere numerosi auguri dalle società, soprattutto se sono evidentemente spammati a migliaia di persone. Qualche giorno fa però ho ricevuto un augurio che mi ha colpito da una società di formazione da cui ero andato a studiare appunto. Si trattava di un messaggio semplice e ben scritto con il mio nome e cognome messo in evidenza all’inizio del messaggio e in allegato un libro su una tematica che mi aveva particolarmente colpito durante il loro corso. Sono stati originali, hanno mandato un messaggio chiaro e “studiato” apposta per me. Esito? L’anno prossimo andrò di sicuro a frequentare altri corsi con loro.
Concludo con una personale massima che vorrebbe cancellare l’errore di pensare che se si studia troppo poi si lavora di meno: se vuoi guadagnare adesso, lavora tanto. Ma se vuoi guadagnare di più, fermati (ogni tanto) a studiare! Quale miglior occasione per farlo delle vacanze di Natale in cui tutti si fermano?