Secondo l’analisi del Sole 24ore dopo il rinnovo dei contratti statali, gli aumenti prodotti e sperati dai lavoratori della PA sono di fatto “lineari” e volti a recuperare il terreno perduto negli ultimi 8 anni di blocco e stallo della Pubblica Amministrazione sotto il punto di vista contrattuale. L’aumento “lineare” indica una crescita del 4,5% dello stipendio fisso-tabellare e offre anche altri aumenti effettivi tra i 45 e i 60 euro mensili a seconda della posizione economica del singolo dipendente statale. «L’intesa, siglata nella notte dell’antivigilia di Natale, fissa la linea che sarà seguita anche per gli altri comparti, dalla sanità alla scuola passando per gli enti territoriali.E mostra il compito principale dei nuovi contratti: recuperare almeno in parte il tempo perduto negli otto anni di blocco, rimandando al futuro le sfide più complicate come l’allineamento degli stipendi fra i vecchi comparti ora confluiti sotto un’unica etichetta», spiega il quotidiano economico. Da ultimo, il rinnovo per tutti gli statali prova a porre la parola fine alla eterna questione delle buste paga differenziate in base al merito e alla produttività.
COSA CAMBIA PER I PRECARI
Dal 2018 con l’accordo finale tra Pa e sindacati andato in porto e siglato prima di fine anno, nel rinnovo sui contratti statali vi saranno molte novità che abbiamo già visto e analizzato nelle scorse settimane. In particolare, sul fronte dei precari e della Legge 104 sui permessi si avranno novità in vista: per quanto riguarda i “precari storici” della Pubblica Amministrazione, il contratto a tempo determinato non potrà superare 36 mesi, con il surplus di 12 in via eccezionali e secondo certe condizioni serrate. Non solo, il numero dei dipendenti a termine non potrà superare con il nuovo contratto statali il 20% del totale, con l’esperienza che da ultimo verrà maturata e farà punteggio. Per quanto riguarda invece i permessi, nella “nuova” legge 104 andranno programmati mensilmente e solo in caso di «documentata necessità» la domanda potrà essere inviata 24 ore prima della richiesta effettiva. In ultima analisi, le tutele previste per le terapie salvavita sono estese anche ai giorni di assenza per effetti collaterali degli eventuali trattamenti, con permessi nuova concessi anche per visite specialistiche.