Dopo la firma dell’intesa sul rinnovo del contratto per 240 mila statali, la macchina della pubblica amministrazione ha lavorato a ritmo serrato. Sono pronti i conti sugli arretrati, intanto l’Aran, l’agenzia che ha negoziato con i sindacati per il ministro Madia, ha spedito a palazzo Vidoni, la sede della Funzione pubblica, la relazione tecnica. Così sono state bruciate le tappe: sono stati impiegati tre giorni dei dieci a disposizione. Ora la palla è tornata al Governo, che deve dare il via libera all’accordo raggiunto la scorsa settimana con i sindacati dopo il parere della Ragioneria generale. Se tutto filerà liscio, verrà acceso il semaforo verde nel primo Consiglio dei ministri utile. La trafila burocratica non è finita: è previsto infatti anche il pronunciamento della Corte dei Conti. Senza intoppi, tutto potrebbe essere chiuso a fine gennaio con la sottoscrizione definitiva del contratto. Questo calendario permetterebbe al Tesoro di preparare i cedolini con gli arretrati per febbraio. Se invece alcune fasi dovessero richiedere più tempo, secondo l’Ansa tutto si sbloccherebbe alla fine di marzo. (agg. di Silvana Palazzo)
MELONI: “VOGLIONO COMPRARE GLI ITALIANI”
Lo sblocco nella trattativa sui contratti statali, che consentirà ai dipendenti della Pubblica Amministrazione di ricevere gli accrediti degli arretrati maturati in questi anni, è stata letta da un’ampia parte del centrodestra come una pura manovra da campagna elettorale. Ad interpretare questo sentimento attraverso un post polemico su Facebook è stata Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia:”Mi chiedo se è normale che questo piccolo aumento arrivi casualmente in piena campagna elettorale? Come gli 80 euro sono arrivati casualmente durante le elezioni europee e il bonus diciottenni è arrivato durante il referendum costituzionale? Veramente la sinistra crede di potersi comprare il voto degli italiani con le mance elettorali degne della peggiore politica? Fratelli d’Italia è un’altra cosa. Noi preferiamo conquistarci la fiducia degli italiani con la nostra serietà e la nostra credibilità”. (agg. di Dario D’Angelo)
ARRETRATI ATTESI DA 270MILA PERSONE
Dunque, detto della tempistica che dovrebbe essere fissata nel mese di febbraio, sulle cifre si è parlato di massimi e minimi, ma sostanzialmente la media dei rimoborsi dovrebbe assestarsi sui 492 euro, che andrebbero dunque a coprire gli arretrati sull’aumento della retribuzione nel contratto degli impiegati Statali dal 2016 ad oggi. In circa 270.000 dovrebbero ricevere l’accredito degli arretrati, in misura come detto diversa a seconda della mansione ricoperta e della relativa retribuzione. Queste cifre sono ovviamente riferite all’accredito entro il mese di febbraio, altrimenti si aggiungerebbe una mensilità riguardo la cifra complessiva da ottenere. Con la corresponsione degli arretrati si chiuderà finalmente un lungo braccio di ferro tra Sindacati e Ministero, anche se a partire dal 2019 andrà di nuovo discusso il nuovo contratto, sperando che i tempi non siano lunghi come quelli per il triennio 2016/2018. (agg. di Fabio Belli)
ACCREDITI FRA 370 E 712 EURO: CORSA CONTRO IL TEMPO
Si prospetta essere un febbraio 2018 più ricco per i dipendenti statali che si vedranno in busta paga gli accrediti degli arretrati che saranno compresi fra i 370 ed i 720 euro per le classi contributive più alte. Un risultato importante, raggiunto in seguito all’intesa tra i sindacati ed il ministero, rappresentato nelle lunghe trattative dall’Aran. Il contratto, come ribadisce anche il Giornale di Puglia nella sua edizione online, sarà valido per 240 dipendenti statali e copre il triennio 2016/2018. Attualmente, dunque, è in atto una vera e propria corsa contro il tempo al fine di potersi accaparrare i fatidici accrediti degli arretrati maturati negli ultimi due anni e che arriveranno nel mese di febbraio prossimo. Poi, a partire da marzo, scatteranno i tanto attesi 85 euro dell’aumento a regime, sebbene rappresentino la cifra media. Il minimo contemplato sarà infatti di 63 euro, mentre il massimo di 117. Da non dimenticare poi, tra le altre novità in serbo anche il bonus eccellenza pari al 30%. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LE ALTRE NOVITÀ SUL RINNOVO
Buone notizie per i dipendenti statali dopo la firma per il rinnovo dei contratti. Il nuovo anno porterà nella busta paga una tantum con arretrati che vanno dai 370 ai 712 euro. Il primo valore riguarda la fascia retributiva più bassa, l’altro invece quella più alta. Per la fascia intermedia invece gli arretrati potrebbero ammontare a 492 euro. Tra le novità legate al rinnovo dei contratti statali anche la stretta contro gli abusi della legge 104: i permessi andranno inseriti in una programmazione mensile e solo in caso di documentata necessità la domanda potrà essere presentata nelle 24 ore precedenti. Inoltre, le tutele previste per le terapie salvavita vengono estese anche ai giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali dei trattamenti, con un limite temporale di quattro mesi. Come riportato da Repubblica, in arrivo anche permessi ad hoc per le visite specialistiche. (agg. di Silvana Palazzo)
CONTRATTI STATALI, ARRIVANO GLI ARRETRATI
Dai 370 ai 712 euro: sono le somme degli arretrati che gli statali si ritroveranno in busta paga grazie al nuovo contratto. Questo è il risultato dell’intesa tra sindacati e Aran, l’agenzia che ha trattato per conto del governo. Siglato poco prima di Natale, il contratto è valido per 240mila dipendenti e copre il triennio 2016-2018. Ora è corsa contro il tempo per fare arrivare gli arretrati nello stipendio di febbraio. Da marzo poi scatteranno gli 85 euro in media dell’aumento a regime. Si va da un minimo di 63 euro ad un massimo di 117, ma risulterà di almeno 84 euro per tutti grazie ad un extra di 21-25 euro mensili da riconoscere alle fasce retributive più basse. Inoltre, le amministrazioni più ricche potranno contare su un plus nel salato accessorio. Tra i punti principali del nuovo contratto degli statali anche il bonus eccellenza del 30%. Le organizzazioni dei lavoratori non saranno più solo informate sulle decisioni prese dall’amministrazione, ma si darà vita ad un confronto, potendo contrattare sulle materie che hanno riflessi sugli orari e sull’organizzazione del lavoro.
ARRETRATI E NOVITÀ DOPO L’INTESA
Oltre agli aumenti mensili tabellari, in media di 85 euro a decorrere da marzo 2018, gli statali riceveranno anche gli arretrati maturati in più di due anni, in base al rinnovo contrattuale 2016-2018. Le cifre, che verranno versate in un’unica soluzione, saranno corrisposte in base agli incrementi mensili della retribuzione tabellare, comprese le tredicesime, dagli anni 2016, 2017 e i primi due mesi del 2018, presumendo che gli aumenti in busta paga arriveranno effettivamente a marzo. Tra le novità anche l’orario di lavoro “elastico”, con fasce di tolleranza in entrata e in uscita. Inoltre, è stata anche potenziata la possibilità di passare al part time. Il lavoratore, su base volontaria e a titolo gratuito, potrà cedere ad un altro dipendente, che abbia necessità familiari o di salute, la parte che eccede le quattro settimane di ferie di cui ognuno deve necessariamente fruire. Le ore potranno essere spacchettate.