In una intervista rilasciata ieri a Massimo Giannini su Radio Capital, nella trasmissione “Circo Massimo”, il ministro Madia è tornata a trattare il tema del rinnovo per tutti gli statali, ponendo l’accento sulla particolare e delicata situazione dei precari nella Pubblica Amministrazione, specie per sanità e ricerca. La responsabile di Palazzo Vidoni ha sottolineato come finora tra Riforma e Manovra, con gli sforzi messi in atto sulle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato e di altre forme contrattualistiche sarà possibile «superare al 90% il precariato storico anche negli enti di ricerca». La Madia ha parlato di circa 50 milioni euro dal 2019 e con risorse predisposte per tutto il CNR. Ora non resta che vederne una conferma nella lettura finale della Manovra e soprattuto nell’accordo da chiudere con i sindacati possibilmente entro fine 2017.
DATI INPS E FURBETTI DEL WEEKEND
A sostegno della estrema necessità di porre nel rinnovo dei contratti statali una norma che dia una “sistemata” ai furbetti del weekend, arrivano i dati Inps che offrono una linea piuttosto urgente da imprimere alla trattativa per sistemare anche questa “anomalia”. Il lunedì è il giorno di massima assenza dal lavoro nella Pubblica Amministrazione e con il più alto grado di certificati medici presentati rispetto agli altri giorni della settimana. Lo si legge nell’Osservatorio Inps sui certificati di malattia nel quale si sottolinea che sono stati 18,9 milioni i certificati di malattia trasmessi dai lavoratori nel 2016, di cui 12,6 milioni hanno riguardato il settore privato e 6,3 milioni la Pubblica Amministrazione, con i primi che sono aumentati del 4,4% mentre i secondi sono scesi, anche se in misura del tutto irrilevante (-0,03%). In molti casi si tratta della semplice equazione, ”la domenica si esce di più = più facile ammalarsi” ma in tutti gli altri casi il “trucchetto” per avere un giorno di weekend in più è purtroppo una triste e costante “abitudine” degli italiani. Ora nella bozza di contratta la norma per il licenziamento derivante proprio da assenze “strategiche”, assentarsi di lunedì e venerdì o a ridosso delle feste potrebbe comportare la sospensione dall’ufficio e della retribuzione e addirittura illicenziamento, ha confermato il Ministro Madia nei giorni scorsi.
IL NODO MOBBING
Dopo le molestie sessuali, i permessi “allegri” prima e dopo il weekend e i famosi furbetti del cartellino, sul fronte licenziamento all’interno del possibile nuovo accordo sui contratti statali, emerge un altro “problema” finora non preso in considerazione nella parte di trattativa tra Aran e sindacati. Si tratta del mobbing, in più occasioni tirato in ballo ma mai veramente considerato come un problema/piaga da mettere in ferreo controllo con le nuove normative della Pubblica Amministrazione. È di ieri una lettera accorata e interessante inviata da un ex dirigente scolastico, ora in pensione, al portale online La Tecnica della Scuola: «Ho appreso dalla stampa che il nuovo contratto prevede il licenziamento del dipendente responsabile di abusi sessuali. Nel pubblico impiego e nella scuola è molto diffuso il grave problema del mobbing. Purtroppo di mobbing non si parla, non ne parlano le amministrazioni statali , non ne parla il governo, non ne parlano i sindacati. Il problema c’è, esiste ma nessuno vuole vederlo e quindi affrontarlo. Tutti sappiamo cosa è il mobbing, tutti conosciamo quali sono le sue conseguenze. La persona vittima di mobbing viene letteralmente devastata, distrutta e sul piano psicologico, sul piano fisico e relazionale. la sua vita personale e familiare è fortemente compromessa». Anche i sindacati negli scorsi mesi avevano sottolineato l’importanza di mettere nelle bozze di discussioni per i licenziamenti nella Pa anche il fronte del mobbing, ma poi non se n’è fatto nulla e ora alcune sigle di categoria lamentano un mancato intervento in un fronte di certo non sottovalutatile sia nel pubblico che nel privato.
FURBETTI DEL WEEKEND RISCHIANO IL LICENZIAMENTO
Nel settore “licenziamenti” dell’ultima bozza di rinnovo del contratto statale, il tema dei cosiddetti “furbetti del weekend” è tornato di stretta attualità, con pronte nuovi provvedimenti simili a quelli per chi è scoperto a compiere molestie sessuali (come potete vedere qui sotto). Da volere del Ministro Madia, è confermata una decisa stretta alle assenze ingiustificate: per tutti quei dipendenti statali che si assentano più volte e in maniera molto sospetta in prossimità dei giorni festivi, potrebbe arrivare finalmente un inasprimento di provvedimenti. Per questi “furbetti del weekend”, le sanzioni saranno graduate nella nuova riforma Pa, ma si inaspriscono: sospensione da 11 giorni a 6 mesi fino a due assenze ingiustificate dal servizio di continuità con le giornate festive (o riposto settimane, o assenze ingiustificate collettive in periodi ad alto tasso di intensità lavorativa). Ma attenzione, qui la novità: è previsto licenziamento immediato e senza preavviso nel caso di comportamento reiterato (quindi anche una sola volta più di 2) della fastidiosa e sgradevole usanza.