La riforma delle pensioni targata Fornero è stata criticata da diverse parti, ma non tutti sono convinti che abbia causato problemi all’occupazione giovanile. Tra questi non si può però annoverare Alberto Balocco, a capo della storica azienda dolciaria piemontese, che in un colloquio con tiscali.it ha detto che per tenere i conti pubblici in regola, in Italia “è stata fatta una riforma delle pensioni devastante che ha creato un mercato del lavoro stagnante che impedisce ai lavoratori più anziani di uscire e a quelli più giovani di entrare”. Le parole di Balocco sono importanti perché arrivano da chi ritiene importante assumere forze giovani in azienda, perché hanno una competenza culturale e tecnica superiore. Sono più predisposti all’innovazione e a mettersi in gioco rispetto ai lavoratori più anziani”. Dunque, secondo Balocco, non sono le imprese a non voler assumere i giovani, ma è stata la politica in tanti anni a creare una sorta di “stagno” al posto del mercato del lavoro.



Il Governo Gentiloni sulla riforma pensioni sta dando seguito a quanto fatto dal precedente esecutivo occupandosi del pacchetto della riforma delle pensioni approvate all’interno dell’ultima Legge di Stabilità che peraltro è stato l’ultimo atto di Matteo Renzi prima di presentare le proprie irrevocabili dimissioni. In particolare il Governo si sta occupando dei decreti attuativi per mezzo dei quali l’anticipo pensionistico (Ape) e tutte le altre novità, saranno a tutti gli effetti opzionabili dai lavoratori a partire dall’1 maggio. A tal proposito il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha fatto diffondere nelle ultime ore un comunicato ufficiale con il quale è stato annunciato un incontro in data 21 febbraio con i rappresentanti delle tre principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) per parlare dei decreti attuativi ma anche di altre possibili ambiti dove prevedere nuovi interventi a favore di pensionati oppure di lavoratori in procinto di entrare nel sistema previdenziale. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.



Il 21 febbraio Governo e sindacati si incontreranno per tornare a parlare di riforma delle pensioni e Susanna Camusso promette di non “fare sconti” all’esecutivo. Durante la manifestazione svoltasi sabato per parlare dei referendum promossi dalla Cgil, la leader del sindacato di Corso d’Italia ha spiegato che non ci si può ritenere soddisfatti di quanto fatto finora in tema di previdenza. Oltre alla battaglia a fianco dei lavoratori precoci per la Quota 41, la Camusso ha detto che un obiettivo importante sarà quello di fare in modo che la pensione l’abbiano anche i giovani e non solo coloro che sono vicini all’età pensionabile. In effetti la fase due del confronto tra Governo e sindacati dovrebbe essere dedicata proprio ai giovani. Resta da capire se l’esecutivo sarà disposto a varare la Quota 41 per tutti.



Negli ultimi giorni lo spread tra Btp e Bund è tornato a salire, non certo ai livelli del 2011, ma riportando comunque alla mente di alcuni italiani quel periodo. Secondo Francesco Paolo Capone, di fronte a questa situazione non sono però sufficienti le rassicurazioni di Pier Carlo Padoan, “che solo fino a quale settimana fa negava la necessità di una manovra correttiva”. Lavoratori, pensionati, famiglie e disoccupati, ha aggiunto il Segretario generale dell’Ugl, “sono davvero esausti sia per le condizioni in cui continuano a vivere dal 2011 a oggi, sia per le continue ‘manipolazioni’ di un sistema che ha saputo solo cancellare diritti e drenare risorse economiche del ceto medio nonché ridimensionare la sovranità di un popolo”. C’è insomma chi non dimentica che nel 2011 un grande prezzo da pagare è stata la Legge Fornero e che nuovi sacrifici sarebbero difficili da tollerare.

Pensioni e voucher, i temi dell’intervista su AgenPress del ministro Giuliano Poletti: nei giorni caldi delle definizioni per il decreto legge sugli Statali e sulla riforma Pensioni, al ministro è stato chiesto cosa intende pianificare sulla questione voucher dopo che la Consulta ha permesso un referendum proprio sul tema voucher nei prossimi mesi. «la data sarà fissata. Ma chiariamo una cosa. I voucher non c’entrano niente con il Jobs act e con Poletti. Da quando i buoni lavoro furono istituiti, nel 2003, tutti i governi ne hanno ampliato l’utilizzabilità. Noi invece lavoriamo per tenerli sotto controllo. Abbiamo vietato i voucher negli appalti e introdotto il monitoraggio dei buoni, e prepariamo nuove misure per circoscriverli al lavoro occasionale, come era in origine». Dunque sarà pronto un decreto legge su queste tematiche? Poletti non lo esclude, e aggiunge, «Cerchiamo però un’intesa col Parlamento che sta esaminando varie proposte di legge. Decideremo insieme quale è lo strumento legislativo migliore. Per il governo una cosa è chiara: si potrà continuare a usare i voucher solo per attività realmente occasionali e mai per sostituire contratti di lavoro». Ne parlerà con i sindacati il 21 febbraio? «Ho convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per aprire la discussione sulla fase due della riforma previdenziale e ad affrontare i temi delle pensioni dei giovani lavoratori, in particolare quelli con carriere discontinue».

Buone notizie per i liberi professionisti che, usufruendo della rateizzazione degli oneri, intendono ricongiungere i contributi di diversi periodi lavorativi (cosa diversa dal cumulo contributivo gratuito inserito nella riforma delle pensioni). L’Inps ha infatti comunicato con una circolare che, essendo stato il tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo misurato dall’Istat negativo per il 2016, non sarà applicato alcun interesse sulle rate alle domande presentate nel corso dell’anno. Come ricorda pensionioggi.it, a essere interessati da questa novità sono i liberi professionisti che intendono trasferire i contributi versati all’Inps o ad altra cassa professionale in quella in cui sono iscritti o viceversa. Data l’onerosità della ricongiunzione, il fatto che non ci siano interessi da versare rende l’operazione più interessante e vantaggiosa.