Dall’incontro di oggi con i sindacati, non saranno chiariti solamente i dettagli del piano assunzioni nella PA: il decreto Madia che verrà pubblicato entro fine mese prevede ulteriori novità sui contratti statali, sul Testo Unico del Pubblico Impiego e le ultime novità sulla vicenda delle assenze di massa. Il contratto che dovrà essere siglato nel 2017 introdurrà nuove disposizioni sul licenziamento che andranno a colpire non soltanto gli assenteisti ma anche i dipendenti statali che si macchieranno di comportamenti poco decorosi per la Pubblica Amministrazione. Non solo, per il Ministro Madia e per il governo, l’obiettivo è quello di evitare assenze e rallentamenti della macchina pubblica in occasione di eventi con interesse pubblico.



Ieri sera, alla vigilia dell’incontro con il ministro Madia per il piano assunzioni e per tutti i nodi aperti della PA, ha parlato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava che ha provato a fare il punto sull’esigenza massima della Pubblica Amministrazione nel settore assunzioni. «È importante sanare una lunga storia di precariato e permettere di utilizzare nella p.a forme di contratto come l’apprendistato qualificato, cosi’ da dare spazio a giovani laureati». Non solo, la Cisl insiste con il Governo per inserire nel decreto Madia anche la defiscalizzazione dei premi: «su questo siamo a buon punto, e l’inizio è positivo», commenta il segretario generale della Confsal Unsa. L’incontro di oggi vedrà l’attenzione dell’intera PA per capire se le proposte del ministro verranno accolte dalla maggioranza dei sindacati e si vedrà confermato quel primo accordo del 30 novembre scorso. 



È stato fissato per oggi pomeriggio l’incontro tra sindacati e Marianna Madia per il piano assunzioni nella Pubblica Amministrazione: dopo mesi di voci e anticipazioni su quanto dovesse essere inserito nella riforma Madia, si è giunti praticamente al varo del piano stilato dal ministro PA su tutti it eni aperti nel Pubblico Impiego. «Il piano straordinario di assunzioni per il superamento del precariato storico della Pubblica amministrazione interesserà quanti hanno maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi», è filtrato dall’Ansa ieri sera confermando le voci degli ultimi giorni. L’anzianità richiesta dunque dal mondo della PA per poter definitivamente uscire dalla forma del precariato sarebbe fissata dal ministro Madia a 3 anni: nelle bozze della riforma Madia finora circolate, infatti, il numero di anni non era ancora stato specificato. Si tratta anche di dare risposte all’Europa, che da tempo ha acceso un faro sui contratti a termine nella Pa, riporta ancora l’Ansa. 



Nell’incontro di oggi sul piano assunzioni Pa, il ministro Madia intende portare sul tavolo il numero 3, come gli anni di anzianità per poter uscire dal precariato nel mondo del Pubblico Impiego. La ministra della Semplificazione e della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha convocato per oggi pomeriggio alle 15,30 le organizzazioni sindacali. L’oggetto dell’incontro è il “riordino della disciplina del lavoro pubblico”, incluse le “questioni annesse” alla delega per la riforma. Al centro dell’incontro il riordino della disciplina del lavoro pubblico. Oltre a Cgil, Cisl e Uil, saranno presenti a Palazzo Vidoni altre dieci sigle sindacali (Cisal, Cgs, Cida, Codirp, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb, Usae). Sul piatto anche i problemi dei contatti statali, del rinnovo del Testo Unico sui licenziamenti della Pubblica Amministrazione: ma è il piano di assunzioni che rende ancora più importante l’incontro di oggi, forse l’ultimo prima della definitiva bozza della riforma Madia.