Mercoledì scade la domanda da presentare per vedere riconosciuti i lavori usuranti per la nuova fase delle pensioni e stando alle direttive stabilite dall’Inps alcuni termini sono stati rinnovati dopo le ultime decisioni approvate dal Ministero del Lavoro prima della Manovra di Bilancio. la presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre i termini di cui sopra comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a: a) un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari ad un mese; b) due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi; c) tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.



, la scadenza è a breve e sta scatenando tutte le ultime istruzioni per poter iscriversi in tempo: mercoledì 1 marzo, tra meno di 48 ore, l’Inps ha fissato il termine per la presentazione della domanda di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, per l’appunto quegli “usuranti” rinnovati nelle nuove norme del Governo in Manovra di Bilancio. La domanda resta l’unica modalità per poter fruire dei benefici sanciti dal decreto legislativo 21 aprile 2011, n.67. A renderlo noto è l’Inps, in una nota rivolta ai lavorati che entro il 31 dicembre 2017 maturano i requisiti agevolati per l’accesso al trattamento pensionistico. Chi invece li matura a partire dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018, ha tempo fino all’1 maggio per presentare la domanda. A quali dipendenti si riferisce tale scadenza? Ovviamente per tutti i lavoratori dipendenti che svolgono mansioni ritenute particolarmente faticose e pesanti, e individuate dal decreto legislativo 67/2011. Questi sono ritenuti meritevoli di accedere ai benefici poiché non solo svolgono mansioni particolarmente faticose, come ad esempio i lavori in miniera o quelli notturni, ma che hanno un rischio professionale intenso, come riporta Adnkronos.



Nella nota diffusa dall’Inps sulle pensioni dei lavoratori usuranti una precisazione è d’obbligo per l’ente previdenziale: « la presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre i termini di cui sopra comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a: un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari ad un mese; due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi; tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi». Nella successiva circolare diffusa negli scorsi giorni in previsione della scadenza del prossimo 1 marzo 2017, l’ines ha aggiunto come «saranno poi diramate le istruzioni operative per l’applicazione del decreto legislativo n. 67 del 2011, come modificato dall’articolo 1, commi da 206 a 208, della legge n. 232 del 2016, ai sensi del quale, dall’1 gennaio 2017, gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti per almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, ovvero, per almeno metà della vita lavorativa complessiva, possono conseguire il trattamento pensionistico anticipato senza dover attendere l’apertura della cosiddetta finestra mobile dal perfezionamento dei requisiti pensionistici ai quali, in via transitoria, non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni dal 2019 al 2025».

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