Pochi giorni fa Matteo Salvini aveva detto di volere una riforma delle pensioni che consentisse di andare in pensioni a 60 anni con 40 anni di contributi. Dichiarazioni che non erano piaciute ai lavoratori precoci, dato che nel loro caso questa modifica del sistema previdenziale non si sarebbe dimostrata vantaggiosa. Ora però sul gruppo Facebook “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti” è stato pubblicato un post in cui uno dei membri del gruppo riferisce di aver avuto un’informazione importante da un attivista della Lega Nord: la proposta di Salvini prevederebbe il diritto alla pensione dopo 40 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Chiaro che così la situazione sarebbe meglio della richiesta Quota 41, ma in molti non si fidano e lo stesso precoce autore del post vorrebbe avere qualche conferma in più sulla posizione ufficiale della Lega Nord su questo tema.



Non si può certo parlare di riforma delle pensioni, ma una novità importante è in arrivo per la maggioranza dei pensionati. L’Inps ha infatti presentato, durante la Settimana dell’amministrazione aperta, il nuovo modello di cedolino pensione e servizi collegati. L’ente guidato da Tito Boeri ha deciso di compiere delle modifiche partendo dalle domande più frequenti rivolte dai pensionati e dai pensionandi all’Istituto. Così sono stati messi in evidenzia gli “eventi recenti” che permettono in un click di accedere alla Certificazione unica, al confronto tra i cedolini, al modello Obis M. Vi è poi un campo dove poter ricercare le tra le domande e le risposte più frequenti. Ci sarà anche un accesso più rapido alle informazioni sullo stato delle domande di pensione e l’Inps ha fatto sapere che presto metterà a punto anche la versione mobile per rendere questi servizi accessibili anche dagli smartphone. 



Mentre non ci sono novità sulla riforma delle pensioni, dopo che ieri non c’è stato l’incontro tra Governo e sindacati, di fronte all’approvazione della legge delega sul reddito di inclusione, il Movimento 5 Stelle ricorda la sua proposta di reddito di cittadinanza, che avrebbe un effetto anche previdenziale. Sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un post in cui si ricordano i punti forti della proposta pentastellata, che avrebbe un vasto raggio di azione. “Guadagni 400 euro? Con il Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle ricevi 380 euro che ti consentono di uscire dalla povertà. Guadagni 0? Ne ricevi 780. Hai una pensione di 500 euro? Ne ricevi 280”, si legge nel post, in cui si ricorda che sono ormai 4 anni che la proposta di legge su questo tema giace in Parlamento senza che venga sottoposta al voto. 



Botta e risposta tra Cgil e Inps. Non c’entra la riforma delle pensioni, ma il conguaglio degli assegni. Lo Spi aveva infatti segnalato “conguagli impazziti” che avevano portato fino all’azzeramento della pensione, sostenendo che l’Inps avesse imputato il tutto a un malfunzionamento della nuova piattaforma fiscale. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha fatto però sapere di non aver rilevato “alcun malfunzionamento” della piattaforma. L’Inps ha quindi detto che le situazioni segnalate derivano dalle nuove modalità d’applicazione dei conguagli di fine anno 2016. Le quali prevedono che, nelle ipotesi di incapienza, possano derivare posizioni con pensioni azzerate. Infatti la rateizzazione è possibile solo per i titolari di pensione non superiore a 18.000 euro lordi annui, per i quali viene effettuata d’ufficio una dilazione senza interessi per 11 rate di uguale importo. 

Saltato l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, in particolare sui decreti attuativi dell’Ape che ancora non sono stati emanati, la giornata di ieri sembrava abbastanza piatta sul fronte delle novità previdenziali. Ci ha pensato il Sindacato pensionati italiani, con un comunicato, a mettere in allarme diversi pensionati italiani. “Ci risultano da molteplici segnalazioni in tutta Italia conguagli ‘impazziti’ e non meglio specificati sulle pensioni in pagamento da gennaio. In alcuni casi l’assegno di marzo è stato del tutto azzerato, in altri invece sono state operate erroneamente e impropriamente delle trattenute”, recita infatti una nota del sindacato che aderisce alla Cgil. In buona sostanza sembrerebbe che ci siano stati diversi pensionati che alcuni giorni fa, al momento di incassare la pensione di marzo, si sono ritrovati con una brutta sorpresa, dovuta al conguaglio che si effettua proprio con questa mensilità. Fortunatamente per loro l’Inps ha sbagliato i conti e riavranno il maltolto, ma può darsi che qualcuno abbia subito lo stesso trattamento senza accorgersene, magari perché l’errore nel calcolo del conguaglio è stato minimo. Proprio per questo il sindacato suggerisce di rivolgersi alle sedi del patronato Inca-Cgil. Lo Spi fa anche sapere che l’Inps attribuisce gli errori a un malfunzionamento delle nuova piattaforma fiscale, ma ha chiesto in ogni caso all’Istituto nazionale di previdenza sociale di intervenire quanto prima per risolvere la situazione e restituire le somme indebitamente trattenute ai pensionati. Per certi versi, quindi, i sindacati si prendono una piccola “rivincita” nei confronti di Tito Boeri, che nei giorni scorsi aveva parlato dei privilegi previdenziali di cui godono i sindacalisti, promettendo la loro cancellazione.

Una riforma delle pensioni, insieme a interventi per aumentare l’occupazione e la sicurezza dei cittadini sono le priorità che Aida Romagnuolo indica come le principale per il Molise. L’esponente di Noi con Salvini ha incontrato alcuni simpatizzanti e primonumero.it ha riportato alcune sue dichiarazioni. Tra le altre cose ha parlato della “condizione psicologica che oggi avvertono sia i pensionati preoccupati di vedersi dimezzata la retta mensile, e chi invece, in pensione ci andrà tra una ventina di anni ed è consapevole che non la riscuoterà mai”. Bisogna dunque dal suo punto di vista fare qualcosa, in particolare, com’è comprensibile, a livello nazionale.