La trattativa per il rinnovo dei contratti statali deve essere ripresa all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, dopo che i sindacati hanno firmato lo scorso 30 novembre con il governo l’accordo quadro per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici bloccati dal 2009. In seguito all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dei decreti della riforma della Pubblica amministrazione i sindacati chiedono che l’iter sia avviato. I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Franco Martini, Maurizio Bernava e Antonio Foccillo hanno infatti rinnovato la richiesta “di una rapida apertura della stagione contrattuale, con l’emanazione degli atti di indirizzo all’Aran, che devono a loro volta essere conformi con la medesima intesa del 30 novembre”. Il giudizio dei sindacati sui decreti non è positivo e sottolineano che “l’iter che porterà all’approvazione definitiva dei provvedimenti vedrà impegnate le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, con le Federazioni di categoria e il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, in un confronto con il Governo e nell’interlocuzione di merito, e non formale, con le Commissioni parlamentari e la Conferenza Unificata per la modifica dei contenuti non ancora coerenti con gli obiettivi condivisi con l’accordo del 30 novembre”.



Ancora non si vede la luce per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali. E i sindacati continuano ad incalzare il governo dopo l’accordo firmato lo scorso 30 novembre per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. La scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato i decreti per la riforma della Pubblica Amministrazione: il giudizio dei sindacati in merito è però negativo. I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Franco Martini, Maurizio Bernava e Antonio Foccillo hanno infatti confermato “il giudizio di insufficienza già espresso nel corso dell’audizione delle parti sociali” ed hanno espresso “su molti punti preoccupazioni aggiuntive circa il rischio di una ulteriore distanza con quanto definito dall’accordo siglato il 30 novembre 2016 da Governo e organizzazioni sindacali”. “Cgil, Cisl e Uil – sostengono i segretari confederali – ribadiscono che le modifiche alle norme vigenti devono rendere chiara la piena affermazione della funzione della contrattazione nel lavoro pubblico, dopo gli otto anni di blocco, attraverso l’esplicito trasferimento dalla legge alla contrattazione delle principali materie connesse alla condizione e alla organizzazione del lavoro”. Per il rinnovo dei contratti statali i sindacati lavoreranno per mantenere quanto previsto dall’intesa firmata a fine 2016 con il ministro della Pubblica ammninstrazione Madia.

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