Siamo al secondo giorno di pagamenti per le pensioni 2017 e almeno fino al prossimo anno la modalità di riscossione rimarrà la medesima, fino a quando entrerà in vigore il nuovo regolamento stabilito dal Decreto Pensioni del maggio 2015. Nel frattempo, andiamo a vedere quali sono state le eventuali ultime modifiche sul fronte della riscossione in termini pratici, in questo caso per comprendere come avviene la delega a terzi per riscuotere l’assegno pensionistico. Il portale Inps riporta tutte le ultime specifiche sulla possibilità di delegare a una persona terza la riscossione della pensione: «Nel solo caso di pagamento allo sportello, si può delegare una persona di fiducia per riscuotere la pensione. Non è possibile essere delegati a riscuotere per più di due pensionati». In questo caso ultimo caso di imitazione, sono esclusi i tutori incaricati dalle autorità giudiziari o coloro che per dovere d’ufficio riscuotono le pensioni per le persone ricoverate in case di cura o comunità di anziani. Secondo le ultime specifiche rilasciate dal portale Pagamenti online, «La delega può essere richiesta all’Inps al momento della domanda di pensione oppure successivamente. La firma del pensionato deve essere autenticata dal funzionario dell’Inps che riceve la domanda o dalle altre autorità indicate nell’apposito modulo. L’Inps rilascia una copia della delega al pensionato per la riscossione delle rate giacenti e, d’ufficio, comunica i dati del delegato all’ufficio pagatore per le rate successive»



Scatta oggi il secondo giorno di pagamento delle pensioni 2017 per quanto riguarda il terzo mese dell’anno. Ieri era il primo giorno bancabile del mese, utile per l’erogazione dell’assegno pensionistico. Le novità che erano state previste per il 2017 sono state applicate solo lo scorso mese di gennaio visto che nel decreto Milleproroghe il Governo ha rimandato al prossimo anno la riforma del pagamento delle pensioni. Nel 2018 gli assegni saranno erogati il secondo giorno bancabile di ogni mese: così è stato anche il mese scorso ma così non sarà questo mese. Il pagamento delle pensioni è previsto infatti domani 1 marzo 2017. Lo slittamento che era stato previsto, ma che è poi saltato, aveva creato malumori tra i pensionati perché in questo modo il pagamento degli pensioni sarebbe avvenuto non a inizio mese. Inoltre ci sarebbe stata una differenze tra banche e Posta in quei mesi in cui il secondo giorno bancabile sarebbe caduto di sabato: la Posta avrebbe provveduto all’erogazione delle pensioni mentre in banca l’assegno si sarebbe potuto riscuotere solo il lunedì successivo. Ecco invece l’elenco completo per i pagamenti dei prossimo mesi, il calendario con tutte le date del 2017: Marzo – Mercoledì 1 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Aprile – Sabato 1 – Primo giorno bancabile per Poste e Lunedì 3 – Primo giorno bancabile per banche; Maggio – Martedì 2 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Giugno – Giovedì 1 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Luglio – Sabato 1 – Primo giorno bancabile per Poste e Lunedì 3 – Primo giorno bancabile per banche; Agosto – Martedì 1 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Settembre – Venerdì 1 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Ottobre – Lunedì 2 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Novembre – Giovedì 2 – Primo giorno bancabile per Poste e banche; Dicembre – Venerdì 1 – Primo giorno bancabile per Poste e banche.



Il pagamento delle pensioni da tutti gli sportelli INPS scattato ieri come prima data possibile per il ritiro degli assegni in Banca o in Posta: in alcune zone d’Italia però la vigilia del pagamento ha visto non poche polemiche e contrasti con alcune sigle sindacali che contestano all’INPS notevoli ritardi nei vari servizi minimi concessi alla clientela. È il caso di Trento dove da ieri il sindacato USB protesta in piazza davanti alla sede dell’ente previdenziale: l’obiettivo è finalizzato a rendere più efficiente e funzionale l’istituto. I sindacati hanno spiegato che i ritardi nel pagamento dei servizi come la Naspi (ex disoccupazione), gli assegni o la pensione, non dipendono dai lavoratori ma sono dovuti ad un’organizzazione del lavoro che risponde a logiche politico/sindacali anziché alla soddisfazione dell’utente. Spiega i segretario regionale Ezio Casagranda, «Abbiamo discusso sul processo, spesso carsico, di privatizzazione dell’istituto messo in campo da governo e dallo stesso Boeri, che il mancato funzionamento dell’Inps viene preso a pretesto per spingere verso la previdenza privata, del blocco della assunzioni, alla riduzione del personale addetto alla produzione mentre sono aumentati i servizi richiesti. Il tutto senza dimenticare che i ritardi nell’erogazione dei servizi sono dovuti anche ad un utilizzo distorto del personale come nel caso delle “buste arancioni”, che altro non sono che uno spot a favore delle pensioni private e delle compagnie assicurative».

Leggi anche

Rivalutazione pensioni 2025/ Si torna indietro e a scaglioni: le regole (26 ottobre)