Il rinnovo dei contratti statali riguarda anche il comparto scuola. Gli insegnanti fanno parte infatti dei dipendenti pubblici che aspettano dal 2009 l’aumento degli stipendi. La trattativa non è ancora conclusa e ci sono ancora polemiche da parte dei sindacati sullo stanziamento del governo per gli incrementi salariali. Per quanto riguarda la scuola, secondo il sindacato Anief, lo stipendio degli insegnanti “rimarrà sostanzialmente fermo fino al 2021”. E’ presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal Marcello Pacifico a sottolinearlo, specificando che proprio per questa l’Anief sta depositando i ricorsi “per recuperare come aumento da settembre 2015 la metà del costo dell’inflazione prevista per legge (13,5%) e certificata dalla Ragioneria dello Stato, per garantire la progressione di carriera a tutti fin dal terzo anno di servizio nel rispetto del principio della parità retributiva e della giurisprudenza comunitaria”. Il sindacato si rivolge a tutti gli insegnanti neo assunti inviino entro agosto “la diffida per interrompere la prescrizione quinquennale per l’impugnazione dei decreti di ricostruzione di carriera emessi nel 2012”. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



Si attende ancora la ripresa della trattativa per il rinnovo dei contratti statali. I dipendenti pubblici aspettano l’aumento degli stipendi dal 2009 ma ancora il tavolo tra goveno e sindacati non è chiuso. Lo scorso 30 novembre c’è stata la firma dell’accordo quadro tra il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e Cgil, Cisl e Uil: l’intesa prevede un incremento di 85 euro medi lordi. La trattativa sarebbe dovuta però proseguire all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ma non ci sono stati ancora incontri ufficiali con le parti sociali visto che prima deve arrivare la direttiva da parte del ministro Madia. 



Intanto lo stesso ministro ha fatto sapere quali sono le risorse stanziate per il rinnovo dei contratti statali, precisando che al momento si tratta solo della metà della cifra complessiva che sarà necessaria per garantire l’aumento previsto nell’accordo di fine 2016. In occasione dell’annuncio, lo scorso 8 marzo, della firma del decreto sblocca risorse, il ministro Madia ha fatto sapere che le cifre destinate al rinnovo dei contratti statali sono “per il 2016 300milioni, per il 2017 900milioni (600+300) e per il 2018 1,2 miliardi (900+300 milioni). In tutto ci vorranno 2,5 miliardi di euro per garantire aumenti medi mensili di 85 euro”. Su questo punto però i sindacati hanno già espresso pareri negativi, chiedendo al governo di rispettare gli accordi sottoscritti.

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