I tempi della trattativa per arrivare al rinnovo dei contratti statali sembrano allungarsi. Dopo tanti anni di attesa – è dal 2009 che l’aumento degli stipendi è bloccato – i dipendenti pubblici stanno infatti ancora aspettando che governo e sindacati firmino il rinnovo dei contratti statali. La trattativa, che è stata avviata con la firma dell’accordo quadro di fine 2016, deve ora proseguire all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni: il tavolo tecnico potrà però essere aperto solo dopo che il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia avrà inviato la direttiva. Il ministro nei giorni scorsi ha assicurato che questo avverrà a breve, visto che lo scorso 8 marzo è stato firmato il decreto sblocca risorse. Quella però dello stanziamento del governo per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici è una delle questioni ancora aperte per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali. Tra le risorse stanziate lo scorso anno e quest’anno si arriva a circa la metà, in base a quanto chiarito dallo stesso ministro Madia, di quanto necessario per garantire gli 85 euro medi lordi mensili in più stabiliti dall’intesa del 30 novembre 2016. Il resto delle risorse sarà stanziato il prossimo anno e su questo punto i sindacati hanno già espresso il loro parere negativo. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Potrebbe essere a rischio la firma del rinnovo dei contratti statali. La trattativa che deve portare all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici non è infatti ancora chiusa. E i sindacati sono sul piede di guerra, in particolare per quanto riguarda la questione delle risorse che il governo intende stanziare per il rinnovo dei contratti statali. Nell’accordo firmato lo scorso 30 novembre governo e Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un’intesa per un aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici di 85 euro medi lordi mensili. Per il sindacato della scuola Anief però per gli insegnanti sarebbe meglio non firmare il rinnovo dei contratti statali perché in base a una sentenza della Consulta del 2015 ciascun lavoratore “avrebbe già comunque garantiti 22 euro in più in busta paga” perché “dal mese di settembre 2015 lo Stato avrebbe pertanto dovuto versare a ogni dipendente 105 euro di aumento medio”. Dunque secondo l’Anief un accordo per il rinnovo dei contratti statali potrebbe essere firmato “solo garantendo 103 euro in più, come è avvenuto nel settore privato”. Dunque, oltre alla ripresa della trattativa tra governo e sindacati, dovrà anche essere sciolto il nodo delle risorse ancora sul tavolo.