Sul rinnovo dei contratti statali i sindacati non sembrano avere una linea univoca: i confederali Cgil, Cisl e Uil hanno infatti firmato lo scorso 30 novembre l’accordo quadro con il governo per un aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici di 85 euro medi lordi mensili. Ma il sindacato della scuola Anief ha contestato questa cifra che sarebbe prevista anche per il rinnovo dei contratti statali degli insegnanti, sottolineando che il rinnovo dei contratti statali potrebbe essere firmato “solo garantendo 103 euro in più, come è avvenuto nel settore privato”. Per quanto riguarda infatti i docenti, l’Anief fa sapere che in base a una sentenza della Corte Costituzionale del 2015 ciascun lavoratore “avrebbe già comunque garantiti 22 euro in più in busta paga” perché “dal mese di settembre 2015 lo Stato avrebbe pertanto dovuto versare a ogni dipendente 105 euro di aumento medio”. La trattativa ancora in corso per arrivare allo sblocco dei contratti statali fermi dal 2009 potrebbe vedere quindi un contrasto tra i sindacati nei prossimi mesi. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



I dipendenti pubblici che aspettano ancora il rinnovo dei contratti statali attendono che i sindacati siano convocati all’Aran per la ripresa della trattativa che deve portare all’aumento degli stipendi fermi dal 2009. La firma del rinnovo sembrava vicina dopo che lo scorso 30 novembre era stato siglato dal governo e dal Cgil, Cisl e Uil l’accordo quadro per un incremento salariale di 85 euro medi mensili lordi. Poi c’è stato un cambio di governo, anche se Marianna Madia è stata confermata ministro della Pubblica Amministrazione, e la trattativa non è proseguita spedita. Il ministro Madia deve infatti ancora inviare all’Aran la direttiva per poter avviare il tavolo tecnico con i sindacati. Nelle ultime settimane le parti sociali hanno sollecitato il governo al rispetto sia dell’intesa di fine 2016 sia dei tempi previsti per arrivare al rinnovo dei contratti statali. Se rispettato, l’accordo quadro è stato comunque valutato positivamente dai sindacati firmatari. “L’obiettivo dell’accordo – aveva sottolineato il Segretario confederale Uil Antonio Foccillo – è di ridare senso alla funzione della contrattazione, riconoscendola quale fonte naturale della disciplina dell’organizzazione del lavoro e, a tal fine, di procedere nel senso della delegificazione delle materie inerenti il rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie e degli aspetti organizzativi”.

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