Dopo le parole di Tito Boeri, che aveva detto che per i decreti attuativi sull’Ape era questione di ore, Giuliano Poletti ha dichiarato che questi importanti atti, necessari a dar corpo alle novità più importanti della riforma delle pensioni inserita nella Legge di bilancio, “arriveranno nei prossimi giorni. Siamo praticamente alla fine della stesura, dobbiamo completare qualche limatura ma siamo pronti su questo”. C’è sicuramente interesse da molte parti per vedere i testi definitivi dei decreti, soprattutto per quel che riguarda l’Ape social, visto che verrà chiarito quali categoria potranno accedervi, con quali priorità e quali modalità. Indubbiamente anche la parte relativa all’Ape volontaria sarà analizzata, specialmente nella parte relativa ai costi per accedere al prestito pensionistico.



Oltre a non vedere ancora i testi dei decreti attuativi relativi all’Ape, in particolare quella sociale, i sindacati, durante l’ultimo incontro sulla riforma delle pensioni con il Governo, avrebbero scoperto che il progetto di una pensione contributiva di garanzia, cuore della cosiddetta fase due, sarebbe stato “congelato” dall’esecutivo. Lo scrive Lettera43, specificando che alle organizzazioni sindacali sarebbe stato detto che si sta valutando la possibilità di tagliare il cuneo fiscale per le nuove assunzioni e dunque le risorse dovrebbero essere prioritariamente utilizzate per questo strumento piuttosto che per mettere a punto una pensione di base per il futuro pensionistico dei giovani: meglio pensare al loro presente e alla possibilità di trovare un’occupazione.



Arriva una novità importante sull’Ape social, la misura della riforma delle pensioni che comprende anche la Quota 41 per alcuni dei lavoratori precoci. Sembrava infatti che potessero essere inseriti dei criteri di priorità legati all’appartenenza ad alcune categorie, come ad esempio i disoccupati, gli invalidi e lavoratori con familiari disabili a carico. Secondo i tecnici del ministero del Lavoro vicini al dossier, in effetti un criterio di priorità sarà inserito, ma riguarderà l’età del richiedente. Di fatto, quindi, tra chi presenterà la domanda, i più vecchi avranno una sorta di priorità. Da un certo punto di vista questo consentirebbe anche di avere dei risparmi per le casse dello Stato, che così dovrebbero coprire meno anni di anticipo rispetto al normale pensionamento. Resta il fatto che si potrebbe dare la precedenza a chi ha ancora un lavoro, mentre un disoccupato over 60 non avrebbe né reddito, né pensione. All’Ape social, secondo le indiscrezioni relative al contenuto dei decreti attuativi, si accederà secondo un principio di priorità basata sull’età anagrafica dei richiedenti. In buona sostanza, i più anziani avranno la precedenza. Una scelta che Susanna Camusso non tarda a criticare, segnalando come in questo modo il Governo Gentiloni faccia altri che seguire il criterio del risparmio. Il Segretario generale della Cgil ha ribadito anche quanto detto la settimana scorsa dopo il vertice tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni: un giudizio complessivo sulle misure verrà dato solamente dopo che ci sarà un testo scritto su cui poter eseguire delle valutazioni. Nonostante Tito Boeri avesse detto ieri che l’emanazione dei decreti attuativi era “questione di ore”, al momento non si hanno notizie in merito.



Edoardo Babuscio, uno degli appartenenti al gruppo Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti, è stato ospite questa mattina della trasmissione Mi Manda Rai 3, nel corso della quale ha potuto spiegare perché sarebbe necessaria una riforma delle pensioni che preveda Quota 41 per tutti. Ha infatti segnalato che, in attesa dei dettagli contenuti nei decreti attuativi, la possibilità di accedere alla pensione con 41 anni di contributi verrà data a una ristretta platea di persone, ma ce ne sono molte che rimarranno escluse e dovranno affrontare una situazione difficile. E Babuscio ha riportato il suo caso specifico: pur avendo verso più di 40 anni di contributi, tra poco si ritroverà senza mobilità a 62 anni. Quindi non avrà alcuna entrata, probabilmente, ha detto, dovrà vendere la casa, su cui peraltro non ha ancora finito di pagare il mutuo. Per questo, dunque, bisognerebbe fare in modo che chi ha versato per così tanto tempo contributi possa andare in pensione.

Matteo Salvini ieri ha fatto tappa a Biella, dove ha tenuto anche un comizio in una piazza Santa Marta che, nonostante l’ora (le 17:00), ha visto molto cittadini presenti. Il leader della Lega Nord ha voluto affrontare diversi temi, tra cui quello della riforma delle pensioni. Ha infatti spiegato che in caso di vittoria alle prossime elezioni, la Legge Fornero sarà la prima a essere cambiata. Il leader del Carroccio, secondo quanto riporta newsbiella.it, ha anche spiegato che il suo programma prevederà anche la cancellazione degli studi di settore, lo sblocco della legge sulla legittima difesa e l’asilo nido gratuito per tutti i cittadini. Salvini è tornato quindi, anche in questa occasione, a puntare il dito contro la riforma Fornero, che già la Lega aveva provato a cancellare raccogliendo le firme per un referendum poi dichiarato inammissibile.

Oltre a chiarire quali saranno i requisiti effettivi richiesti per l’accesso all’Ape social, i decreti attuativi dovrebbero fornire dettagli interessanti sull’Ape volontaria, misura con cui la riforma delle pensioni cerca di introdurre un principio di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. In particolare per i potenziali utilizzatori è fondamentale capire quanto costerà l’Anticipo pensionistico. Quel che sembra certo, ricorda Il Sole 24 Ore, è che il tasso per il prestito pensionistico sarà fisso, ma il suo valore verrà aggiornato ogni due o tre mesi, in base all’andamento del mercato. Questo vuol dire che con tutta probabilità sarà più conveniente accedere subito all’Ape, perché l’aspettativa sui tassi di interesse è di crescita. Ovviamente non tutti hanno i requisiti per poter chiedere subito l’accesso all’Ape: per cui, anche volendo, non possono presentare la domanda il 1° maggio. 

I Vigili del fuoco continuano a subire una disparità di trattamento, sia retributivo che pensionistico, rispetto agli altri corpi dello Stato. Lo segnala ancora una volta Conapo, commentando le risorse che il governo ha stanziato per la revisione ordinamentale dei Vigili del fuoco in attuazione della legge Madia. Il sindacato autonomo chiede quindi “maggiori stanziamenti per pervenire alla parità di trattamento, in mancanza dei quali occorre destinare le insufficienti risorse in via esclusiva al personale del corpo in uniforme”, a differenza degli altri sindacati che chiedono di condividere le risorse anche con il personale amministrativo. Conapo vorrebbe anche che si arrivasse a sanare la grave carenza di organico tra Vigili del fuoco, che ammonta a oltre 3.000 unità.

C’è attesa per i decreti attuativi che dovranno dar corpo alle novità più rilevanti della riforma delle pensioni contenuta nell’ultima Legge di bilancio. I tecnici stanno lavorando agli ultimi dettagli per la stesura finale e i sindacati sono pronti a vedere se l’esecutivo ha tenuto conto delle loro perplessità circa l’Ape social, i cui criteri di accesso potrebbero risultare troppo rigidi. Inoltre, c’è interesse anche per capire quanto costerà accedere all’Ape in termini di penalizzazioni sul futuro assegno che si andrà a percepire. A questo proposito l’Inps renderà presto disponibile un simulatore per aiutare i cittadini a fare una scelta consapevole sull’Ape volontaria, sapendo quindi a cosa potranno andare incontro. È stato lo stesso Tito Boeri a parlare di questa novità, insieme alle altre che arriveranno con il nuovo sito dell’Inps, che verrà messo on line la prossima settimana. Boeri ha spiegato che si è in particolare lavorato molto nella riscrittura dei testi, per cercare di usare una terminologia che fosse la più chiara possibile. “L’importanza del portale è data dai numeri: abbiamo circa un milione e 600 mila visite uniche al giorno e 15 milioni di pagine visitate al giorno, con picchi di 30 milioni. Il trasloco è impegnativo e complesso. Qualche disfunzione ci può essere, ma tra una settimana il nuovo portale sarà online”, ha aggiunto. Chiaramente il simulatore dell’Inps potrà essere disponibile solo dopo l’emanazione dei decreti attuativi sull’Ape. Il fatto che Boeri abbia parlato della prossima settimana conferma il fatto che davvero manca poco tempo per concludere la loro stesura.

Si attendono ancora i decreti attuativi sull’Ape, per dare così piena attuazione alla riforma delle pensioni contenuta nella Legge di bilancio. Uno dei punti su cui i sindacati hanno espresso al Governo le loro perplessità riguarda i sei anni di continuità lavorativa per avere accesso all’Ape social nel caso di lavori gravosi. Le organizzazioni hanno chiesto di poter quanto meno inserire una sorta di “franchigia” di 24 mesi. Tuttavia tra i potenziali beneficiari di questa misura c’è una domanda sicuramente non irrilevante: vengono considerati solo gli ultimi anni di carriera? Se così, infatti, ci potrebbero essere persone che hanno svolto lavori faticosi per diversi anni e proprio per questo sono stati magari trasferiti ad altre mansioni una volta superati i 50 anni. Rischierebbero però di non aver accesso all’Ape social se venissero considerati solo gli ultimi sei anni di carriera.