La questione del rinnovo dei contratti statali si intreccia con quella della riforma della Pubblica amministrazione. Il Testo Unico del pubblico impiego, come ricorda l’agenzia di stampa Adnkronos, è stato approvato in via preliminare nel Consiglio del ministri dello scorso 23 febbraio, poi c’è stato il via libera della Ragioneria generale dello Stato dopo alcuni ritocchi di natura finanziaria, infine è stato trasmesso dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia alle Camere, al Consiglio di Stato e alle Conferenze Unificate e Stato-Regioni. La riforma Madia della Pubblica amministrazione dovrà essere calendarizzata dalle quattro commissioni di Camera e Senato per ricevere altrettanti pareri: il nuovo iter parlamentare del Testo Unico dovrebbe partire dal prossimo 14 marzo. I tempi sono abbastanza stretti visto che i pareri devono essere resi entro il 29 aprile e nello stesso termine dovranno anche essere acquisiti i pareri del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e del’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Le commissioni Affari costituzionali del Senato e Lavoro, Bilancio e per la Semplificazione della Camera dovranno esprimersi sulle materie di propria competenza, presentando osservazioni che potranno essere adottate o meno dal governo.
I dipendenti pubblici aspettano ancora il rinnovo dei contratti statali bloccati dal 2009: attendono di sapere quanto sarà l’aumento degli stipendi che sono fermi ormai da sette anni. Dopo l’annuncio dell ministro dalla Pubblica amministrazione Marianna Madia nei giorni scorsi ora la trattativa deve passare all’Aran. Il ministro deve inviare gli atti di indirizzo per iniziare la trattativa all’Agenzia che rappresenta il governo nei quattro comparti del pubblico impiego: Funzioni centrali, Funzioni locali, Istruzione e Ricerca, Sanità. In base a quanto firmato nell’intesa politica dello scorso 30 novembre tra il ministro Madia e Cgil, Cisl e Uil il rinnovo dei contratti statali dovrebbe portare a 85 euro medi lordi di aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Il ministro Madia ha rassicurato sottolineando che il governo è al lavoro e “pronto” a firmare il nuovo contratto. I sindacati premono affinché il governo rispetti quanto siglato lo scorso anno e soprattutto affinché i tempi non si allunghino ulteriormente e si arrivi presto al rinnovo dei contratti statali.
Marianna Madia, ministra della Pubblica Amministrazione, è pronta a firmare il rinnovo dei contratti per i dipendenti pubblici, ma si attendono segnali concreti dopo l’annuncio ai microfoni di RTL 102.5. Inoltre, ha spiegato che il rinnovo dei contratti statali è possibile grazie «alle modifiche normative che abbiamo fatto e che stiamo facendo e alla luce del fatto che abbiamo messo circa metà delle risorse nella scorsa legge di Bilancio». Previsto, però, anche l’aumento degli stipendi: «L’altra metà la metteremo nella prossima, per arrivare a un aumento di 85 euro medi» ha precisato la ministra Madia. Come precisato da Il Mattino, nelle prossime settimane gli atti di indirizzo verranno inviati dalla stessa Madia all’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo. Così potranno ripartire le trattative sui rinnovi contrattuali nei quattro comparti del pubblico impiego: Funzioni centrali, locali, Istruzione e Ricerca, Sanità.
-I dipendenti pubblici attendono da quasi otto anni il rinnovo dei contratti: si tratta di un passaggio importante per i 3,2 milioni di statali che attendono anche un aumento salariale. L’aumento sarà di 85 euro in media al mese, stando all’accordo firmato dalla ministra Madia e Cigl, Cisl e Uil lo scorso 30 novembre. Questo aumento, come riportato da Il Mattino, andrà a beneficio in particolare delle fasce di reddito medio-basse, quelle cioè che hanno sofferto particolarmente la crisi, come ha precisato spesso la stessa ministra. Presto comincerà alla Camera l’esame della sua riforma: il nuovo iter parlamentare del testo dovrebbe partire dal 14 marzo. I pareri devono essere resi entro il 29 aprile, quando sono attesi pure quelli del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e l’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Poi la “palla” passerà al Consiglio dei Ministri per il via libero definitivo. Il cerchio verrà chiuso in estate prima di passare all’attuazione?