Il rinnovo dei contratti statali, dopo il varo del Def da parte del governo lo scorso martedì, resta una delle questioni ‘calde’ dal punto di vista della contrattazione. I sindacati Cgil e Cisl hanno infatti contestato le cifre indicate nel Documento di Economia e Finanza per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. La segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, come riporta FirenzePost, ha sottolineato in una nota che nel Def “ci sono scritte cose vaghe rispetto alle certezze dell’accordo del 30 novembre, che il ministro dell’Economia non ha il potere unilaterale di mettere in discussione”. Anche il commissario della Cisl Funzione Pubblica, Maurizio Petriccioli, afferma che “nel Def, ad oggi, abbiamo risorse economiche non sufficienti a coprire i rinnovi contrattuali del settore pubblico”. E’ “positiva” per il sindacalista della Cisl “la volontà, messa nero su bianco, di voler aggiungere, con la prossima legge di Bilancio, quelle risorse indispensabili per l’aumento medio di 85 euro pattuito nell’intesa del 30 novembre scorso”. Ma Petriccioli aggiunge che “ad oggi, tuttavia, queste risorse mancano e dobbiamo avviare un confronto tra organizzazioni sindacali e Governo al fine di dare risposte a tutti quei lavoratori che attendono un riconoscimento, da parte del Governo, ormai da 8 anni”.



Dopo il varo del Def, il Documento di Economia e Finanza in cui è contenuto anche lo stanziamento per il rinnovo dei contratti statali, arrivano i primi commenti dei sindacati. La Uil esprime un giudizio positivo su quanto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso martedì. Sulle risorse previste per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo ha sottolineato positivamente il fatto che il governo abbia mantenuto gli impegni assunti con le parti sociali. “Le risorse ci sono – ha dichiarato Barbagallo – ora bisogna procedere velocemente e rinnovare i contratti dei quattro comparti: possiamo farcela entro giugno”. Il Def prevede altri 2,8 miliardi di euro da stanziare per il pubblico impiego, settore statale e non statale, per arrivare all’aumento di 85 euro medi lordi mensili con il rinnovo dei contratti statali per il 2016-2018.



Il leader della Uil ha però precisato che “è necessario sia fare realmente gli investimenti annunciati sia far riprendere il potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati. Ecco perché, a ques’ultimo proposito, serve un deciso intervento di carattere fiscale: non bisogna puntare sui bonus ma su una riduzione strutturale delle tasse sul lavoro”. Per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali la trattativa deve ora proseguire all’Aran. Prima dell’inizio della riunione del Cdm Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e i Segretari Generali delle categorie del Pubblico Impiego Uil avevano infatti chiesto nuovamente al ministro della Pubblica amministrazione Madia l’invio della direttiva all’Aran per avviare formalmente il tavolo per il rinnovo dei contratti statali.

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