Mi capita sempre più spesso di partecipare a team che si occupano di selezione del personale. Normalmente il team è composto da almeno tre persone: la prima è l’imprenditore che espone al candidato in generale la figura ricercata. Poi interviene il direttore tecnico che spiega più nello specifico le competenze richieste che deve avere il candidato. A chiudere il cerchio intervengo io, che sono un Cnv Specialist, cioè un esperto di analisi comportamentale. Durante il colloquio osservo la comunicazione non verbale per verificare se ci sono delle incongruenze tra le cose raccontate dal candidato e ciò che pensa veramente. Se vi sono delle contraddizioni le vado a svelare con una serie di domande mirate. Infine, verifico la possibile interazione tra il candidato con le figure chiave dell’azienda per comprendere se hanno caratteri, abitudini e credenze compatibili. Per questo vorrei dare alcuni suggerimenti operativi a chi si trova dall’altra parte del tavolo. Suggerimenti che, se seguiti, aumenteranno sicuramente le possibilità di venire assunti.



1) In anticipo, ma non troppo. Arrivate in anticipo, ma di circa cinque, dieci minuti, mai di un’ora. Dovete dimostrare che tenete al lavoro e che siete persone puntuali, ma non mendicate mai, neanche se siete nella reale condizione di mendicante. Chi vi guarderà arrivare con troppo anticipo sarà solo infastidito dal dover anticipare il colloquio che aveva fissato con voi, e penserà che dovete essere veramente scarsi per essere così liberi da impegni. Inoltre, c’è anche il notevole rischio che non vi facciano la cortesia di anticipare di un po’ il colloquio, e che tutto il tempo di attesa serva soltanto a farvi entrare nella stanza del colloquio in un pessimo stato emotivo.



2) Vestitevi in maniera corrispondente al il luogo in cui siete. Normalmente si sente dire “vestitevi eleganti”, ma questo suggerimento ha generato soltanto gaffe imbarazzanti. Se un operatore tecnico si presenta in giacca e cravatta e si trova di fronte a un imprenditore con un maglioncino alla Marchionne è evidente che la scena apparirà perlomeno strana, se non addirittura fastidiosa. Calibrate quindi bene in che azienda state andando e per quale ruolo vi siete candidati, e indossate un abbigliamento corrispondente. Ovviamente non andate mai in maglietta o pantaloncini, ma non escludete di potervi presentare anche con una bella camicia e uno spezzato.



3) Guardate tutti. Troppo spesso ho visto candidati essere bocciati solo perché rispondevano come delle macchinette guardando esclusivamente la persona che aveva posto la domanda, finendo così per annoiare gli altri due valutatori. Così si perdono elementi importanti della propria carriera e si finisce per risultare “antipatici” ai valutatori, dando l’idea che non li si rispetti abbastanza. Eh sì: i valutatori sono spesso egocentrici (ma questo punto lo affronterò in un altro articolo).

4) Mani sul tavolo. Non posizionate mai le mani sotto il tavolo: sembrerà che avete qualcosa da nascondere, che siete insicuri e tenderete di conseguenza ad assumere una posizione curva e chiusa, che non è proprio quella più adatta al momento che state affrontando. Se ne sentite la necessità, usate le mani per gesticolare, senza però fare voli pindarici con queste: usatele soltanto per sottolineare i punti che vi sembrano più incisivi.

5) Raccontate un vostro difetto. Anche se sembra un suicidio, vi assicuro che non esiste team di valutazione che non desidera sapere almeno un vostro difetto. Non passate quindi come Woody Allen quando disse “Fino all’anno scorso avevo un solo difetto: ero superbo!”. Siate sinceri e raccontate un vostro difetto e magari come state cercando di superarlo. Darete così la testimonianza che non siete degli inguaribili superbi e che anzi desiderate maturare. Se poi volete prendere la lode, agganciate il vostro possibile miglioramento nel lavorare proprio in relazione a quel ruolo per cui vi state proponendo. Visto che è difficile non dire un difetto enorme e fare un aggancio al lavoro serio senza sembrare dei marchettari pazzeschi, suggerisco di prepararsi prima a casa cosa dire a riguardo.

6) Ascoltate! So che può sembrare scontato, ma vi assicuro che troppe volte ho visto scartare persone più che qualificate perché avevano parlato troppo, riuscendo solo a innervosire gli esaminatori.

7) Fate domande. Dimostrate curiosità e ponete domande precise e motivanti sul vostro lavoro. Una delle più apprezzate è questa: “Mi piacerebbe sapere che tipo di crescita personale e professionale potrò fare in questa azienda lavorando sodo ogni giorno”. Se non riceverete il ben che minimo straccio di risposta a questa domanda fermatevi a pensare se non vi state squalificando andando in un posto di semplici sfruttatori di persone.

Questi sono alcuni dei suggerimenti che la mia esperienza mi permette di valutare come efficaci. Ci tengo infine, però, a fare una precisazione: nessuno pensi che basterà seguire queste dritte per avere il lavoro dei propri sogni. Un lavoro si conquista avendo le competenze ricercate dall’azienda. I punti sopra esposti servono però per giocarvi al meglio i vostri talenti, e dare fin da subito una bella impressione, il che è una cosa comunque essenziale. Tenere sempre a mente quel saggio detto: “Non c’è una seconda occasione per dare una buona prima impressione”.