Si attende ancora da parte del Ministero della Pubblica amministrazione l’invio della direttiva all’Aran per proseguire la trattativa che dovrà portare al rinnovo dei contratti statali. I dipendenti pubblici continuano ad aspettare l’aumento degli stipendi che sono bloccati ormai da oltre 8 anni, dal 2008. I sindacati che hanno firmato lo scorso 30 novembre 2016 l’intesa politica con il governo chiedono all’Esecutivo che siano rispettati i tempi e che sia avviato, dopo quell’accordo quadro, il tavolo tecnico all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. In base all’intesa politica che è stata raggiunta alla fine dello scorso anno per i dipendenti pubblici sono previsti 85 euro medi lordi mensili di aumento degli stipendi. Secondo quanto annunciato dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia nelle scorse settimane le risorse per garantire il rinnovo dei contratti statali su queste basi non saranno stanziate tutte entro quest’anno: nel 2017 si arriverà a circa la metà di quando necessario e la restante parte dello stanziamento è prevista il prossimo anno. Su questo punto però alcuni sindacati, come quello della scuola Anief, hanno già espresso il loro giudizio negativo. Quello delle risorse per il rinnovo dei contratti statali resta quindi ancora una delle questioni sul tavolo della trattativa sindacati-governo. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



Ancora non è arrivato in porto il rinnovo dei contratti statali tanto atteso dai dipendenti pubblici il cui aumento degli stipendi è bloccato da oltre sette anni. Dopo che nel 2015 la Corte Costituzionale ha stabilito l’incostituzionalità del blocco, lo scorso 30 novembre si è arrivati alla firma dell’accordo quadro tra il governo rappresentato dal ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. All’intesa politica doveva seguire l’apertura dei tavoli tecnici all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, ma si attende, affinché ciò avvenga, che il ministro Madia invii la direttiva. Resta da sciogliere il nodo dello stanziamento per il rinnovo dei contratti statali: le risorse dovranno coprire l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici previsto nell’accordo del 2016 cioè un incremento di 85 euro medi lordi mensili.



Intanto con la questione dei contratti statali si intreccia quella della riforma della Pubblica amministrazione. In seguito all´audizione informale di Cgil, Cisl e Uil, audizione che si è svolta lo scorso martedì nell’ambito dell’esame del decreto legislativo sul Testo Unico del Pubblico Impiego, i sindacati hanno sottolineato in una nota comune che “il superamento del precariato rappresenta un obiettivo centrale del Testo Unico”: “Occorrono, per questo, risorse finalizzate e un terreno di confronto sui fabbisogni della P.A., per rendere coerente i processi di stabilizzazione con quelli della riorganizzazione degli enti, modificando le normative previste nel decreto per favorire la soluzione definitiva”.

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