Dopo le dichiarazioni del ministro Madia sul rinnovo dei contratti statali è arrivato il commento di Antonio Foccillo, Segretario confederale della Uil. In una nota pubblicata sul sito del sindacato Foccillo ha espresso un parere positivo su quanto affermato dal ministro della Pubblica Amministrazione riguardo alla volontà espressa di “voler andare velocemente” al rinnovo dei contratti statali, dopo il parere delle Camere sui decreti di riforma della Pa. Il sindacalista ha però voluto ricordare che “i contratti sono quattro e non uno solo e non vorremo ulteriori rinvii per mettere d’accordo altri interlocutori in rappresentanza dei vari comparti”. I dipendenti pubblici sono in attesa dell’aumento degli stipendi dal 2008, da quando cioè è iniziato il blocco dei contratti statali. La Uil ha quindi rinnovato al governo e al ministro Madia la richiesta “di fare presto la direttiva da inviare all’Aran, visto che siamo già ad aprile e non possiamo più perdere tempo”. Con l’invio della direttiva all’Aran sarà infatti aperto il tavolo con i sindacati per arrivare alla firma del rinnovo dei contratti statali. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
I dipendenti pubblici che attendono ancora il rinnovo dei contratti statali, con il relativo aumento degli stipendi bloccati dal 2008, hanno ricevuto ieri rassicurazioni in merito da Marianna Madia. Via Twitter il ministro della Pubblica Amministrazione ha infatti sottolineato che il rinnovo dei contratti statali avverrà dopo che la riforma della PA avrà ottenuto il parere del Parlamento. Intanto i decreti di riforma del pubblico impiego, come annunciato sempre dal ministro Madia sul social network, hanno ottenuto il via libera da parte delle regioni. Questo è infatti il tweet che è stato pubblicato sul profilo ufficiale del ministro Madia, in risposta alle richieste di delucidazioni da parte dei dipendenti pubblici: “Raggiunta intesa con tutte le regioni per decreti #RiformaPA su lavoro pubblico. Ora parere Camere e poi nuovo contratto” (clicca qui per leggere).
Lo scorso 4 aprile, nell’ambito dell’esame del decreto legislativo sul Testo Unico del Pubblico Impiego, si era svolta l’audizione informale dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. In quell’occasione i sindacati avevano ribadito la necessità che l’iter del decreto procedesse parallelamente all’avvio del tavolo per il rinnovo dei contratti statali: Cgil, Csil e Uil avevano sottolineato che in questo modo sarebbe stata resa “esplicita” la volontà del governo di concludere la lunga fase di blocco dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici.