Il rinnovo dei contratti statali continua ad essere una delle questioni da risolvere da parte del governo Gentiloni. Il nuovo Esecutivo ha ereditato dal precedente guidato da Renzi proprio la trattativa con i sindacati per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. I contratti statali sono fermi dal 2008 e devono essere sbloccati. L’iter è stato avviato ma prosegue troppo a rilento secondo le parti sociali che chiedono al governo di accelerare i tempi e di dare certezze ai dipendenti pubblici sull’aumento degli stipendi. Nei giorni scorsi, dopo le ultime dichiarazioni del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il segretario confederale Uil Antonio Foccillo, ha sottolineato in una nota che “i lavoratori sono in attesa da tempo di poter riavere un recupero del loro potere di acquisto che si è dileguato in questi 8 anni di attesa, in cui si è bloccato sia il contratto nazionale che quello decentrato, e le stesse progressioni di carriera sono state bloccate dal punto di vista economico”. Il sindacalista ha ribadito, rivolgendosi al ministro Madia, che per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali “è ora di passare dalle parole ai fatti”. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Tempi certi e risorse adeguate sono le due richieste principali, riguardo al rinnovo dei contratti statali, che i sindacati avanzano nei confronti del governo. L’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici è bloccato dal 2008: lo scorso 30 novembre è stata siglata un’intesa tra Cgil, Cisl e Uil e il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia per un incremento di 85 euro medi lordi mensili. Da quella data sono però passati vari mesi e ancora il rinnovo dei contratti statali non ha visto la luce, nonostante le varie rassicurazioni date dallo stesso ministro Madia sulla prossima conclusione della trattativa. Trattativa che deve ora, dopo la firma dell’intesa politica di fine 2016, passare all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Qui saranno convocati i sindacati solo dopo che il ministro Madia avrà inviato la direttiva. Le parti sociali, in particolare la Uil, continuano a chiedere che i tempi non si allunghino ulteriormente e che si arrivi presto al rinnovo dei contratti statali. Anche sul versante delle risorse da destinare all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici i sindacati contestano gli stanziamenti previsti finora dal governo: riguardo al mondo della scuola l’Anief ha sottolineato come le cifre stanziate non farebbero recuperare ai dipendenti pubblici quanto perso in termini di aumento degli stipendi in tutti questi anni.